Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Tornò per la vergogna subita pieno di scorno e pensò di ribellarsi.
- Non si fece scorno nel chiedere un altro sconto sul prezzo dell'ombrello.
- Se ne tornò a casa pieno di scorno per la brutta figura fatta con gli amici!
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Citazioni da opere letterarie |
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina (2020): Ora c'era Yui che, pur senza riuscire a vedersi, sapeva d'esser più anziana. Erano entrambe in cucina, lei che sciorinava il menù della cena (o forse il programma del weekend?), e Hana che aveva una smorfia di scorno sulla bocca, frasi di sprezzo per lei, proprio per lei che in origine non era famiglia. Aveva forse detto una parola sbagliata? L'aveva criticata? O magari le aveva negato qualcosa? Qualcosa a cui lei teneva?
Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): E all'idea morale dello scorno che faceva salire il rossore al loro volto, si sovrapponeva quella materiale, più urgente, del bisogno che stringeva loro il cuore; ognuna pensava a quel lungo sacrificio di tre anni, andando a letto tardi per studiare, levandosi presto quando s'aveva voglia di dormire, uscendo con la pioggia, col freddo, con l'umido, senza ombrello, senza mantello, con le scarpe sottili, con la tosse, mangiando poco, risicando il soldo per comprare i libri e rinunziando a un cappello, per avere una scatola di compassi.
Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): — I nostri i nostri! Quelli che abbiamo eletti noi, che gettano lo scorno sul nostro nome! Perché avremo il male, il malanno e l'uscio adosso. Vincere non si vince, questa è verità indiscussa. Dunque tanto valeva rimanersene soli e non stender la mano a Monsignor Rutilante che vorrà riderne ora di questi nemici di Dio. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per scorno |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: scarno, scordo, scorgo, scorro, scorso, scorto, sforno, storno. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: corno. Altri scarti con resto non consecutivo: sono, coro, cono. |
Parole contenute in "scorno" |
orno, corno. |
Incastri |
Inserendo al suo interno aggi si ha SCORaggiNO; con darò si ha SCORdaroNO; con dava si ha SCORdavaNO; con pori si ha SCORporiNO; con taro si ha SCORtaroNO; con razza si ha SCORrazzaNO; con razzi si ha SCORrazziNO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "scorno" si può ottenere dalle seguenti coppie: scomode/moderno, scopate/paterno, scope/perno, scopo/porno, scosto/storno, scorcia/ciano, scordai/daino, scordata/datano, scordati/datino, scordava/davano, scordi/dino, scordo/dono, scorgessi/gessino, scorgi/gino, scorrazzi/razzino, scorrendo/rendono, scorresti/restino, scorsa/sano, scorse/seno, scorsi/sino, scorso/sono... |
Usando "scorno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: fosco * = forno; pesco * = perno; tosco * = torno; * noci = scorci; * nodi = scordi; * nodo = scordo; * noia = scoria; * noie = scorie; * nori = scorri; * nota = scorta; * note = scorte; * noti = scorti; * noto = scorto; bis * = bicorno; * notai = scortai; fratesco * = fraterno; * nocino = scorcino; * nodino = scordino; * notano = scortano; * notare = scortare; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "scorno" si può ottenere dalle seguenti coppie: scoop/porno, scout/turno, scorra/arno, scorrete/eterno, scorro/orno. |
Usando "scorno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * onda = scorda; * onta = scorta; * onte = scorte; * oncia = scorcia; * ondata = scordata; * ondate = scordate; * ontano = scortano; * ontica = scortica; * ontico = scortico. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "scorno" si può ottenere dalle seguenti coppie: scorci/noci, scorciamo/nociamo, scorciate/nociate, scorcino/nocino, scordi/nodi, scordino/nodino, scordo/nodo, scoria/noia, scorie/noie, scorri/nori, scorta/nota, scortai/notai, scortammo/notammo, scortando/notando, scortano/notano, scortante/notante, scortanti/notanti, scortare/notare, scortarono/notarono, scortasse/notasse, scortassero/notassero... |
