Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): Tornai a guardarmi intorno, perché improvvisamente non mi sentii più, là dentro, sicuro di me. Stavo per compiere un atto. Ma ero io? Mi risalì l'idea che fossero entrati lì tutti gli estranei inseparabili da me, e che stessi a commettere quel furto con mani non mie. Me le guardai. Sì: erano quelle che io mi conoscevo. Ma appartenevano forse soltanto a me? Me le nascosi subito dietro la schiena; e poi, come se non bastasse, serrai gli occhi.
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Volle celebrare, dopo alcuni giorni di tradimento, quella sua riconciliazione con l'ombra e risalì sul ponte mentre le ombre si dilatavan dappertutto, sulla nave, sul mare, sull'Isola, dove si scorgeva ormai soltanto il rapido imbrunire dei colli. Cercò, memore delle sue campagne, di scorgere sulla riva la presenza delle lucciole, vive faville alate vaganti per il buio delle siepi. Non le vide, meditò sugli ossimori degli antipodi, dove forse le lucciole lucono solo nel meriggio.
Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): Risalì al piano superiore e la donna la seguì. La camera dava sulla veranda ed era vasta, bassa, con un gran letto alto e duro circondato in fondo da un volante di stoffa a quadretti bianchi e rossi; dodici sedie antiche, di noce e di paglia, annerite dal tempo, s'allineavano simmetricamente lungo le pareti tinte con la calce, tre da una parte e tre dall'altra dell'alto cassettone scuro, tre da una parte e tre dall'altra di una lunga cassa nera scolpita. |