- Entrò a far parte della banda senza quasi rendersene conto, come fosse un fatto dovuto.
- Entrò in casa con un tale impeto che, inciampando, cadette a terra.
- Lola, la mia cagnetta, entrò in casa, dopo una corsa nei prati bagnati, e lasciò delle vistose impronte di fango.
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Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1896): Rimasto solo, Franco spense il lume e si distese sulla poltrona con la buona intenzione di dormire, cercando il sonno in qualche pensiero indifferente, se gli fosse possibile di fermarvisi. Non erano passati cinque minuti quando fu picchiato all'uscio e subito entrò precipitosamente, senza lume, il professore dicendo: «insomma sono qui!». «Cosa c'è?», esclamò Franco. «Mi rincresce che ho spento.» Si sentì in pari tempo le braccia del buon Beniamino intorno al collo, la sua barba, la canfora e la voce sul viso.
Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Tutte, tutte dormivano ancora, le fortunate. Un'amarezza si diffondeva nella buona anima di Maria Vitale: le pareva di esser sola sola, nel vasto mondo, condannata a dormire scarsamente, condannata ad aver sempre freddo e sonno, mentre tutte le altre dormivano, al caldo, nella felicità intensa e profonda del riposo. E l'amarezza era anche senso di abbandono, disgusto della miseria, dolore infantile: chinando il capo come a rassegnazione, entrò nella chiesa dello Spirito Santo, macchinalmente, per rifugio, per conforto.
Elias Portolu di Grazia Deledda (1928): Entrò. Il Farre non c'era. Solo zia Annedda, pallidissima, ma calma, senza piangere, senza far rumore, lavava e vestiva il morticino. Elias le diede qualche aiuto: dalla cassa prese le calzettine e le scarpette del bambino, e calzandolo sentì che i piedini esangui, assottigliati dalla malattia, erano ancora morbidi e tiepidi. |