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Informazioni di base |
La parola convenire è formata da nove lettere, quattro vocali e cinque consonanti. Divisione in sillabe: con-ve-nì-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con convenire per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La signorina di Luigi Pirandello (1894): Oh, va bene, il suo avvenire! E c'era tempo! E poi, via, le pareva, che questo suo avvenire non doveva contentare soltanto gli altri; ma un tantino anche lei, no? un tantino… Le sue idee? Ah, già! Bravissimo! Anche la madre, le aveva detto così… Curioso! Bisognava proprio convenire, ch'ella era fatta, adunque, diversamente da tutti gli altri… Le sembravan così naturali, a lei, «le sue idee», com'egli diceva, facendo la copia a sua madre… E s'era messa a ridere. L'amuleto di Neera (1897): Vedevo anche volontieri l'affetto che Egli aveva saputo destare nel mio piccolo Alessio e i progressi che il bimbo faceva sotto di Lui. Solamente Orsola e Pietro, colla diffidenza che hanno i vecchi per ogni innovazione, erano rimasti un po' in disparte, ma a poco a poco si ammansavano. L'Orsola aveva pur dovuto convenire che quest'unico mio parente rappresentava bene la famiglia e Pietro approvando si era accontentato di soggiungere: Per quello che si può giudicare. Eravamo dunque tutti felici — io e il mio piccolo mondo. Il cappello del prete di Emilio De Marchi (1888): «Essendo stato smarrito in questi luoghi un sacerdotale cappello e non avendo, per quante ricerche siano state da me consumate, trovato a quale dei ministri di Dio possa convenire, non volendo col trattenere oggetti che non sono di mia proprietà farmi degli inutili carichi di coscienza, lo invio franco di porto alla S. V. secondo l'indirizzo della marca di fabbrica, supponendo che vi sarà meno arduo rintracciare il naturale proprietario e recapitarglielo. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per convenire |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: coni, cover, cove, covi, core, ceni, cene, cere, onere, over, nenie, nere, venie, vene, vere. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: sconvenire. |
Parole con "convenire" |
Finiscono con "convenire": riconvenire, circonvenire, sconvenire. |
Parole contenute in "convenire" |
con, ire, venir, venire. Contenute all'inverso: eri. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "convenire" si può ottenere dalle seguenti coppie: cori/rinvenire, corico/riconvenire, condi/divenire. |
Usando "convenire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * irene = convenne; * evi = convenirvi. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "convenire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erigo = convengo. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "convenire" si può ottenere dalle seguenti coppie: convenne/irene. |
Usando "convenire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mie = convenirmi; * tiè = convenirti; * vie = convenirvi. |
Sciarade e composizione |
"convenire" è formata da: con+venire. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "convenire" (*) con un'altra parola si può ottenere: * zona = convenzionare. |
Quiz - indovina la soluzione |
Definizioni da Cruciverba: C'è chi lo fa per convenienza, Convenienti di prezzo, Si dice convenendo, Un convegno di sportivi, Superiore dei conventi. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Concordare, Consentire, Acconsentire, Convenire - Concordare è Avere volontà e ragione conforme ad altrui a un dato fine. - «Concordarono che fosse da condurre l'impresa così.» - Quando alcuno partecipa lo stesso sentimento d'un altro, quegli allora Consente. - Ed Acconsente se lo partecipa, essendo pregato o domandato. - Convenire è meno de' precedenti: è Conformarsi alla opinione altrui in quanto le cose che egli dice pajono vere o ci sodisfanno. - Il Concordare vincola: Il Consentire vincola pur esso, ma non strettamente: il Convenire no. [immagine] |
