Nappo, Coppa, Calice, Tazza, Giara, Bicchiere, Ciotola, Scodella, Pisside, Beverino, Bicchierino - Nappo, voce poetica per bicchiere, coppa o tazza: è forse d'uopo avvertire che quando si dice voce poetica, meno che per alcune, non s'intende che essa sia esclusivamente del dominio della poesia, giacchè la prosa nobile può anco molto bene giovarsene. Bicchiere, da vino e dell'uso comune, di vetro o di cristallo: questo è di forma cilindrica ordinariamente; ma ve ne hanno altri varii di forma, e con piede, per le varie qualità di vini, di liquori o di bibite a cui sono specialmente destinati: la tazza è di terra, maiolica o porcellana, da caffè, da cioccolata, da brodo: delle sue forme non si può dire, variando come la moda e l'uso le vuole. Coppa, di terra o di metallo, d'oro o d'argento. Di forma emisferica per lo più, con piede e due manichi talvolta. Calice, quello nel quale il sacerdote consacra sotto le specie del vino. Pisside, quella in cui conservansi le ostie consacrate; questa ha un coperchio, ed è per maggior reverenza coperta d'un velo. Ciotola è tazza larga ed emisferica essa pure, però di materia meno preziosa della coppa. La scodella è un piatto alquanto più fondo dei soliti, e in cui si serve e si mangia la minestra. La giara, dicono i dizionarii, è specie di vaso di cristallo per bere. Il Romani, nel suo Diz. de' sin. porta questa definizione tolta dalle annot. del Redi al Ditirambo: « Giara, vaso di cristallo senza piedi con due manichi per uso del bere. È voce portata in Italia dagli Spagnuoli ». Io non so per altro vedere nelle cose di questo genere in uso oggigiorno, oggetto cui questa definizione riesca appropriata: sarebbe ciò che è una coppa, colla sola differenza della materia. « Gli Spagnuoli, soggiunge Romani, chiamano iarra o iarro il vaso dal Redi indicato; ed i Veneti dicono zara de vin ad un vaso bibitorio ». Giara, a Genova è orcio grandissimo di terra, di forma ovoidale, ad uso di serbarvi provvigione d'olio. Bicchierino e beverino, il primo di vetro e il secondo di terra, sono quelli in cui bevono gli uccelli tenuti in gabbia. [immagine] |
Bevanda, Beveraggio, Beverone, Bevuta, Pozione, Bibita, Beverino - Bevanda è qualunque cosa buona o atta a bersi.
Beveraggio, nello stile famigliare vale rinfresco di mangiare e bere dato a' lavoratori; ovvero mancia in denari, onde possano andare a bere e a mangiare. Nella lingua scritta vale certa bevanda preparata ad un fine, beveraggio oppiato, avvelenato ecc. Beverone è bevanda d'acqua e farina che si dà agli animali per rinfrescarli e ingrassarli; per lo più a' vitelli che si destinano al macello. Bevuta è l'atto del bere, e la bevanda assieme; e così dicesi di chi ha bevuto un bel tratto «ha fatto una solenne bevuta». Pozione è bevanda medicinale da prendere a dosi. Bibita è bevanda grata e rinfrescante, preparata con siroppi o conserve.
«Beverino abbiamo nello stile famigliare per esprimere non una bevuta o una bevanda soltanto, ma una piccola refezione ove si beva del vino». Cioni. [immagine] |