Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- L'ira si sa, acceca, solo dopo una violenta sfuriata si tende poi a calmarsi!
- L'impiegato pigro spesso subisce una violenta sfuriata del capufficio.
Non ancora verificati:- Durante un consiglio comunale, a un certo punto un Consigliere è intervenuto con una sfuriata.
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Citazioni da opere letterarie |
L'amica geniale di Elena Ferrante (2011): In ogni parola si sentiva quanto soffrisse e quanto la sua sofferenza lo stesse caricando della voglia di spaccare tutto. Ma Rino pareva non accorgersene. A ogni parola sarcastica del padre diventava sempre più fiero, sorrideva tutto rosso, formulava frasi mozze: ho fatto così, papà, ho aggiunto questo, ho pensato che. Lila invece voleva uscire dalla cucina, sottrarsi alla sfuriata imminente del padre, ma non riusciva a decidersi, non voleva lasciare solo il fratello.
Il colibrì di Sandro Veronesi (2019): Ecco, chiede Probo a sua moglie, non è possibile che durante quella sfuriata, per tre centesimi di secondo, lui abbia avuto l'impulso di ammazzarlo? Aveva in pugno la doppietta carica e gli stava sfuriando addosso rabbia e sdegno come se fosse il più infame degli uomini: non pensa Letizia che per un intervallo così impercettibile da rendere impossibile accorgersene e ricordarsene, quella sfuriata abbia contenuto l'impulso di alzare il fucile e sparargli in faccia?
Carthago di Franco Forte (2009): Il mercante l'aveva guardata a bocca aperta, senza sapere che cosa ribattere, poi prima che potesse decidere se attaccare Pomponia con una sfuriata, accusandola di essere troppo invadente, oppure fare finta di niente e continuare a magnificare i pregi del suo schiavo, un uomo grasso e con la tunica ornata di ricami preziosi si era fatto avanti. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per sfuriata |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: sfuriate. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: furiata. Altri scarti con resto non consecutivo: sfiata, sfata, sura, suità, sita, futa, fiata, fiat, fata, urta, rita, rata. |
Parole con "sfuriata" |
Iniziano con "sfuriata": sfuriatacce, sfuriataccia. |
Parole contenute in "sfuriata" |
ria, uri, uria, furia, furiata. Contenute all'inverso: tai. |
Incastri |
Si può ottenere da sfata e uri (SFuriATA); da sta e furia (SfuriaTA). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "sfuriata" si può ottenere dalle seguenti coppie: sfuse/seriata. |
Lucchetti Alterni |
Usando "sfuriata" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * seriata = sfuse. |
Intarsi e sciarade alterne |
"sfuriata" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: sura/fiat, suità/fra. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Dirizzone, Sfuriata - Dirizzone è, nell'uso comune, una risoluzione presa senza consiglio e seguitata con ostinazione. - « Questo è uno de' suoi dirizzoni. » - La voce Sfuriata, che spesso suona Uscita in parole o atti violenti, mossi dall'ira, vale sovente il mettersi con grande impeto improvviso a fare una cosa, ma stancarsene presto. - « Dopo quella prima sfuriata, s'è dato all'infingardaggine. » [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Rabbia, Adiramento, Risentimento, Sdegno, Disdegno, Dispetto, Indignazione, Collera, Collere, Cruccio, Corruccio, Furore, Sfuriata, Smania - Dispetto è il meno di tutti; si sente nell'animo se qualche cosa non ci va a versi, o se qualche persona fa cosa contro nostra aspettazione o desiderio; se l'interno dispetto si mostra con un leggiero corrugar di ciglio o di labbra, allora è corruccio: cruccio dice più che non indica la sua somiglianza con corruccio; il cruccio è dolore, pena