La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): Poi Ivo disegna un semplice dispositivo trilitico fatto di sostegni verticali a sorreggere una trave orizzontale. Sembra una specie di millepiedi. Così, stando alla figura della guida, era fatto il Firth of Tay Bridge, costruito più a nord nell'estuario del Tay una decina d'anni prima. “Crollò quasi subito, precipitò nell'acqua con tutti i passeggeri. Pensa che casino… ma servì per imparare che la forza del vento poteva essere molto più distruttiva di quanto all'epoca si riuscisse a credere… Questo ponte lo costruirono sulla base di quella lezione”.
Nelle nebbie del tempo di Lanfranco Fabriani (2005): Mariani si accostò a una delle librerie e cominciò a seguire le file di libri. Si spaziava dai quattro scaffali di manuali di scacchi e di bridge e di molti altri giochi da tavolo ai cinque scaffali con testi di e su Machiavelli. Si chiese oziosamente se da qualche parte vi fosse anche un bignami di etica, sotto la gamba zoppicante di un mobile. Sul basso tavolino accanto alla poltrona c'era una pila di riviste di cruciverba, ma sfogliandone qualcuna, scoprì che erano stati risolti solo i rebus e gli anagrammi.
Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): All'interno la struttura era buia e silenziosa, malgrado il sole del primo pomeriggio. Salirono al piano superiore, attraversarono un corridoio con la moquette bordeaux e si ritrovarono in quella che, un tempo, doveva essere stata la sala comune ricreativa dell'hotel. C'erano ancora poltrone e tavolini, centrotavola ricamati e poggiapiedi di plastica. Aurora immaginò la stanza piena di anziani che giocavano a bridge, sorseggiavano tisane alla fragola e leggevano libri su vecchissimi reader. Poté quasi percepire l'odore di naftalina e vaniglia, di lucido da scarpe e lacca per capelli. |