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Informazioni di base |
La parola musa è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (su). Divisione in sillabe: mù-sa. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con musa per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il piacere di Gabriele D'Annunzio (1889): Entrava una luce fredda e limpida come un'acqua sorgiva; negli angoli si raccoglieva l'ombra, e fra le tende composte di tessuti dell'Estremo Oriente; luccicavano qua e là su i mobili le incrostazioni di giada, di avorio, di madreperla; un gran Buddha dorato appariva in fondo, sotto una musa paradisiaca. Quelle forme esotiche davano alla stanza un po' del loro mistero. Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): Ammirai quindi la sua perfetta disinvoltura nella parte che si era imposta di parlarmi e farmi parlare con lei. Tanta forza di volontà e di intelligenza era una rivelazione per me, che n'ebbi uno slancio d'orgogliosa gioia e compresi forse per la prima volta quanto sarebbe stata potente la unione delle nostre anime. Solo una volta smarrì, voluttuosamente per me, la signoria di sé stessa. Si parlava di letteratura. Mi avevano fatto confessare ch'era la mia occupazione, e il professor Topler, il fidanzato, mi disse alludendo al brindisi, che d'allora in poi mi avrebbe ispirato la musa tedesca. Il resto di niente di Enzo Striano (1986): Rileggeva infinite volte le lettere di Pietro, specialmente la prima: tutto era cominciato di là, poi lui aveva preso a chiamarla “amabilissima Musa del Tago”, e via via “dolce amica”. Tra i sogni teneri e impossibili che le preparavano ogni sera il sonno vide spuntare quello arcano d'un viaggio a Vienna. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per musa |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: fusa, muda, mula, mura, muse, musi, muso, must, muta. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: fuse, fusi, fuso, rush. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: usa. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: sumo. |
Testacoda |
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si può ottenere: usai. |
Parole con "musa" |
Iniziano con "musa": musacea, musacee. |
Finiscono con "musa": camusa, cornamusa. |
Contengono "musa": caramusale, caramusali. |
Parole contenute in "musa" |
usa. |
Incastri |
Inserendo al suo interno ace si ha MUSaceA; con sol si ha MUSsolA; con scolo si ha MUscoloSA; con oneri si ha MUSoneriA. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "musa" si può ottenere dalle seguenti coppie: muco/cosa, mughi/ghisa, mugolo/golosa, mule/lesa, muli/lisa, mulino/linosa, mura/rasa, mure/resa, muri/risa, muro/rosa, mute/tesa, muto/tosa. |
Usando "musa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sago = mugo; * sala = mula; * sale = mule; * sali = muli; * salo = mulo; * sani = munì; * sara = mura; * sari = muri; * sarò = muro; * sacca = mucca; * salta = multa; * salti = multi; * salto = multo; * sanse = munse; * santa = munta; * sante = munte; * santi = munti; * santo = munto; * sarai = murai; * sacche = mucche; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "musa" si può ottenere dalle seguenti coppie: mule/elsa, muore/erosa, muori/irosa, mura/arsa, muro/orsa. |
Usando "musa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * asco = muco; * asta = muta; * aste = mute; * asti = muti; * aschi = muchi; * assone = musone; * assoni = musoni; * astata = mutata; * astate = mutate; * astati = mutati; * astato = mutato; * astila = mutila; * astili = mutili; * astilo = mutilo; * assetta = musetta; * assetti = musetti; * assetto = musetto; * astante = mutante; * astanti = mutanti; * astabile = mutabile; ... |
Cerniere |
Usando "musa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rem = usare. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "musa" si può ottenere dalle seguenti coppie: mucca/sacca, mucche/sacche, mucchi/sacchi, muggine/saggine, muggini/saggini, mugo/sago, mugola/sagola, mula/sala, mulare/salare, mulari/salari, mule/sale, muletta/saletta, muli/sali, mulina/salina, mulinai/salinai, mulinammo/salinammo, mulinando/salinando, mulinano/salinano, mulinante/salinante, mulinare/salinare, mulinarono/salinarono... |
Usando "musa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cosa = muco; * lesa = mule; * lisa = muli; * rasa = mura; * resa = mure; * risa = muri; * rosa = muro; * tesa = mute; * tosa = muto; * ghisa = mughi; * golosa = mugolo; * linosa = mulino; * inia = musini; * tanga = mustang; * colonia = muscoloni. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "musa" (*) con un'altra parola si può ottenere: cab * = cambusa; * ostro = mostruosa; elioni * = emulsionai; * coltura = muscolatura; * colture = muscolature. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Musa - [T.] S. f. Mattiol. Pianta del gen. delle Palme in Egitto e Cipro. Musa anche il frutto.
