Gli adolescenti di Ada Negri (1917): — Aveva notato da un pezzo che tutti i servi hanno la stessa faccia, quando i padroni litigano: faccia da schiaffi, compunta e soddisfatta, falsa, acre ed avida del peggio. — La sedia in sala da pranzo era stata rimessa al posto. Un odore dolciastro di acqua di melissa ondeggiava nell'aria. La fanciulla si chinò sul volto della madre, abbandonata in una poltrona; baciò la fronte sbarrata di sbieco da una ciocca grigia.
Gli egoisti di Federigo Tozzi (1924): Allora egli le prese la mano, che era vicino a lui, dalla sua parte; e disse: — Non mi vuole anche lei un poco di bene, Albertina? - E, in fretta, per paura di non osare più, le baciò la mano. Ella doventò bianca; e, alzatasi, si allontanò di qualche passo: pareva che vacillasse; e non poteva rispondere.
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Al momento d'imbarcarsi con in braccio uno dei suoi bambini lievemente indisposto, essa mi baciò. Poi, in un momento in cui nessuno ci stava accanto essa mi disse: — Addio, Zeno, fratello mio. Io ricorderò sempre che non seppi amarlo abbastanza. Devi saperlo! Io abbandono volentieri il mio paese. Mi pare di allontanarmi dai miei rimorsi! |
- Il 18 dicembre 2013, il quotidiano Il Mediano, in un articolo sulla cultura, scrive: "Colpisce, invece, che in questo intricato bailamme di fine anno si carichino gli studenti e si ascoltino quelli di Casa Pound, o, ma qui siamo al sublime, si condanni per molestie sessuali una manifestante no-tav che baciò sul casco un poliziotto".
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