Competere, Convenire - Competere è più affine ad Appartenere; Convenire a Essere opportuno. Una cosa, un atto, competono per diritto: convengono per altre ragioni. Può anche convenire di far una cosa che non ci competerebbe. - Non competono a me certe cure che toccano a persona che ha altro ufficio dal mio; a me non conviene fare una cosa che pur competerebbe al mio ufficio. G.F. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fare, Convenire - Conviene una cosa da un lato; conviene in parte; conviene, in genere, ciò che può fare più bene che male; conviene, se vuolsi, anche ciò che non nuoce: il fare per me è convenienza più stretta, più intima, più personale: il fare esprimerebbe quindi una convenienza totale: i prepotenti, se trovano che una cosa faccia per loro, se la pigliano anche per forza, anche con danno dei terzi. [immagine] |
Concordare, Consentire, Convenire - Concordare nelle opinioni, ne' giudizii; consentire ne' sentimenti; chi concorda consente, perché il giudizio è figlio della sensazione; chi consente può non concordare, perché la sensazione può essere diversamente giudicata da due individui diversamente sensibili: ciò per quella ragione metafisica che può emergere dall'intimo significato delle parole. Nell'uso, concordare val essere d'accordo perfettamente; consentire val esserlo, e più che esserlo, parerlo, poiché la compiacenza, l'urbanità fa il resto. Convenire è meno de' due precedenti; si conviene della verità, della maggiore o minore d'un argomento, o anche di tutte e due, ma si nega la conseguenza; dunque il convenire è un consenso o accordo parziale o limitato: si conviene in quanto par vero, in quanto soddisfa, in quanto è di convenienza morale o fisica; ma si cessa dal convenire quando le cose cambiano d'aspetto. [immagine] |
Competere, Convenire - Ciò che ci compete possiam pretenderlo, poichè sta per noi il diritto; ciò che conviene si può desiderare e cercare d'ottenere, quando non si leda il diritto altrui. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Convenire - [T.] V. n. Venire insieme con uno o più altri a un luogo. Aureo lat. Segn. Stor. 7. 195. (C) Ove convennero gli ambasciadori di tutti i principi. Vang. I farisei convennero insieme. Tass. Ger. 1. 20. (Man.) Vennero i duci e gli altri anco seguiro; E Boemondo sol qui non convenne. (D'una sola pers. anco nel Vang.) E di non molti: Vang. Convenendo gli Apostoli a Gesù, gli annunziarono le cose fatte e insegnate. D. 1. 3. (C) Tutti (i dannati) convengon qui d'ogni paese. Vang. Convenerat illuc. Virg. Undique convenere. – Col Da o col Di è anco in Lucr. e nel Vang. – Cic. Tutta Etruria in quel luogo convenne. – Quanta moltitudine d'uomini sia a questo giudizio convenuta. Pallav. Stor. Conc. 108. (Man.) La mancanza de' vescovi nel convenirvi (al concilio) l'avea costretto a prorogarlo. Belc. Agg. pr. sp. 119. Convenne a loro infinita moltitudine. Vang. Convenientes ad Jesum. Alla pers., è anco in Ces.
Il fine per cui si conviene. T. Ces. All'ajuto. Ass. T. Virg. Convengono quelli che o crudelmente odiavano il tiranno o forte temevano. – Anco nel Vang. Convengono molti. – Convenne la turba. Col Si in questo senso meno usit. Liv. Dec. 3. (C) Li montanari, dato il segno, dalle castella alla stazione usata si convenivano. 2. Trovarsi. [Cors.] Segr. Fior. Mandr. 5. 4. L'andare e lo stare starà a te, e potremo ad ognora e senza sospetto convenire insieme. = Vit. S. Pad. 2. 57. (Gh.) Questi benedetti… una fiata la settimana si convenivano insieme,… e ciascuno procurava alcuna coserella da mangiare. Del trovarsi non solo ordinariamente ma stabilmente. Machiav. Op. 5. 272. (Gh.) Oltre al non li ricevere ne' matrimonii, alle civiltà ed alle altre conversazioni che fanno convenire li uomini insieme. Ha senso aff. al Vang. Antequam convenissent, cioè dell'unione conjugale. [Camp.] Comp. Ant. Test. 3. Di cose. [Cors.] Dant. Purg. 5. E come a' rivi grandi si convenne (la pioggia), Ver lo fiume real (Arno) tanto veloce Si ruinò, che nulla la ritenne. T. Convengono più fiumi confluenti; convengono più vie a sboccare in una. Plin. T. Plaut. Convengano a me doni molti. Col Si. [Cont.] Bart. Arch. Alb. 58. 