Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Il gesuita sospirò e rovistò nella borsa di lino che portava a tracolla. Ne estrasse un sacchetto di ostie e l'aspersorio, che si affrettò a mostrare ai militari. «È domenica, figliolo. La Santa Comunione. Chiacchieravo con un paio di voi, al mio arrivo, e mi è stato fatto intendere che…» Rimase un attimo in silenzio, poi scosse la testa. «Lasciate perdere, temo di aver frainteso. Pazienza, vorrà dire che è stata l'occasione di fare un po' di moto. Spero solo che al KEIRI non se la prendano per l'inutile assenza.»
Profumo di Luigi Capuana (1892): Aperse un cassetto, rovistò, ne aperse un altro, senza scopo, soltanto per divagarsi. Ed ecco la sua bella vita! Aggirarsi dentro due cellette di convento come una mosca senza capo! Smaniare nella solitudine, colma di tutto, fuorché di quel che unicamente avrebbe potuto appagarla e renderla felice, anche senza gli agi, con un tozzo di pane nero! Giacché invidiava fin questo alle poverelle che venivano a stendere il loro misero bucato sui fichi d'India della siepe attorno al convento, ma si traevano dietro i loro bambini!
La morta di Federico De Roberto (1888): Malgrado sapesse a memoria quelle poche parole, Roberto Berni s'avvicinò di nuovo al suo tavolo e con mano tremante rovistò nella cassetta. Il Gil Blas era lì, gualcito, bucato, ingiallito nelle pieghe. «Nous venons d'apprendre….» e come lesse il suo nome, il nome di Bianca, il nome della sua Bianca morta e adorata, scoppiò in pianto dirotto. |