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Informazioni utili online sulla parola italiana «capelli», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Capelli

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Foto taggate capelli

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Capigliatura a Valencia - la Falla
Tag correlati: donna, occhi, viso, ritratto, mani, bambola, cappello, giocattolo, bocca, ragazza, due, sguardo, bionda, uomo, bambole, volto, vestito, bambino, giocattoli, mano, naso, fiocco, sorriso, nastro, pezza, modella, pizzo, vestiti, bambina, labbra

Informazioni di base

La parola capelli è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: ll. Divisione in sillabe: ca-pél-li. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con capelli e canzoni con capelli per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Mi ricordo che negli anni settanta, del secolo scorso, moltissimi giovani si facevano crescere i capelli fino alle spalle.
  • Cavolo! Sto perdendo tutti i capelli, cosa posso fare?
  • I capelli d'angelo sono un particolare tipo di spaghetti.
Citazioni da opere letterarie
Carthago di Franco Forte (2009): Sumia, che aveva già fatto portare nella stanza di Publio i suoi strumenti del mestiere, andò a controllare che i calamistra, i due ferri che aveva infilato nel braciere tenuto vivo da Versilio, fossero abbastanza caldi, quindi avvolse un panno attorno alle impugnature e li estrasse dal fuoco. Attese un istante che raggiungessero la temperatura giusta, poi aiutandosi con una spazzola ricavata da setole di cinghiale cominciò a stirare i capelli di Publio, che seguiva affascinato i suoi movimenti nello specchio.

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (2008): Fabio le rese l'acqua e lei disse di nuovo grazie. Bevvero, ognuno dalla sua bottiglietta e guardandosi di nascosto, come se studiassero cosa dirsi dopo. Fabio aveva i capelli corti e arrotolati in piccoli ricci. Là dove i raggi del sole li colpivano direttamente, da castani sfumavano nel rossiccio. Alice aveva l'impressione che lui fosse consapevole di quei giochi di luce, che in qualche modo fosse consapevole di tutto ciò che era e che aveva intorno.

Silvia di Matilde Serao (1919): i capelli duri, tesi, senza grazia, ricaddero mollemente sul collo ondulandosi; la linea rigida ed energica del mento s'incurvò. Il collo esile diventò pieno con lento battito di vita, la persona parve formarsi e completarsi, le mani si fecero bianche e trasparenti, mentre alle tempia si scorgeva quell'ombra leggera che è il segno sacro della maternità.
Proverbi
  • Le donne hanno i capelli lunghi e i cervelli corti.
Espressioni e Modi di Dire
  • Mettersi le mani nei capelli
Canzoni
  • Capelli (Cantata da: Niccolò Fabi; Anno 1997)
  • Capelli sciolti (Cantata da: Donatella Rettore; Anno 1974)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per capelli
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: capello, caselli, napelli.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: napello.
Con il cambio di doppia si ha: capeggi, capetti.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: capi, calli, cali, celli, celi, peli.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: cappelli.
Parole con "capelli"
Iniziano con "capelli": capellini, capellino.
Finiscono con "capelli": fermacapelli, asciugacapelli, arricciacapelli.
Parole contenute in "capelli"
ape, cap, pelli.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "capelli" si può ottenere dalle seguenti coppie: capoc/ocelli, capestri/strilli.
Usando "capelli" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * pellicce = cacce; * pelliccia = caccia; * pellicciai = cacciai; esca * = espelli; orca * = orpelli; * ione = capellone; * ioni = capelloni; * iuta = capelluta; * iute = capellute.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "capelli" si può ottenere dalle seguenti coppie: caro/orpelli, case/espelli, caput/tuelli.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "capelli" si può ottenere dalle seguenti coppie: cacce/pellicce, caccia/pelliccia, cacciai/pellicciai.
Usando "capelli" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: espelli * = esca; orpelli * = orca; * ocelli = capoc; * strilli = capestri.
Sciarade incatenate
La parola "capelli" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: cap+pelli.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "capelli" (*) con un'altra parola si può ottenere: * mi = campielli; * pin = cappellini; sla * = scalpellai; spa * = scappellai; * pane = cappellanie; * pera = cappelleria; * pere = cappellerie; * pera = cappelliera; * pere = cappelliere; coni * = conciapelli; slat * = scalpellati; * manna = campanellina; * pacca = cappellaccia; * pacco = cappellaccio; smani * = scampanellii; spera * = scappellerai; spate * = scappelliate.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Capelli (In), In Zucca - Ambedue questi modi significano l'andare o lo stare a capo scoperto, o, come anche dicesi, senza nulla in capo; per altro In zucca si direbbe solo di uomo, e che tenga i capelli assai corti; dove In capelli si dice specialmente delle donne, che vanno o stanno capo scoperto, generalmente per far vedere o la bellezza dei capelli o la bella acconciatura. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Capelliera, Zazzera, Treccia, In zazzera, In zucca, In capelli - Zazzera dicevansi i capelli che, cresciuti assai lunghi e inanellati, si facevano scendere sulle spalle. Chi non aveva capelli così fatti, si acconciava una parrucca a quel modo disposta.

