Indirizzo, Ricapito, Mansione, Sopraccarta, Soprascritta - Far l'indirizzo è Scrivere sopra una lettera, un pacco, una cassa, o altro che si spedisce, il nome e cognome della persona a cui va; e tal voce da alcuni è tassata per barbara. - Può sostituirsi Ricapito, la qual voce non solo significa il luogo dove la lettera si spedisce, come vogliono alcuni, ma tutto ciò che occorre acciocchè la cosa vada al suo destino, compreso il nome della persona. - Mansione significa specialmente il luogo dove la persona sta; ma è voce pedantesca. - [Francese o no, oramai l'Indirizzo bisogna lasciarlo correre per forza; e anche l'uso toscano pone tra Ricapito o Recapito (più comune il primo) e Indirizzo questa differenza. Ricapito è il luogo dove uno capita per solito nella giornata, come a un caffè, in uno studio, in una biblioteca, in una cartoleria. Hanno generalmente ricapiti in una città le persone che abitano fuori di quella. - « Domani andrò a Milano, dove mi tratterrò quindici giorni. Non so se rimarrò nell'albergo o prenderò una camera mobiliata. Se vuoi scrivermi, il mio recapito è al Caffè Biffi. » - Indirizzo è propriamente la indicazione della città, della via, del numero e del piano della casa ove uno sta. - « Il mio indirizzo a Firenze è Via delle Marmerucole, n. 2, 3.° piano; il mio ricapito, al Caffè del Bottegone. » - Sopraccarta è propriamente quella carta nella quale viene inchiusa la lettera, o quella faccia della lettera che, ripiegata convenientemente, serve a scrivervi sopra l'indirizzo della persona a cui s'invia. Per estensione dicesi anche dell'indirizzo stesso. - « La lettera è pronta; non ci manca che la sopraccarta. » - « Ci fo la sopraccarta e vo subito a impostare la lettera al Buetti. » - Oggi però che ci sono le Buste, alla Sopraccarta non rimane che quest'ultimo senso, che pur tende a sparire, dominato dall'indirizzo. - Soprascritta è la vera voce italiana purissima per Indirizzo, e l'Arlía nel Lessico la distingue giustamente dal Recapito, riserbando questa ai nomi e ai titoli della persona a cui va la lettera, e quello al luogo ove essa persona abita. G. F.] [immagine] |
Mansione - S. f. T. Aff. a Uffizio. In un senso, aureo lat. Che spetta propriam. ad alcuno Eum manet; o che egli in quello rimanga. Viene forse dal Vang. In domo Patris mei mansiones multae sunt. E dal dover rimanere nel luogo per compire l'uffizio, Mansione venne a denotare Uffizio, Incarico.
2. Stanza, Luogo dove si sta. Mor. S. Greg. 4. 42. (C) Di che ben disse Cristo nell'Evangelio: nella casa del Padre mio sono molte mansioni. Agn. Pand. 52. Nel quale luogo lo industrioso animale osserva sua sedia e mansione. [Camp.] Bib. Es. 40. La qual cosa era veduta da tutti li populi d'Isdrael per tutte le mansioni loro. Purg. S. Patr. Perocchè così presto come noi saremo partiti di qua, questa mansione si sarà fatta piena di maligni spiriti… E Com. Boez. I. E conosceva le stelle e le mansioni assignate alle stelle.
3. Per Fermata, Posata. Pallav. Stor. Conc. 376. (C) Fe' significare al Pontefice, che non si prometteva sicura quella mansione dell'impeto de' confederati.
[Camp.] Fare mansione, per Soffermarsi in un luogo. S. Gir. Pist. 28. Io e il padre verremo a lui, e faremo mansione appresso a lui.
4. T. Mansione, dicevasi lo spedale per i pellegrini.
5. T. In alcuni luoghi d'It. Il luogo ove uno dimora, segnato sopra lettera o pacco o sim., acciocchè gli pervenga sicuro. [Cast.] Monti Op. lett. a Don Valeriani, p. 386. Spero che la presente (lettera) colla mansione della casa e della contrada, non andrà come l'altra, in mani poco sollecite di restituire il mal tolto. T. Dicono Lettera senza mansione, farci la mansione. Onde anco il toscano Magione. Ma i Tosc. Senza ricapito, Scriverci il ricapito, Farci la sopraccarta. = Gal. Op. lett. 6. 92. (Man.) L'alligata senza mansione è per Madama Serenissima madre del G. D: la prego di fargli fare la mansione, perchè non vorrei prender qualche errore. |