2. [G.M.] Musa, anco una sorta di Mela. Mele muse. Sempre come agg. Così detta dalla forma alquanto allungata. |
Musa - S. f. Gr. Μοῦσα. (Mit.) Ciascuna delle nove Dee, che presiedevano, secondo i Gentili, alle arti liberali, e principalmente alla poesia ed alla eloquenza. Aureo lat. Bocc. Nov. g. 4. Intr. (C) Dicono, che io farei più saviamente a starmi colle Muse in Parnaso.
2. T. Quasi per cel. Lipp. Malm. 8. 13. Ma qui la musa vuol ch'io mi dichiari Circa al descriver queste loro stanze. – Così scherzando: Quel che detta la Musa. – Darsi alle Muse, verseggiare come che sia. È diventato di cel. anco Le vergini muse. 3. Per Metonimia vale Composizione in versi, o Canto poetico. Molz. Ninf. Tib. St. 42. (M.) Conti sono ambidue, ambidue conti, Mercè dell'alta sua silvestre Musa. March. Lucr. 4. 239. Anima la siringa, e fa che dolce Versin le canne sue silvestre musa. Virg. Sylvestrem tenui musam meditaris avena. 4. Simbolo dell'ispirazione poetica. D. 2. 22. Quel greco (Omero) che le Muse lattâr, più ch'altro mai. E 1. 2. O Muse, o alto ingegno, or m'aiutate. E 3. 2. Nuove Muse mi dimostran l'Orse (nuova guida e nuova meta al mio canto). Nuove cose io canto più alto. 5. Per Poesia. Salvin. Pros. Tosc. 1. 217. (Man.) Mia intenzione è lo sporre…, alcune delle maravigliose canzoni del nostro Petrarca; non che gran fatto elleno d'espositore abbisognino, perchè dettate sono con sublime sì, ma facile e chiara musa, ma… T. D. 3. 2. Canto (celeste) che tanto vince nostre Muse (la poesia e la melodia terrena) Nostre Sirene.,. Quanto primo splendor quel che rifuse (la luce diretta vince la riflessa). 6. Hor. T. Doni delle Muse, Le opere poetiche. T. Nel ling. mitol. degl'It. Sacrificare alle Muse, come Alle grazie, Esercitare il culto della bellezza poetica non indegnamente. 7. T. Il poeta stesso. D. 3. 15. Se fede merta nostra maggior Musa. (Virg. il maggiore de' lat. Poeti.) Virg. Nostra nec erubuit sylvas habitare Thalia. T. La Musa di tale o tale poeta, il suo poetico ingegno, le opere sue. Al. Manz. E se pur degna Penne comporgli di più largo volo La nostra musa (all'inno). 8. T. Muse d'Erodoto, I libri della sua storia, stimati per bellezza non meno che canti. T. La Musa della storia, la storia stessa in quanto ispirata degnamente dal vero, Che non può senz'essere aura di bellezza. T. Decima Musa fu intitolata più d'una autrice di versi per lode. – Una Svedese: La Musa del Nord. 9. T. Musa, non ispirazione poetica, nè il Poeta, ma quasi la stessa Poesia. D. 3. 13. Spirti… che… fur di gran voce (fama) Sì che ogni musa ne sarebbe opima (avrebbe ricca materia di canto). 10. T. Senso più gen. Salvin. Disc. 2. 147. Questo onorato nome (d'Accademia), col quale le virtuose adunanze si nominano, tacitamente ci addita ed ammaestra… le nostre Muse non solo poetiche dover essere, ma filosofiche. T. Prov. Tosc. 85. Trist'a quella musa che non sa trovar la scusa. 11. (Mus.) Sorta di strumento musicale da fiato. Sen. Pist. (C) Gli strumenti, siccome sono muse, corde, e organi, non appartengono all'arte. Dittam. 2. 