Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini (1941): E io le dissi che veramente, di solito, non c'era carne dopo mangiato il brodo. Le spiegai tutto insomma; delle carote, del sedano e del pezzo di osso cosiddetto carne; tutto accuratamente perché lei capisse come in Alta Italia si stava molto meglio che in Sicilia, almeno oggigiorno, nelle città almeno, e si mangiava in certo qual modo da cristiani.
Nelle nebbie del tempo di Lanfranco Fabriani (2005): Mariani scosse la testa, dall'alto dell'esperienza del Trecento fiorentino. — Non mi pare sia questo il punto. Se non ricordo male, malgrado de iure la carica di doge fosse a vita, persino durante il cosiddetto "secolo d'oro" molti dogi hanno dovuto abbandonarla dopo solo pochi mesi dall'elezione, e non per motivi di salute. Mi pare che sia proprio di questi giorni il conflitto tra gli Adorno e i Fieschi, no?
Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani (1962): Più tardi, intorno all'una, ero andato a mangiare al Pappagallo: ma non certo a quello cosiddetto “asciutto”, ai piedi degli Asinelli, che oltre a essere carissimo, come cucina mi pareva nettamente inferiore alla sua fama, bensì all'altro, il Pappagallo “in brodo”, che si trovava in una stradetta laterale di via Galliera, ed era appunto speciale per i lessi e le minestre in brodo, e per i prezzi, anche, davvero modesti. |