La chioma delle donne vien d'ordinario intrecciata, cioè ridotta a treccia; perciò una bella treccia vale una bella e copiosa capigliatura di donna: la capigliatura però si sparte sovente in più treccie se così vuole la moda. Dicendo capelliera, intendesi sempre di capelli naturali; la zazzera e la treccia possono anche essere posticcie. In zazzera, vale avere i capelli acconciati in tal guisa, o portare una parrucca così fatta. in zucca vale a capo scoperto, e così anche in capelli; ma il primo dicesi degli uomini, il secondo delle donne: quest'ultimo significa che i capelli siano artisticamente acconciati. [immagine]
Capelliera, Capigliatura, Capelli, Chioma, Chiome, Criniera, Crino, Crine, Crini - «Capelliera esprime la foltezza della capigliatura; capigliatura la qualità della capelliera. Chi ha molti capelli e lunghi, ha una bella capelliera; chi gli ha fini e lucenti, ha bella capigliatura. I capelli son proprii dell'uomo, il crine di certe bestie; chioma dicesi e di certe bestie e dell'uomo. Crine dicesi in poesia anche dell'uomo; ma non direbbesi in prosa, e nel verso ancora, dov'è possibile evitarlo, meglio è». Tommaseo.

Chioma veramente significa la totalità de' capelli e quando son lunghi; la capelliera delle donne è chioma; la chioma d'una cometa, dicesi: e la chioma d'un albero per l'insieme de' rami e delle fronde; ma quest'ultimo è modo poetico. Chioma in prosa; le bionde, le nere, le auree chiome in poesia. Chioma e criniera quelle del leone e del cavallo. Crine quello del cavallo in quanto è ancora sul collo o attaccato alla coda dell'animale: crino quando ne è distaccato ed è entrato in commercio o nell'uso delle arti e mestieri. Il crine vale il complesso de' capelli: un crine, un capello. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Capelli - Gli Asiatici, gli Africani, ed i popoli di Europa che non erano nè greci nè romani, portavano i capelli molto lunghi, mentre quelli della Grecia e di Roma, eccettuati i Lacedemoni, gli avevano corti. In Asia, sino alla introduzione del maomettismo, si tenevano lunghi. I re di Persia si mettevano per fino capigliature posticcie. Verso la fine della Repubblica, e sotto gl'imperatori romani, si costumò di riprenderli col ferro e darvi degli odori alla guisa degli Asiatici. Gli antichi Galli riguardavano la chioma lunga come segno di onore e di libertà, e i loro servi avevano rasa la testa. Gli ecclesiastici, per indicare maggiormente la loro servitù spirituale, se la radevano del tutto, e non conservavano che un piccol cerchio di capelli. Si giurava sui propri capegli, come oggi si giura sull'onore; il tagliarli ad alcuno era lo stesso che avvilirlo, degradarlo. Si obbligavano coloro che aveano avuto parte in una stessa congiura a tagliarseli vicendevolmente. Fredegonda recise la chioma ad una amante del suo genero, e la fece attaccare all'uscio dell'appartamento di quel principe; e l'azione parve orribile. Sul principio del regno di Francesco I. si portavano ancora lunghi i capelli; questo sovrano se li fece tagliare per cagione di una piaga che aveva in capo; i cortigiani imitarono l'esempio del re, ed il popolo lo seguitò. [immagine]
Polvere da capelli - I capelli sono l'ornamento naturale dell'uomo, e perciò si è procurato correggere quel che potevano avere di difettoso e dar loro il pregio che ad essi potesse mancare. Gli antichi se li tingevano di biondo, perchè questo colore piaceva; talvolta pure li cospargevano di polvere d'oro per renderli più lucenti: quella tinta e quella polvere erano i due soli mezzi da loro usitati onde abbellirsi la chioma. Non se ne parla nei molti autori greci e latini che ci sono rimasti.