26. (Man.) Ancora in questo tempo ch'io riesco, Gog e Magog, che Alessandro racchiuse Col suon, che poi più tempo stette fresco, Uscir de' monti con diverse muse E col fabbro Crustan… [T.] La vogliono voce fenicia, e che valga Inventrice; altri la reca al gr. Μνάω. Lo Sl. Muz, Uomo. Oraz. La musa che inspira. T. Invocare le muse. Il Tasso a M. V. O musa, tu che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su del cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona, Tu spira al petto mio celesti ardori… e tu perdona… se adorno in parte D'altri diletti che de' tuoi, le carte. Oraz. Sacerdote delle muse, io canto alle vergini e a' giovanetti. I re tremendi hanno impero sul proprio gregge; Giove lo ha sui re stessi. T. Tiene del rel. Il culto delle Muse. – Cultore delle Muse. – Tiene del materno: Alunno delle Muse. T. Buti. Della fonte delle Muse. Lucr. Superare gli scogli delle Muse, esser poeta. Meglio Ep. gr. Il dolce miele delle Muse. Cel. moderne. [Pol.] Chiabr. Lett. 20. Le Muse mi solleticano, ma io non mi rendo alle loro moine. T. Car. Com. 12. Il poeta si trova con Apollo e con le muse, come è solito; perciò che sono sempre insieme, come le chiavi e il materozzolo. Allegr. 145. Nè convengon tampoco Nell'aver favorevole la musa, Ella in campagna sempre, ei solo in chiusa. T. Men buffonesco: Le Muse propizie. – Sicure le Muse tra le spade. II. T. La poesia di popolo o di pers. La musa italiana. – Le italiane muse. Oraz. Ai Greci vena d'ingegno, ai Greci risonanza di numeri diede la Musa. – Le toscane muse. T. Lab. 293. Le tue Muse, da te amate e commendate tanto, quivi erano chiamate pazzie. Salvin. Disc. 2. 223. La coltissima musa di quel gentile, che meritò d'avere in Pindo febea ghirlanda. T. Oraz. Musa procace, per comiato alla fine dell'ode: Justum et tenacem, come nella licenza alle italiane canzoni. Allegr. 200. Tu sola puoi dar forza e perdono Alla contadinesca musa mia. III. T. La stessa pers. Donna valente nel verseggiare. Giovane musa. T. Donna che ispirò altri ad opere poetiche, o altre che meritino lode di belle: È la sua musa. T. La musa del dolore, Le ispirazioni che all'anima vengono dal dolore. La carità, la sua musa. – La politica (Dio liberi!) è la sua musa. |
† Musa - S. f. Muso, Faccia. Vive nel Ven. – Franc. Sacch. Battagl. Vecch. 2. 12. (M.) E fitto aver il destrier fino alla musa Nel sangue di cotanto vil podere. Dittam. 1. 8. (Man.) Poi questa Media da Levante è chiusa Da' Caspi monti, e prende l'Armenia Di ver Settentrïon nella sua musa (cioè: ha di faccia l'Armenia dalla parte di Settentrione).
2. † Per Attesa, Aspettazione inutile; onde Stare alla musa vale Attendere, Aspettare inutilmente. Franc. Sacch. Nov. 186. (M.) Venne alle mani di certi, che se l'ebbono come ella fu cotta (l'oca), o colui, di cui ell'era, si stette alla musa la sera d'Ognissanti. Pulc. Luig. Morg. 25. 297. 298. (Gh.) Rinaldo star non voleva alla musa, E del taglier di Lucïana piglia,… † Varch. Ercol. 66. (Man.) Onde noi quando alcuno maravigliando, e tacendo ci guarda fisamente col viso levato in su, e col mento che sporti in fuora, e par che voglia colla bocca favellare, e non favella, diciamo: che musi? e che sta colui a musare? o vero alla musa? 5. † Torcer la musa, fig. vale Far dello sdegnoso, dello schifo, e sim. Lasc. Rim. 1. 234. (M.) Ma mi par di veder fargli certi atti strani…, e torcendo la musa Far con certa sua scusa Parer, ch'egli abbia assai più che ragione. |
Musa - S. f. Fico dattilo. (Fanf.) Volgarmente Fico d'Adamo. (Gh.) Morg. 25. 293. Rinaldo un pome che si chiama musa, Ad un buffon, che gli pareva sciocco, Trasse, e con esso la bocca gli ha chiusa. Frescob. Viagg. 85. (Man.) Evvi una generazione di frutte, che le chiamano muse, che sono come cetriuoli, e sono più dolci che zucchero Dicono che è il frutto in che peccò Adamo. Canz. Anon. (Cod. maruc. 152. col. 85.) (Fanf.) E v'ha fico, pera, mela,… Cotogne, ciedri, franche, muse e sorbe. |
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