1. Ma queste minori (pietre) si collocheranno in modo, che elle si convenghino a piombo, e secondo il regolo, insieme con l'altre corteccie del muro. (Geom.) [Gen.] Due linee o superficie convengono in un punto quando passano per esso. Viv. Dip. geom. 199. Se due sezioni di cono volte col concavo a contrarie parti converranno insieme in qualche punto col lor convesso. E appresso: Convenendo già nel punto B, quivi è necessario che sia il loro segamento. [Gen.] Dicesi anche di punti, linee o figure che giacciono l'una sull'altra o si confondono insieme. Viv. Dip. geom. 174. Il punto C converrebbe colla cima B. Gal. Dial. mot. 1. Il centro G non è convenuto mai con la parallela GV salvo che in sei punti. 4. Più espressam. trasl. T. Cic. Più cagioni convengono a produrre un effetto. [Cors.] S. Greg. Dial. 1. 1. Le quali cose se in una mente convengono, certa testimonianza rendono della presenza del Santo Spirito. = Fr. Jac. Tod. 2. 13. 3. (C) Piacere e dispiacere In un cor convenire. 5. † Att. Far venire. Cresc. 3. 235. (Gh.) Con solo suono di seme di papaveri inchiuso ne' suoi gambi o in altra cosa simile, e convenirli e chiamarli si possono (li uccelletti); e con qualunque strane ed inusitate voci s'allettano. Bocc. Lett. a Pin. Ross. Quantunque il corpo sia dall'amico lontano imprigionato, a costei (l'amicizia) è sempre lecito d'andare e di stare dove le piace: questa dinanzi da sè, di qualunque parte del mondo, può convenire chi le aggrada. 6. Convenire in giudizio, Far venire, Chiamare. Car. Lett. 2. 26. (Gh.) E 2. 32. Nè che uno per essere potente, si tenga quel d'altri, e un debole non lo possa convenire in giudizio. Bocc. Lett. Pin. Ross. 283. (C) Dinanzi a giusto giudice, non ad impetuoso, siate convenuto. Franc. Sacch. Nov. 214. Facendo li detti (che gli aveano rubato un porco) convenire e facendo vista di farli impiccare, ebbe da loro fiorini dodici. Segner. Crist. Instr. 1. 10. 5. (Man.) Ma come potea convenirlo la povera vedovella, mentr'ella non aveva su ciò altra prova, che la sola testimonianza la quale ne potea far la moglie del perfido? [Camp.] Pist. S. Gir. = Borgh. Vinc. Op. 2. 111. (Gh.) Non potevano innanzi ad ogni magistrato esser convenuti e godevano molti di cotai benefizi di cittadini romani. [Cont.] Stat. Merc. Siena, I. 14. Intorno alle quali (cause) niuno possa convenire altri; nè esso esser convenuto ad altro foro, e corte. [G.M.] Per estens. Senso non com. Segner. Crist. Instr. Ancora le leggi umane dispongono che l'attore sia convenuto con quello statuto medesimo a cui egli soggettò il reo. II. 7. Gli usi più com. sono trasl. Conviene la pers. con una o più pers. nell'opinione stessa, nello stesso sentimento. Qui parlasi del sentimento in quanto è aff. a opinione. Accordandosi in tutto o in parte, spontaneamente e alla prima, o dopo pensatoci e inteso, dopo obiezioni o ripugnanze. Si può convenire di cose, le quali non chieggano atto da eseguire nè dall'una nè dall'altra parte. Si può convenire nella pratica senza accordarsi nelle massime e ne' sentimenti. Boez. Varch. 3. 12. (C) Io per me convengo… grandemente con Platone. Segner. Pred. 16. 162. (Gh.) Ebbero questi (Magi) una stella per loro guida nell'andarsene a Cristo; ma non già l'ebbero nel tornare alla patria. Così convengono tutti. T. Consultori, Scrittori, Giudici convengono in un parere, in una sentenza. A modo di Rifl., in questo senso non com. Ar. Fur. 2. 4. (Man.) Benchè, quanto a lei, teco io mi convegna Che non è cosa al mondo altra più degna. T. Ma questo es. prova non essere barbaro il dire: Convengo con voi che… O ass.: Convengo che… O più ass.: Convengo. Comincia a sapere di gallic. il modo: Ne convengo, segnatam. se valga piuttosto concessione che consentimento. E così: Bisogna convenire che… per Convien confessare che… T. It. sarebbe Ci convengo, cioè in questa o a questa opinione o giudizio. – Convengo in questo, in tutto. T. Le opinioni, Le sentenze, quasi personificate, convengono. 8. Due o più pers. convengono nel promettersi una cosa reciprocamente o nel prometterla a terzi. È in Cic. T. Plaut. Se di quella cosa mai tra noi convenimmo. = Fir. As. 161. (C) Varch. Stor. 220. Potessero, per la libertà e salute loro, convenire e accordar con Cesare. (Si può convenire senza pienamente accordarsi.) Guicc. Stor. 8. 131. (Gh.) Per mezzo del quale si credeva che segretamente avessero convenuto col Re di Francia, di stare neutrali. S. Greg. Omel. 1. 170. Avendo convenuto coi lavoratori a un denaro per giorno, mandòlli alla sua vigna. (Convenctione facta cum operariis.) T. Hai convenuto meco d'un danaro. (Coll'Avere denota più determinatamente il patto fatto, che coll' Essere.) = Vasar. Vit. 11. 