Caustico, Cauterio - Caustico si dice in chirurgia quella sostanza che ha potenza di disorganizzare i tessuti animali. - Cauterio è invece un ferro di varie forme che, reso incandescente per mezzo del fuoco, brucia i detti tessuti. - «Il caustico adoperato per fare i fonticoli è generalmente la potassa caustica.» - «Fate scaldare i cauterii intanto che il chirurgo cloroformizza l'operando.» - Cauterio non Caustico, si dice quella piaghetta artificialmente suppurante aperta in qualche parte del corpo per iscopo terapeutico. - «Ha due cauterii al braccio sinistro. - Mantenere aperto un cauterio al braccio.» - Di persona nojosa, seccante, suol dirsi che è un Cauterio. Caustico, detto di parole e simili, vale oggi frizzante, mordace. G. F. [immagine] |
Detrattore, Calunniatore, Calunnioso, Ingiuratore, Ingiurioso, Maldicente, Maledico, Mordace, Mormoratore, Satirico, Caustico; Maldicenza, Mormorazione, Biasimo, Detrazione, Ingiuria - Detrattore, chi toglie o cerca togliere dall'altrui fama, con parole e detti nocivi. Calunniatore è chi sparge o va insinuando accuse o imputazioni non vere contro il prossimo: calunnioso è chi ha l'abitudine di calunniare; detto calunnioso è quello che racchiude calunnia. Il mormoratore si compiace in dir male del prossimo, palesando i suoi difetti, peccati o debolezze; nè vale la scusa che siano veri i fatti riferiti, perchè la carità vuole che si tiri un velo sui difetti dei nostri fratelli: mormorare è proprio susurrare all'orecchio, o dire in ristretta brigata. Il maldicente dice male a dritto e a rovescio, purchè sfoghi il mal prurito della lingua e trovi pascolo a parlare a spalle altrui: dice male per abito e forse non con idea risoluta di pregiudicare, abbenchè a ciò riesca sovente. Il maledico dice male proprio per rea natura che a ciò lo spinge, o per vendetta, per astio, per atra bile, per una fatale compiacenza. Mordace è chi punge e lacera, chi non la perdona se gli viene il bello; lingua mordace è quella del maldicente di professione, se va al vivo nel tagliare addosso i panni al prossimo: mordaci sono molti nelle risposte, se un buon uomo, con una sua domanda un po' semplice, loro ne presta argomento. Caustico è chi non sa parlare se non punge, se non mette nelle parole sue un poco di quell'acrimonia che fa frizzare e dolere: la causticità proviene da un tetro umore, per cui, non contenti di noi nè degli altri, pare che di tutti abbiamo diritto o cerchiamo pretesto di vendicarci: il caustico ferisce a ogni tratto con leggere punture; il mordace lo fa più di rado, ma incide profondamente e fa sanguinare la piaga: la lingua del primo è proprio un corrosivo, un caustico; quella del secondo, uno scalpello anatomico: quegli è un ammalato che tormenta chi gli sta vicino; questi un maniaco che percuote, ferisce, morde. Satirico è veramente, o dovrebb'essere chi punge e flagella il vizio in genere: molti però trovan maggior diletto, reo diletto per certo, a frammischiare nelle satire loro sfrontate personalità. Ingiurioso si dice di detto, proposta, atto, pensamento, che sia tale. Ingiuriatore è chi dice o fa ingiuria: vorrebbe anche dire chi è solito a fare ingiuria; ma in questo senso non si userebbe mai, perchè, chi torrebbe su di sè impresa tale? e poi non la durerebbe tanto da rendersi meritevole di questo titolo, poichè troverebbe chi lo farebbe desistere dal vezzo villano. Il biasimo giustamente applicato può riuscire giovevole. La mormorazione è peccato contro la carità, poichè svela cose che, segrete, sarebbero state come non esistenti, con minor danno e minore scandalo. La maldicenza è peggiore della mormorazione, poichè quando non ha da pascersi sul vero, argomenta, congettura, inventa. La detrazione fatta per lo più di soppiatto, e con animo deliberato di nuocere, è sempre un'infamia, un'azione vile. L'ingiuria almeno è palese, affronta e s'espone coraggiosamente a ricevere il fatto suo: qui parlo d'ingiuria in parole o in atti. [immagine] |
Caustico - Agg. e anche come Sost. Da Καυστέον, verb. di Καίω, Io brucio. (Chim.) [Sel.] Dicesi dei sapori brucianti e corrodenti, e delle sostanze possedenti forza adustiva e disorganizzante sulle carni. = Cocch. Bagn. Pis. 110. (Gh.) Elle (acque di Pisa) sono altresì gentil colagogo, senza però disciogliere, stimolare o muovere con violenza e con eccesso il sangue, come si può sempre temere dai vulgari medicamenti di questo nome, che tutti partecipano di caustica attività.
Ricett. Fior. (C) Solo si salvi e raccolga per caustico quello che è nero. Aret. Com. (Mt.) Caustico è ciò che dove tocca, o incrosta, o scortica, o pela. T. Gazzer. Tratt. Chim. 2. 68. (Gli olii volatili) hanno sapore acre, bruciante e quasi caustico.
[Cont.] Imp. Stor. nat. IV. 46. Molti con la cottura la (cenere) raccolgono in massa simile a pietra, di virtù caustica: e coloro che vi vogliono maggior violenza, mescolano con le ceneri una parte di calce.
2. (Farm.) Sorta di medicamento estrinseco che ha forza adustiva. (Fanf.) È in Plin.
3. (Chim.) [Sel.] Caustici sono quegli alcali, i quali furono separati dagli acidi, e resi liberi da combinazione, tranne che coll'acqua.
4. (Chir.) Dicesi dai chirurghi Caustico attuale il Ferro infocato; e Caustico potenziale ogni Sostanza che ha virtù di consumare i tessuti quasi bruciandogli, come la pietra infernale, ecc. (Fanf.) Come Sost. è in Plin.
5. T. Umore caustico, di pers. che ha del mordente, per sdegni impazienti, acuiti dall'acrimonia dell'ingegno. Non è del pop., ma non lo direi gallic. E dell'uomo stesso. |