Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio (1968): Non c'era nessuno, né vista né voce di difensori. Poi uno degli uomini restatigli gli additò l'aja della cascina. Ci stava uno sparuto, perplesso gruppo, molti della categoria minorenni, probabilmente gli erronei tiratori di poco fa. Ecco le centinaia di uomini freschi, le armi intatte e le pile di munizioni alte come alberi. Ma non si rivoltò, e pure nessuno dei suoi uomini, la disperatezza della situazione quasi li lusingava. Arrivarono poi i forti anziani che avevano sgombrato San Casciano ed anch'essi stettero senza mugugnare, dandosi subito a preparare il necessario per mettere il tetto al grosso edificio della sconfitta.
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): “ Verrò, ” rispose il servitore: “ ma lei vada via subito e... per amor del cielo... non mi nomini. ” Così dicendo, e guardando intorno, uscì, per l'altra parte dell'andito, in un salotto, che rispondeva nel cortile; e, visto il campo libero, chiamò fuori il buon frate, il volto del quale rispose a quell'ultima parola più chiaro che non avrebbe potuto fare qualunque protesta. Il servitore gli additò l'uscita; e il frate, senza dir altro, partì.
Isotta di Cesare Cantù (1878): E sì lo condusse ad un terrazzo che dava sul lago, appunto dalla banda ove noi navighiamo. La luna batteva limpidissima come oggi sopra le acque, mostrando ogni nave che le solcasse. In una, che Isotta additò al cavaliero, vedeasi biancheggiare non sapeasi che, ma diverso da un pescatore o da un navalestro, ed avvicinata viepiù, vi si distinse una donna, la quale, trattala a riva, venne salendo verso il castello. Il cavaliero riconobbe l'Estella. |