51. (Gh.) Sentendo la fama di Perino, convenne seco e gliela fece lavorare a olio (pittura). A modo impers. Ar. Fur. 33. 92. (Gh.) Rinaldo… Ritornò ad aspettarlo alla fontana… Sì come tra lor dianzi si convenne. Varch. Sen. Benif. l. 6. c. 16. p. 156. Essendosi convenuto del prezzo tra il compratore e il venditore. Col Si non com. in questo senso quando non è impers. Sacch. Nov. 220. v. 3. p. 314. (Gh.) Andò in polleria e convenutosi (ed essendosi convenuto) d'un pajo di capponi per soldi quarantacinque… Bocc. Nov. 17. 21. (C) Convenirsi di fare… E 85. 3. Con Bruno e con Buffalmacco che tutte gliele dipignessero si convenne. 9. Pattuire, att. T. Sall. Essere stata co' Romani la pace indarno convenuta. = Fr. Jac. Cess. 72. (C) Un podere che egli aveva, tece vendere, del quale prezzo pagòe la moneta che egli aveva convenuta, ad Annibale. Impers. T. È convenuto tra lui e me. Cic. Nisi quid inter ipsum et Naevium conveniret. Non è dunque francesismo se non quando intendesi non per accordo fatto, ma per cosa evidente, in cui debbano le opinioni accordarsi: C'est convenu. Nel modo di Cic. e nell'it. l'impers. dice che, invece de' due uomini, le due volontà vennero ad unirsi insieme. III. 10. Convenire denota conformità per anal. all'altra fig., che dice le cose conformi accostarsi, e sim. Di conformità corporea. T. Due corpi si convengono l'un coll'altro. – Le forme loro si convengono, le qualità, i movimenti. D. 1. 34. (Sotto ciascuna delle tre teste di Lucifero) uscivan due grand'ali Quanto si conveniva a tanto uccello: Vele di mar non vidi io mai cotali. E poi: E più con un gigante i' mi convegno, Che i giganti non fan con le sue braccia (c'è più proporzione tra la statura mia e d'un gigante che tra un intero gigante e le braccia di Satana). [Camp.] Vit. Imp. Rom. Ma a tanto grande animo non convenia la persona. Dicono che fue di piccola statura. [F.T-s.] Magal. Pros. Anche la berlien conviene con l'arecheira (due sorte di palme) in non produrre altro che foglie. T. Temperamenti che si convengono. (Qui delle qualità naturali, non delle disposizioni mor.) Salvin. Casaub. 78. (Gh.) Nel mese anthesterione o mese di fiori, che conviene col marzo… Nel mese elaphebolione o mese della caccia de' cervi, che corrisponde ad aprile. 11. Conformità ideale: a questa si reca il seg. che pare di meram. corp. [Camp.] Com. Boez. 3. Per certo, questo mondo, di tante diverse parti unito, non sarebbe convenuto in uno, cioè in una forma, se non fosse Uno che lo congiungesse. T. Dottrina, Idee, Significati di voci che si convengono insieme. = Dant. Inf. 4. (C) Ciascun meco si conviene Nel nome (di poeta). T. Salv. Avvert. 2. 39. Di detti. T. Non si convenivano le testimonianze. – L'una testimonianza non conviene con l'altra. = Bocc. g. 2. n. 6. (C) Veggendo li detti della bália con quegli dello ambasciadore di Currado ottimamente convenirsi. T. Giustin. E la somiglianza delle fattezze e il tempo che il fanciullo fu esposto e la testimomanza del pastore convenivano. 12. Conformità mor. Pers. conviene con pers. nel sentire, nell'operare; nel male, nel bene; ma per l'invitta forza di questo, più interamente in questo che in quello. Bocc. Nov. 100. 3. (C) Chi co' suoi costumi ben si convenga. E 84. 3. Quantunque in molte altre cose male insieme di costumi si convenissero, in uno… tanto si convenivano, che amici n'eran divenuti. Ar. Fur. 15. 6. E convenian di rei costumi in vero, Come ben si convien l'erba col fiore. [Tor.] Medit. Par. S. Fr. 54. Li miei costumi non si convenivano con li vostri. Ass. [Camp.] Dant. Conv. 3. 2. Fine dell'amistà vera è la buona dilezione, che procede dal convenire, secondo l'umanità propriamente, cioè secondo ragione. – Amatio cum vitae consuetudine congiunta est. Col Si, in questo modo non com. T. Prov. Tosc. 158. L'ingrato colle bestie si conviene, Che non sa se non render mal per bene. 13. Dal più preciso senso di conformità trapassa la voce a denotare ogni corrispondenza più o men prossima tra gli oggetti e le parti e atti loro, e degli oggetti coll'uso loro e col fine: le quali cose sono comunem. significate dal voc. Convenienza. T. Convengono le parti al tutto. T. Vang. A arnese o vestito vecchio non conviene rattoppatura di nuovo. – Un vestito non convien bene alla persona. (Qui non del decoro o della decenza, ma della proporzione o della comodità.) Cic. Coturno che convien bene al piede. = Ovid. Simint. 