morale, dispiacere risentito per cagione vera o immaginaria che sia: uomo o donna pieni di crucci possono dare in ismanie se quelli troppo a lungo perdurano, o se chi li soffre è di fibra troppo sensibile e irritabile. «Collera, in origine, è l'umore (xολή) che rende l'uomo irritabile e pronto allo sdegno, al risentimento, all'ira», così Tommaseo. La collera adunque è moto del temperamento; e v'hanno degli uomini collerici, come de' biliosi, de' linfatici: la collera muove all'ira, che è forte sdegno, alla rabbia; ma sdegnarsi e arrabbiarsi può l'uomo d'umore pacifico e dolcissimo; che anzi v'ha l'adagio che: chi vuole vedere uno in furia faccia arrabbiare un uomo pacifico: la rabbia, nell'uomo, è passione violentissima, scoppii o no; e può degenerare in furore, in demenza, o pazzia; negli animali, è malattia mortale. Collere sono quei moti d'ira che per effetto del temperamento diventano poco meno che abituali; poca cosa per sè, isolatamente; molta, considerate nell'insieme, perchè con persona di tal fatta non si può alla lunga convivere. Le finte collere, le dolci ire, l'immensa rabbia, il fiero sdegno, le interne smanie, gl'infiniti crucci, il cieco furore, sono modi di dire e da senno e da burla. Disdegno non è sdegno o ira, è piuttosto spregio o ripugnanza verso cosa o persona, è moto più d'orgoglio che di collera; l'indegnazione si risente per fatto non giusto o creduto non tale; è risentimento o moto di quell'equità naturale che si chiama complessivamente coscienza; l'adiramento è principio o moto d'ira, ma che non passa certi limiti. Sfuriata è moto d'ira accompagnato da smanie, da grida o da altro segno esterno; impetuosa, ma passeggiera, per la ragione del nil violentum durabile. [immagine] |
Sfuriata, Folata, Scossa, Scroscio, Rovescio - Sfuriata dice impeto grande, ma che perciò presto passa in ragione del nil violentum durabile; così delle azioni dell'uomo, come di quelle della natura; sfuriata d'acqua, di vento, che dicesi (quest'ultima) anco folata. La scossa, parlando anche di pioggia, è meno forte, breve anch'essa; e così scroscio che può essere alquanto più duraturo. Rovescio esprime maggior abbondanza di acqua cadente dal cielo, e, come si spiega il popolo, se la versassero, se la rovesciassero giù a secchi. Tutti questi vocabili, meno folata, hanno altri significati chiari abbastanza per non essere dichiarati qui minutamente. E la sfuriata è impeto di collera, per esempio; e la scossa è effetto di urto violento istantaneo; e lo scroscio può essere effetto della scossa, sconnettendo l'insieme della cosa; e il rovescio, effetto dello scroscio facendo rovinare l'oggetto e proprio rovesciandolo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Sfuriata - [T.] S. f. Atto in cui la persona o l'anim. sfoga la furia. Dell'uomo accenna segnatam. a ira e sdegno. La Sfuriata può essere d'atti violenti, può di parole, anco non furibonde, ma oltre al solito risentite. [G.M.] Magal. Lett. fam. Da quelle sue sfuriate, quando con le buone e quando con le cattive, s'ingegnava di rimetterlo a dovere. Onde [A. Cont.] Sfuriata vale anco Rabbuffo che ad altri si fa. Furiatus, part. di Furiari, aureo, e Furor.
2. Per estens. T. Piglia una sfuriata, la pers. che si mette con una specie di furia a far checchessia; ma chi dice così intende non poter quell'impeto durare a lungo. Nel lavorare, nello studiare, gli ha certe sfuriate; ma poi si riaccascia.
3. Trasl. T. Una sfuriata di pioggia, scossa subita e impetuosa, ma che dura poco.
4. Altro trasl. T. Sfuriata di male, che giunge a un tratto e si sfoga in breve, ma non senza grave molestia e forse pericolo. Segnatamente di malattia che prenda a un tratto parecchi. |
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