Si legge in Brantome, che Margherita di Valois dolente di avere i capelli nerissimi, si valeva di ogni sorta di artifizi per mitigarne il colore; se in allora si fosse usata la polvere, ella sarebbesi risparmiati tanti pensieri.

Il primo scrittore francese che abbia fatto menzione della polvere è l'Etoile nel suo giornale sotto l'anno 1593; esso riferisce che in Parigi furon viste tre monache passeggiare per le vie con la chioma arricciolata e impolverata. Da quell'epoca codesta divenne moda in Francia, e di là passò agli altri popoli d'Europa.

L'uso adunque della polvere pei capelli non è più vecchio che del secolo XVI; ed anche verso la fine del penultimo scorso, i commedianti erano soli ad aver tal costume, e ciò unicamente in teatro. Da quaranta anni circa, vale a dire da quando è moda di tenere i capelli corti, è quasi sparito l'uso della polvere. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Capelli - Quasi tutti i Popoli antichi, generalmente parlando, si tagliavano i Capelli a misura che crescevano, e non vi era altra differenza in quest'uso sennonchè di lasciarli più o meno lunghi a seconda del costume particolare di ciascun Paese. Gli uomini riguardavano come indegna di loro la cura, che sarebbe occorsa per acconciarsi e ben conservarsi i Capelli, perchè sarebbe lor rincresciuto impiegarvi assai tempo nel doverseli così accomodare. Era dunque più speditivo il tagliarli; e così i Romani si servivano della espressione Caesaries, che sembrava indicare l'obbligo di aver sempre le cesoje in mano onde disfarsene. Plinio nel determinar l'epoca del primo stabilimento dei Barbieri in Roma, cioè nel 404. dalla fondazione della Città, dice che avanti quel tempo i Romani erano intonsi; epiteto, che molti Autori danno anche ai Romani de' primi secoli; lo che ha fatto credere che in quel tempo si lasciassero crescere i loro Capelli. Ma oltre che Plinio in questo luogo sembra non parlar che dell'uso, il qual s'introdusse, di farsi radere il volto, e che d'altronde è verosimile che intonsi non sia relativo che all'uso contrario, stato fin'allora mantenuto di portare la barba, è altresì certo che intonsus è talvolta sinonimo d'hirsutus, come tonsus lo è di compositus; dimodochè l'epiteto intonsi, se si vuole intendere dei Capelli, non indicherebbe che il modo ineguale e grossolano, con cui si tagliavano, in opposizione all'arte, con cui i tonsores sapevan tagliarli dando al rimanente di quelli un'aria di proprietà ed anche di grazia. Comunque ciò sia, era rarissimo in Roma, ed in Grecia ancora, che si facessero rader la testa, se si eccettuino i Filosofi, che per l'istesso spirito di particolarità o piuttosto di contraddizione portavano una lunga barba, mentre gli altri se la facevano radere.

In tempo di lutto, e qualche volta per un grave dispiacere, gli uomini si lasciavano crescere i Capelli. Se questo dipendeva dall'assenza di qualcuno, che lor fosse care s'impegnavano ordinariamente per voto a conservarli fino al ritorno di quello, ed a non tagliarli allora che per farne un sagrifizio o almeno una oblazione alla Divinità, a cui l'avesser promesso. Le Donne facevano anch'esse questa specie di sacrifizj e di oblazioni: ciò era la cosa più ordinaria, perchè avevano sempre la materia pronta, mentre per esse l'uso di lasciar crescere i Capelli era sì generale, quanto era presso gli uomini quello di sgravarsene il capo.

Ma questo sagrifizio doveva assai costare alle Donne in quanto che esse avevano molta predilezione per i loro Capelli, che erano una parte essenziale del loro abbigliamento; e non potevano senza vergogna, ed anche senza una specie d'indecenza farsi vedere prive de' proprj Capelli. Era il più gran segno di dolore, che potessero dare alla morte d'una persona da loro amata, quello di tagliarsi i capelli, e di bruciarli sulla tomba o sul rogo istesso del morto in tempo dei suoi funerali.
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