2. 126. (Man.) S'egli pigliava lo scudo risprendente d'oro, a lei pareva che a lui si convenisse lo scudo. T. D. 1. 25. E le labbra ingrossò quanto convenne (la materia del corpo del serpente, che si trasmuta in uomo e prende la forma delle labbra umane). D'atti accomodati al fine. T. D. 2. 10. Qui si conviene usare un poco d'arte (in salire per via angusta che piega a ogni tratto). E 3. 3. Per confessar corretto e certo Me stesso, tanto quanto si convenne, Levai lo capo a profferer più erto (per dimostrare la mia persuasione, levai, rispondendo, il capo, con atto di modesta sicurtà). E 25. Nella ruota (danza celestiale), Qual conveniasi al loro ardente amore. 14. Corrispondenza ideale. T. Delle verità che si convengono tra di loro; del concetti dell'uomo, che alla verità; dell'imaginato e dello sperato al reale. – Attributo che conviene al soggetto. T. D. 3. 26. El si chiamava in terra il Sommo Bene, Eli si chiamò poi: e ciò conviene (per la natura variabile delle umane lingue). T. Segni che convengono alla cosa significata: ornati, che all'edifizio (per quel che spetta segnatam. all'idea); gesti e attitudini, che all'azione rappresentata. D. 1. 16. E pur convien che novità risponda… a nuovo cenno. Di convenienze più intrinseche. T. D. 3. 5. Due cose si convengono all'essenza Di questo sacrificio (del voto religioso. Quel che si promette e l'obbligo della promessa). T. D. 3. 33. Veder voleva come si convenne L'image al cerchio (l'umanità del Verbo come s'accorda col mistero della divina Trinità). Della necessità log. e metafis., che segue dalla convenienza dei principii. Senec. Pist. Volg. 3. Questo conviene che avvenga a coloro che non si addirizzano a studio di cosa certa, passando tutte le cose correndo. T. D. 1. 16. Quel ch'io attendo e che il tuo pensier sogna, Tosto convien che al tuo viso si scopra. E 3. 21. Ell. Pallav. Stor. Conc. 1. 640. (Man.) Ma conviene ch'egli fosse trovato innocente, perciocchè indi a molti anni nel sinodo che ripigliossi a tempo di Pio IV, non solo intervenne, ma… (sottint. Convien dire, credere, che…). Delle stesse operazioni del pensiero. Franc. Barb, 1. 1. 18. (C) A tre cose conviene ancor dar cura. T. D. 3. 24. (Del bene argomentar da un principio) Si convien sillogizzar. E 9. Procedere ancor oltre ti conviene (nel sapere e nell'udire da me). Franc. Barb. 4. 106. 7. Ma qui più chiare Le ti vo' dare (le cose già dette sopra); E anco a questa parte ciò conviene. 15. Della parola più specialm. T. Stile, Metro che conviene al soggetto; numero, che all'affetto. D. 1. 31. La fiera bocca (di Nembrotte, parlante linguaggio confuso di più favelle), Cui non si convenien più dolci salmi. E 2. 26. E tornar lagrimando ai primi canti E al gridar che più lor si conviene (secondo il peccato che commisero e che debbono in Purg. espiare). E 1. 32. S'i' avessi le rime e aspre e chioccie Quanto si converrebbe al tristo buco (pozzo agghiacciato d'Inferno). T. D. 3. 4. Così parlar conviensi al vostro ingegno (per via d'imagini sensibili). E 2. 33. Saranno nude (schiette) Le mie parole quanto converrassi Quelle scovrire alla tua vista. T. D. 1. 20. Di nuova pena mi convien far versi. E 19. Or convien che per voi suoni la tromba (a' simoniaci). E 2. 29. Or convien ch'Elicona per me versi (le acque ispiratrici), E Urania m'ajuti. E 3. 19. Quanto mi convien ritrar… Non… scrisse inchiostro. = Vill. G. 11. (Gh.) Mi par che si convenga di raccontare… della origine di così famosa città. Bocc. Laber. 83. Ad addolcire il tuo disordinato appetito, alcuna cosa parlar mi conviene. T. D. 3. 23. Figurando (nel canto) il Paradiso, Convien saltar lo sagrato poema (ch'io salti questo passo non lo potendo descrivere). E 27. T. In Quintil. Convenire sibi, in senso anco intell. In it. può dirsi che non solo i discorsi, ma l'interiore ragionamento e i principii dell'uomo convengono a se stessi, o seco stessi. Il Con è più com. dell'A, e dice di più. Questo modo ha pur senso mor. della costanza nel bene; giacchè la morale è logica, così come la logica buona è morale. 