Usando "scorno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * dino = scordi; * dono = scordo; * gino = scorgi; * sano = scorsa; * seno = scorse; * sino = scorsi; * sono = scorso; * tino = scorti; * tono = scorto; * moderno = scomode; * paterno = scopate; * ciano = scorcia; * daino = scordai; fraterno * = fratesco; * datano = scordata; * datino = scordati; * davano = scordava; * ateo = scornate; scavi * = cavicorno; * gessino = scorgessi; ... |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "scorno" (*) con un'altra parola si può ottenere: * po' = scoprono; * lao = scolarono; * ola = scolorano; * oli = scolorino; dirà * = discorrano; dirò * = discorrono; ripa * = riscoprano; * piro = scoprirono; * piva = scoprivano; * ciad = scorciando; * ocra = soccorrano; diana * = disancorano; * oliva = scolorivano. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Obbrobrio, Infamia, Ignominia, Vitupero, Vergogna, Onta, Scorno, Infamità, Disonore - Vergogna si sente, si fa altrui per atto disonesto a cui uno s'è lasciato trascorrere. Scorno è vergogna fatta in pubblico, e più a chi si credeva fare a man salva qualche azione meno che onesta: rimane scornato l'ipocrita, l'impostore che vede messo in piena luce il doppio fine de' suoi sutterfugi. Il disonore, già accennai in altro articolo, racchiude idee diverse, e diversamente si misura secondo il sesso, lo stato, la professione: altra cosa è il disonore per la donna, altra per il negoziante, altra per il militare, e via via. Vitupero è parola di alto e severo rimprovero, e che tocca per poco all'invettiva, all'ingiuria; è detta per fare arrossire. Nell'ignominia si cade, poi nell'obbrobrio, quindi nell'infamia , e sono gradi di una scala tanto sdrucciolevole che guai a porvi su il piede! Ignominiosa è l'azione bassamente vile per cui l'uomo mette in non cale il proprio decoro; obbrobriosa, la turpe per cui egli perde ogni sentimento di dignità; infame, quella che, meritevole di nota, di sentenza infamante, uccide l'uomo civilmente, facendogli perdere ogni diritto come membro della società. Infamità è parola o atto infame: molte volte è espressione esagerata di celia o d'ironia: dire o fare delle infamità, talvolta usasi per esprimere cose o parole forse non troppo oneste, forse non troppo eque, ma che in sostanza non sono meritevoli di appellazione così fatta, e ne sono lontanissime; dire infamità, infamia contro qualcheduno è proprio del detrattore, del calunniatore nemico che tenta levar la fama a chi odia. Onta, per vergogna, è poetico: ma in prosa si ha adontarsi, recarsi, avere ad onta. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Scorno - S. m. Vergogna, Ignominia, Beffa. (Fanf.) T. Lo derivano da Scherno o da Spernere. Ma Romper le corna è voce e cosa usit.; e Corno anco agli Ebr. vale Superbia, Potenza. = Bocc. g. 5. f. 2. (C) Con pronta risposta e avvedimento fuggì perdita, pericolo o scorno. E nov. 4. g. 9. Come la malizia d'uno il senno soperchiasse d'un altro, con grave danno e scorno del soperchiato. Petr. Son. 148. part. I. Pien di vergogna e di amoroso scorno. Varch. Err. Giov. 55. (M.) Dove è da notare quanto il Giovio accresce e si distende in su questa cosa, biasimando gli Oratori, i quali non v'aveano colpa, e non dicendo nulla dello scorno che fecion loro a fargli cercare contra ogni usanza. T. Scorno maritale; Scorno politico; Scorno letterario.
2. T. Di cosa che porterebbe scorno ad un'altra, allorchè la supera di bellezza, bontà o simile. D. 2. 10. D'un marmo candido, e adorno D'intagli sì che non pur Policreto (Policleto scultore, che fece il Cànone, quasi modello delle statue) Ma la natura v'averebbe scorno (sarebbe vinta). = Red. Ins. 20. (M.) Hanno lo stesso colore, anzi più vivo, e così rosso, che porterebbe scorno al cinabro.
3. Avere scorno. Essere scornato. Petr. Canz. 9. part. I. (Gh.) Mai non vo' più cantar com' io soleva, Ch'altri non m'intendeva; ond'ebbi scorno.
4. Avere a scorno una cosa, Tenerla come uno scorno, e però fuggirla. Non com. Vinc. Mart. Rim. 50. (C) Oh felici animai, ch'avete a scorno La chiarezza del giorno, Ecco un compagno fido, Che non prima di voi lascia il suo nido.
5. [Val.] † Mettere in iscorno uno. Vilipenderlo, Dileggiarlo. Tesorett. 21. 296. Inebria di vino, Sì ch ogni suo vicino Se ne ride d'intorno, E mettelo in iscorno. |
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