L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Sordo alle grida e ai colpi di cannone, udiva voci di sollievo (c'è crisi al campo spagnolo, si dice che l'armata francese avanzi), si rallegrava perché a metà luglio una contromina era finalmente riuscita a massacrar molti spagnoli; ma per intanto si evacuavano molte mezzelune, e a metà luglio le avanguardie nemiche già potevano tirare direttamente in città. Apprendeva che alcuni casalesi tentavano di pescare nel Po e, senza preoccuparsi se percorreva strade esposte ai tiri nemici, correva a vedere nel timore che gli imperiali sparassero alla Novarese.
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia (1961): Il capitano tornò, attraverso i seminati, alla masseria da dove cominciava il viottolo. Pareva abbandonata. Ma girando intorno, dal lato opposto a quello che guardava verso il chiarchiaro, un cane improvvisamente scattò nel raggio che la corda che lo legava ad un albero gli consentiva: restò come sospeso al collare che lo soffocava, rabbiosamente abbaiando. Era un bel bastardo, di pelo marrone e con piccole mezzelune viola sugli occhi gialli. Un vecchio venne fuori dalla stalla ad acquietarlo «tie', Barruggieddu, tie',: buono, stai buono» poi al capitano disse «baciolemani».
Il libro delle vergini di Gabriele D'Annunzio (1884): Ella rimase là, inchiodata, attònita dinanzi a quella visione d'incendio biblico e a quella tregenda di uccelli neri. Quando si volse un poco dietro la stanza, intravide nell'ombra un bagliore strano, il luccichìo delle mezzelune d'oro su la veste della Madonna di Loreto e il luccichio delle medaglie. Ebbe ancora paura; si schiacciò su 'l davanzale, si sporse di più; stette là, senza avere il coraggio di muoversi. Allora, in quella immobilità, l'indebolimento serale cominciò a invaderla; ed ella si strinse la testa grave tra le palme, socchiuse le pálpebre. |