16. Alla convenienza mor. accenna il modo ass. it. T. Prov. Tosc. 272. Quel che non si conviene, Da Dio mai non s'ottiene. = Amm. Ant. 3. 6. 8. (C) Non si conviene ad uomo di grande virtude di schifare ammonitore. T. Hor. Si tibi curae Quantae conveniat Numatius. D. 3. 31. In atto pio, Quale a tenero padre si conviene. E 14. A Dio feci olocausto (offerta d'affetto) Qual conveniasi alla grazia novella. E 2. 17. Esser conviene Amor sementa in voi d'ogni virtute E d'ogni operazion che merta pene. Questo degli affetti e de' sentimenti. Quanto alla convenienza morale de' fatti. T. D. 3. 4. Fe' di quel che far non si convenne. = Bocc. Introd. 35. (C) Facendosi a credere che quello a lor si convenga, e non si disdica che all'altre. E pr. 5. D'atti minori. Petr. Canz. 20. 3. (C) 17. Di quella convenienza principalm. mor., ma insieme soc. o civ., in parte anche corp., che tiene della dignità, del decoro, della decenza. In questo senso c'è anco de' beni, de' pregi, che non a tutte le pers. o le cose del pari convengono in tutti i luoghi e tempi. C'è un convenire abituale e stabile, un convenire a tempo e per poco. T. Cosa conviene o no a pers., cosa a cosa; atto o abito d'atti a pers.; pers. a pers.: in questo senso: Un marito che le conviene; un servitore, un ministro. Può l'atto convenire o a chi lo fa o a chi n'è l'oggetto, o ad entrambi. Può la lode convenire al lodato; e no al lodatore; e viceversa. Può a tutti e due. Segner. Mann. Apr. 16. 4. (C) I motti giocosi non si convengono in uno, che non è solo timido, ma tremante. – Coll'In, rado; ma è in Cic. T. La crudeltà non conviene in quest'ordine. – Diporti che alla sua età non si convenivano (D. 3. 9.). = Ovid. Simint. 3. 73. (Man.) Scelte lane, le quali a lui si convenissono. 18. Il senso di quel che conviene si collega intimamente col senso di quel che è giusto; giacchè entrambe le idee si recano a rettitudine. T. D. 2. 16. Convenne legge per fren porre (all'umana società). E 1. Non si converria, l'occhio sorpriso (preso e adombrato) D'alcuna nebbia, andar dinnanzi (all'angelo). E 30. Non piangere ancora; Chè pianger ti convien per altra spada (per più grave dolore). E 3. 16. E 14. La vision crescer conviene (a' Beati, dopo la risurrezione de' corpi). E 9. E 32. E 2. 11. Onde portar conviemmi il viso basso (qui in Purg., per la mia antica superbia). E 15. E 26. E 20. La miseria dell'avaro Mida, Che seguì alla sua dimanda ingorda, Per la qual sempre convien che si rida. E 1. 8. Di tal disio converrà che tu goda. 19. Di Dio, non in altro senso che della giustizia [Camp.] Dant. Par. 7. Dunque a Dio convenia con le vie sue Riparar l'uomo a sua intera vita. IV. 20. L'idea di convenienza mor. e soc. conduce all'idea di dovere. T. D. 2. 10. Convien ch'io solva il mio dovere… Giustizia vuole, e pietà mi ritiene (a esaudire la vedovella pregante, dice Trajano). Vang. Non conveniva egli che tu avessi misericordia del servo tuo, come e io l'ho avuta di te? D. 1. 11. (Dalle opere della natura e dell'arte) conviene Prender sua vita e avanzar la gente (campare e lucrare). E 34. Ecco il loco Ove convien che di fortezza t'armi. E 24. E 3. Qui si convien lasciare ogni sospetto, Ogni viltà convien che qui sia morta. = Petr. son. 21. (C) (La salita) Onde al vero valor convien ch'uom poggi. T. D. 2. 31. Di' di' se questo è vero; a tanta accusa Tua confession conviene esser congiunta (che tu confessi la colpa per averne perdono). E 3. 5. Cui (a Jefte) Più si convenia dicer: Mal feci (un voto imprudente) Che, servando (osservandolo), far peggio. = E Conv. 78. (Man.) Convenne, prima che questo nuovo amore fosse perfetto, molta battaglia intra 'l pensiero del suo nutrimento, e quello che gli era contrario. T. E Par. 15. Convien che la lunga fatica Tu gli raccorci con l'opere tue (co' tuoi meriti abbrevii le pene del Purg. al tuo antenato superbo). E 2. 11. E 3. 32. = Petr. Canz. 5. 7. (C) Inchinare a Dio molto conviene Le ginocchia e la mente, Che gli anni tuoi riserba a tanto bene. Fr. Giord. Pred. 120. (Gh.) Conviensi dunque a Dio orazioni brevi. T. D. 3. 26. Per filosofici argomenti, E per autorità (divina) che quinci scende, Cotale amor (di Dio) convien che in me s'imprenti (imprima). E più sopra: Dicer convienti (ti convien dire, devi, quali ragioni ti persuadono l'amore di Dio). E 24. = Barber. Reggim. 