Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Marcio, Putrefatto, Putrido, Marcito - Marcio si dice quel corpo organico che, o per corruzione prodotta dal tempo e dall'aria, o per malattia, si corrompe e si dissolve; il che si dice Marcire. - Marcito indica l'effetto compiuto del marcire. - Putrido è quando esso corpo è come inzuppato dell'umore nel quale si scioglie dissolvendosi; e suol dirsi, più che altro, di piaghe e tumori. - Putrefatto è quando il corpo si disfà tutto, e inverminisce, mancata che sia la vita o la nutrizione. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Rancido, Stantìo, Vieto, Putrido - Cosa che sta lì più del dovere, diviene stantìa, perciò invecchia e divien vieta; poi rancida se si corrompe o non risponde più bene alle condizioni della sua natura; ultimo svolgimento della rancidezza, per le cose che la comportano, come per ogni altro genere di corruzione, è l'imputridire. Nel figurato, rancide si diranno le leggi o gli altri usi non bene consoni alla novità o alla nuova faccia delle cose presenti, e che perciò a ragione o a torto vorrebbonsi smettere; viete, quelle ite in disuso e di cui più non si ricorda che storicamente. Putride diconsi le malattie o le febbri che, non vinte, porterebbero in breve l'uomo alla tomba pel principio di corruzione interna dalla quale hanno l'origine e il nome. [immagine] |
Fradicio, Bagnato, Ammollato, Molle, Umido, Putrido, Putrefatto, Marcio, Marcioso, Marcido, Mezzo - Bagnato; ciò che non è asciutto: siccome bagnata può essere una cosa e dentro e fuora, e più e meno, perciò bagnato è generico. Umido, ciò che non è affatto asciutto; che sta fra l'asciutto e il bagnato: aria umida, luogo umido, son quelli che contengono più umido che non conviensi alla salute, e che perciò sono malsani. Un umido, parlando di cucina, è pietanza con salsa o bagna. Molle è la cosa che, bagnata, s'ammolli alquanto: son molle di sudore, dice l'uomo, e, oltre di essere bagnato, ha come la fibra rallentata alquanto, ed è un po' stanco; ammollato in questo senso è molto più di molle, cosa ammollata è stata immersa e lasciata nell'acqua a questo effetto: fradicio è ancor più; ed è quando l'acqua compenetra proprio la cosa intimamente e ne rilascia e scompone le parti e i tessuti: da questo lato è affine a mezzo, a marcio; il primo di essi dicesi delle frutta quando hanno oltrepassato il punto della giusta loro maturità; per cui se ne alterano i tessuti rammollendosi e prendendo un colore oscuro, come si vede nelle poma, nelle pera e altre frutta, e molte volte assumono un sapore amaro: marcio è più che mezzo, ed è quando esse si decompongono affatto, e la polpa ne va in poltiglia, in broda; ma in quest'ultimo caso forse meglio direbbonsi putrefatte. Marcioso, che contiene proprio marcia che da pori, pustole o piaghe trasudi; si dice dell'uomo e delle membra sue quando sono in quello stato; e così anche di quelle d'altro animale. Marcido, latinismo pressochè disusato, se non forse per finire qualche verso sdrucciolo berniesco: se vuolsi però anche usare in prosa può avere un senso suo particolare, tanto al proprio che al figurato, ed esprimere quello stato in cui il marcio vi è, ma ancora latente, e che malgrado la bella apparenza del di fuori la magagna esiste, la corruzione s'è infiltrata e internamente travaglia. Corrotto, nel proprio, dice proprio rottura di continuità ne' solidi o di quel giusto equilibrio degli umori che forma la salute, la bellezza; al figurato, corrotto indica la rottura di quell'interezza di costumi che caratterizza l'innocenza. Putrido, che ha, contiene principio di putredine, la quale già si svolge; malattia, febbre putrida: putrefatta è la cosa ridotta in putrefazione, cioè che già ne è sciolto l'insieme, decomposto affatto. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Putrido - Agg. Aff. al lat. aur. Putridus. Che è imputridito. T. Vieto è meno di Rancido: Stantío è tra Vieto e Rancido: Putrido è più di tutti.
Tes. Br. 2. 36. (C) Dall'altra parte egli ha in alcuna parte della terra caverne putride, o per sua natura, o per alcuna mala bestia che vi dimora. Cavalc. Specch. Cr. 65. var. Come membro putrido e secco, è separato e tagliato via dal corpo. Lab. 245. E se niuno mai marcio fu di quella nascenza putrida, e villana, tu sei senza niuno dubbio desso. Alam. Avarch. 17. 94. (M.) Appresso feo più d'una radice… minuta polve, E posta in esse (piaghe), ogni dolore elíce, E 'l suo putrido umor secca e dissolve. Cr. 3. 15. 5. (Man.) Il lino a macerar nell'acqua si pone, nella quale quattro o cinque dì, se l'acqua è putrida, basta di stare. [Cont.] Roseo, Agr. Her. 33. v. È buono dove è creta gittar letame molto putrido nella fossa, e molta terra.
2. T. (Chim.) Distinguonsi varie fermentazioni, fra cui primeggiano l'Alcoolica e la Putrida.
3. Putrido, è anche aggiunto di Febbre, e dicesi Quella che è accompagnata da tendenza degli umori alla putrefazione. Cr. 1. 3. 2. (C) Inducono sonno, e fanno putride febbri. [Tor.] Targ. Ar. Vald. 1. 108. Nella Pievanía di Monte Vetturini nel mese di giugno principiarono i malati di febbri putride,… e quasi nessuna casa restò esente dal flagello, e molti ne morirono. E 1. 112. Dalle replicate osservazioni, e dalle aperture dei cadaveri fu concluso, che l'indole del male consisteva in febbri putride verminose, e al più alto segno maligne con petecchie. T. Magal. Sidr. trad. 9. I mali Escono in folla da nascose vene E acute febbri e putride.
T. Mal putrido. E come sost. in qualche dial. Ha un putrido.
4. † Fig. Ar. Cass. 5. 4. (M.) Non mi resta or se non… Di starmi in onor tuo questi continui Tre dì ubbrïaco, e di vino più putrido, Che mai Moschino, o li compagni fessino.
5. [Laz.] E per simil. Reg. Past. S. Greg. 3. 13. Che per la invidia l'ossa diventino putride, non viene a dire altro, se non che alquante buone opere, quantunque robuste e forti, per tale vizio dell'invidia al postutto periscono. Bart. Simb. 3. 6. Il legno putrido che oramai sono (i vecchi), e tarlato e dall'età e da' vizii, fa che il loro volere e il loro potere quel, che per tanti anni potendone non vollero, sia. T. D'Elci, Sat. Putrido frutto, inutil pulcellona, Offerta di Caino, a Dio si dona.
6. [Val.] Metaf. Peccaminoso. Dant. Salm. 3. 5. Ahimè! che 'l nostro putrido letargo, Lo quale io già pensava esser sanato, Per mia mattezza rompe, e fassi largo. |