I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): — È pane davvero! — disse ad alta voce; tanta era la sua maraviglia: — così lo seminano in questo paese? in quest'anno? e non si scomodano neppure per raccoglierlo, quando cade? Che sia il paese di cuccagna questo? — Dopo dieci miglia di strada, all'aria fresca della mattina, quel pane, insieme con la maraviglia, gli risvegliò l'appetito. — Lo piglio? — deliberava tra sé: — poh! l'hanno lasciato qui alla discrezion de' cani; tant'è che ne goda anche un cristiano. Alla fine, se comparisce il padrone, glielo pagherò. —
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958): Quando si risvegliò il suo cameriere gli recò su un vassoio n giornale e un biglietto. Erano stati inviati da Palermo da io cognato Màlvica con un servo a cavallo. Ancora un po' ordito il Principe apri la lettera: “Caro Fabrizio, mentre :rivo sono in uno stato di prostrazione estrema. Leggi le terribili notizie che sono sul giornale. I Piemontesi sono sbarcati. Siamo tutti perduti. Questa sera stessa io con tutta la famiglia ci rifugeremo sui legni inglesi. Certo vorrai fare lo esso; se lo credi ti farò riservare qualche posto. Il Signore salvi ancora il nostro amato Re. Un abbraccio. Tuo Ciccio.”
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): Non mi attarderò a dire di come informammo l'Abate, di come tutta l'abbazia si risvegliò prima dell'ora canonica, delle grida di orrore, dello spavento e del dolore che si vedevano sul viso di ciascuno, di come la notizia si propagò a tutto il popolo del pianoro, coi servi che si segnavano e pronunciavano scongiuri. Non so se quella mattina si svolse il primo ufficio secondo le regole, e chi vi prese parte. Io seguii Guglielmo e Severino che fecero avvolgere il corpo di Berengario e ordinarono di distenderlo su un tavolo nell'ospedale. |