209. (Gh.) T. Quando accoppiasi al nome, non è la sempl. negaz. di convenienza, ma dice cosa gravemente sconveniente, e che non solo non si deve fare, ma si deve non fare. Non conviene abusar della forza, neanco quando paia d'averci un'intenzione retta. – E per ell. dicesi comunem. Non conviene; in questo e in altri sensi; sottint. il resto. 21. Nell'idea di dovers s'è veduto che Convenire prende forma impers. E così nell'idea di necessità, alla qual recasi idealmente ogni convenienza, sebbene nel mondo reale sia fatto luogo all'arbitrio che crea il merito e il demerito; giacchè in ragioni necessarie ed eterne si fonda, se vera è, ogni più delicata convenienza. Le due idee sono qui espressam. congiunte. [F. T-s.] Brun. Lat. Rett. Cic. Convenne per necessitade. Di necessità nelle cose materiali. T. D. 1. 20 Ivi convien che tutto quanto caschi (l'acqua del lago a formare il Mincio) Ciò che in grembo a Benaco star non può. E 3. 2. (Due volte.) E poi: S'io era corpo, e qui non si concepe Com'una dimensione altra patio (il mio corpo entrò in quel del pianeta), Ch'esser convien se corpo in corpo repe (s'insinua). E 12. Gli occhi, che, al piacer che i move, Conviene insieme chiudere e levarsi. E 28. E 2. 9. Sì lo incendio imaginato cosse, Che convenne che 'l sonno si rompesse. E 31. E 1. 24. S'accese e arse, e cener, tutto, Convenne che, cascando, divenisse. E 20. E indietro venir gli convenia Perchè 'l veder dinnanzi era lor tolto (avendo il capo a ritroso sul busto). E 7. = Bocc. Nov. 15. 36. (C) Di fame e di puzzo, tra i vermini del morto corpo, convenirgli morire. Di moti liberi dell'uomo, in parte necessitati. T. D. 2. 24. Qui si convien dar volta. E 25. = Barber. Reggim. 233. (Gh.) Siccome stanco della mia novella, I'mi convengo alquanto riposare. Davil. 4. 57. Il duca di Mena, con altrettanto incomodo ma con l'ajuto di tende e di padiglioni, convenne alloggiare la sua gente nel declive. E 4. 72. Collocare così stretti e così vicini li squadroni che si convenissero combattere tra loro nel rivoltarsi. Sicchè… il duca di Mena, che con grand'arte si sviluppò da questo così grave disordine, convenne poi perdere il vigore e l'impeto delle sue lance. Di necessaria sventura o dolore. T. Prov. Tosc. 87. Quando la lepre perde il passo, convien che cada in bocca a' cani. = Bern. Orl. 63. 34. (Gh.) In man gli converrete alfin venire. T. D. 3. 17. Qual si partì Ippolito d'Atene Per la spietata e perfida noverca (matrigna), Tal di Fiorenza partir ti conviene (in esilio). E 2. 16. E 23. Convien che senza lui (Virgilio) rimagna. E 1. 32. E' converrà che tu ti nomi (o io ti strapperò tutti i capelli). Sansov. Conc. Polit. Chi acquista impero e non forze insieme, convien che rovini. E non può acquistar forze, chi impoverisce nelle guerre ancora che sia vittorioso; perchè egli vi mette più di quello che ne trae dagli acquisti. D. 1. 33. (Nella torre) la qual per me (Ugolino) ha 'l titol della fame, E in che conviene ancor ch'altri si chiuda. E 28. = Bocc. Tes. 7. 83. (Gh.) Tu vedi che ad altrui son soggiogata, E quel ch'ei (a lui) piace, a me convien di fare. E g. 2. n. 7. (C) Alla quale parecchi anni, a guisa quasi di sorda e di mutola, era convenuta di vivere. Di necessario bene. Dant. Inf. 9. (C) Pure a noi converrà vincer la punga (pugna). T. E 3. 2. Lo moto e la virtù de' santi giri (degli astri), Da' beati motor' (angelici) convien che spiri. E 19. Nostra veduta (intelligenza umana), che conviene Essere alcun de' raggi della Mente (divina), Di che tutte le cose son ripiene. Necessità del male, non in quanto l'uomo sia necessitato a commetterlo, ma in quanto dal male liberamente commesso non può che male non segua. T. D. 3. 27. O buon principio, A che vil fine convien, che tu caschi! E 2. 16. È glunta (congiunta) la spada Col pastorale; e l'uno e l'altro insieme, Per viva forza, mal convien che vada. E 17. (L'invidioso e iracondo) Convien che il male altrui impronti (è tratto a volerlo e operarlo). = Cas. Lett. 57. (C) So bene che chi mi vuol pur lodare convien che dica le bugie. V. 22. Convenire porta altresì idea d'utile; perchè l'utile vero è dall'intrinseca convenienza. T. Non mi conviene sottoscrivere a questo patto. D'opere materiali. T. Virg. Quando convenga navigare, quando recidere a suo tempo le piante. = Cresc. 1. 149. (Gh.) Quelle (terre) che son di molle ovvero tenera natura, si convengono coprire ne' tempi della brina con foglie. E 313. Messe l'uve nel tino, incontanente co' piedi premer si convengono. E 322. Conviensi il vino travasare a' venti settentrionali. T. D. 1. 21. Come l'uom cui tarda Di veder quel che gli convien fuggire. E 23. Consigliò i Farisei che convenia Porre un uom per lo popolo a' martíri. Vang. Expedit vobis. Il nome senza l'Inf. T. Nep. Le condizioni non convennero. – Casa, Arnese che mi conviene, fa ai bisogni e usi miei. Nel senso della sempl. utilità non dovrebbe avere quest'uso così gretto, ma troppo l'ha. T. Un uomo che mi conviene. 23. Trasl. T. Cic. Che si convenga a ciascuna cosa. Plin. La terra medesima non conviene agli alberi e alle sementi. – A certe piante conviene una propria coltura. Cat. Piante che si convengono a qualsiasi terreno. Scribon. Medicamento che mirabilmente conviene al mal di nervi. – A certe malattie conviene una speciale cura; a certi stomachi un certo cibo. VI. 24. Taluni dei modi not. s'estendono ad altri usi che quello del § in cui stanno, perchè ivi cadono più specialmente. D'uso com. a parecchi sono gli Avv. T. Svet. Bene. Cic. Ottimamente. E l'ell. T. Così conviene, e sim. – O più ass. Conviene. In più sensi s'accompagna col Si; che ora è chiaro segno del Rifl., ora più pare che tenga del riempitivo. Nel senso neut. del venire in un luogo, il Si non è dell'uso vivente: nel senso dell'Accordarsi, Conformarsi, piuttosto; anzi pare più usit. Cosa che si conviene con cosa, o Opinione o Sentimento o Qualità, di quel che il sempl. Conviene; e par che dipinga un'azione d'ente quasi personificato. Nel senso d'accordo, se trattasi di cosa in astratto, oar che meglio cada Convenire senz'altro; se d'un patto determinato, Si sono convenuti, par che lo dica più chiaro. Quanto alla convenienza segnatam. intell. o mor. o soc. Si conviene, talvolta esprime un po' più; ma del dovere o della necessità o dell'utile il Si nella lingua viva ha men uso. Del resto, la forma impers. ha sua ragione in ciò che la convenienza vera, come la necessità fisica e metafisica, è governata da leggi che dall'umano arbitrio non dipendono; onde dicesi: Conviene, come Aggiorna, Fa caldo. E i Lat. anco all'accordarsi davano forma impers.: Inter illos convenit; perchè sentivano che nell'armonia delle volontà è un istinto di necessità e di dovere e d'utile, un'ispirazione. 25. † All'incontro un ant. (Boez. 142. (Man.)) usa Convenire att., traducendo il lat. Applicare quasi Far venire, Far cadere a proposito; come abbiam visto att. l'antico Far venire in gen. E ciò prova che l'uso ne era più generale. 26. † Sonosi qua e là rincontrati es. antiq., dove alla forma impers. è dato altro giro. Eccone altri; a vedere varietà d'usi, dove Convenire si costruisce al modo di Dovere; come: Mi bisogna, volgesi in: Ho di bisogno, Abbisogno. T. D. 3. 10. Quant' esser convenia da sè lucente (conveniva che fosse)! [Cors.] Segr. Fior. Disc. 1. 1. E sbigottiti e paurosi, sì erano convenuti abbandonare l'Italia. Sass. 190. E 97. E 238. Ma quanto men perfetto (un testo del Crescenzio), tanto maggiore l'obbligo che l'autore arà con V. S., la qual converrà fare maggior travaglio. = Franc. Barb. 84. 3. (C) Fra l'altre cose che attender convieni. Fiamm. 7. 74. O generazione ingrata e deriditrice delle semplici donne, non si convengono a voi di vedere le cose pie. T. Prov. Tosc. 50. Chi bella donna vuol parere La pelle del viso gli convien dolere (travagliarsi, e anco imbruttire). = Fr. Giord. 126. (C) Bocc. g. 5. n. 4. (Man.) Franc. Barb. 220. 4. Sassett. Lett. 190. T. Cas. Gal. – Sim. in Prop. Nec mea conveniunt duro praecordia versu Caesaris in Phrygios condere verba modos. 27. Forme gram. Gli antichi avevano Convene per Conviene; e nelle camp. tosc. più secondo l'anal. dicono: Conviengo, Convienite. All'Indic. sarebbe da serbare Conveniamo, all'Imper. e al Sogg. Convenghiamo. T. Convenette, per Convenne, D. 1. 25. – Convegna per Convenga, D. 1. 33. E 2. 22. – Convenam ha Plauto per Conveniam, e Convenibo il futuro. |
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