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Informazioni utili online sulla parola italiana «uscita», il significato, curiosità, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Uscita

Parole Collegate

Nomi Alterati e Derivati
Dispregiativi: uscitaccia.
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
entrata (42%), sicurezza (15%), emergenza (9%), porta (6%), serale (2%), libera (2%), fuori (2%). Vedi anche: Parole associate a uscita.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Liste a cui appartiene

Lista Calcio [Ultrà, Under « * » Vantaggio, Velo]

Foto taggate uscita

Porta socchiusa B&W

All'uscita
 

Informazioni di base

La parola uscita è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: u-scì-ta. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con uscita e canzoni con uscita per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Nessuno era bravo come lui a trovare una via d'uscita da una situazione pericolosa.
  • L'altra settimana c'è stata un'uscita straordinaria del quotidiano a cui sono abbonata. Purtroppo non me l'hanno inviato.
  • All'uscita dal cinema mi sono trovata davanti una manifestazione contro il film che ho appena visto!
Citazioni da opere letterarie
Nelle nebbie del tempo di Lanfranco Fabriani (2005): — Perché mi piace provvedere alla mia sicurezza. Vivo sulla lama di un coltello. Suppongo tu non possa capire, visto che sei sempre stato nel controspionaggio e non nello spionaggio e non hai mai vissuto in territorio nemico. A Mosca ho imparato a contare soltanto su me stessa. Ho vissuto da sola in mezzo ai nemici, in un'epoca in cui dovevo aver paura anche della mia ombra. Ero la mia sola risorsa, e voglio continuare a vivere così. Conosci il nostro lavoro: ogni tanto capita che qualcuno cambi idea, e decida di mollarti come un appestato. Oppure stabilisca che gli serva un capro espiatorio morto. Be', mi piace avere la mia via di uscita.

Creditor galante di Luigi Pirandello (1897): Appena uscita dal salotto la ragazza, Maurizio Gueli si levò in piedi, guardò l'orologio, poi si abbottonò lentamente l'abito e con la mano tesa si avvicinò a Fulvia Corsani, sdrajata su la poltrona con un libro su le ginocchia, la testa appoggiata su la spalliera e la bellissima gola provocante tutta in vista dalla fossetta all'attaccatura del collo su su fino all'ovale del mento.

La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): Il solo pensiero di incontrarla in città, negli abiti dell'inverno – se l'immagina in gonna di lana scozzese chiusa di lato con una spilla dorata e golfino di cachemire, le calze bianche e mocassini Collegians con la nappina, ma solo perché le sue amiche in inverno vestono tutte a quel modo, quando escono il pomeriggio, quando le va a prendere all'uscita di scuola – lo emoziona e lo scuote, gli innesca lampi di immaginazione forsennata.
Proverbi
  • Chi ha bravo cuoco e amici sempre invita, se non ha buona entrata, ha buona uscita.
Espressioni e Modi di Dire
  • Via d'uscita
  • Uscita di sicurezza
  • Libera uscita

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per uscita
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: uscirà, uscite, usciti, uscito, usciva.
Scarti
Togliendo tutte le lettere in posizione dispari si ha: sia.
Altri scarti con resto non consecutivo: scia, sita.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: cuscita, suscita.
Parole con "uscita"
Iniziano con "uscita": uscitacce, uscitaccia.
Finiscono con "uscita": cuscita, suscita, riuscita, resuscita, risuscita, buonuscita, fuoruscita, fuoriuscita, malriuscita.
Contengono "uscita": suscitai, suscitano, suscitare, suscitata, suscitate, suscitati, suscitato, suscitava, suscitavi, suscitavo, resuscitai, risuscitai, suscitammo, suscitando, suscitante, suscitanti, suscitarlo, suscitasse, suscitassi, suscitaste, suscitasti, resuscitano, resuscitare, resuscitata, resuscitate, resuscitati, resuscitato, resuscitava, resuscitavi, resuscitavo, ...
»» Vedi parole che contengono uscita per la lista completa
Parole contenute in "uscita"
sci, cita, usci. Contenute all'inverso: ics, tic.
Incastri
Inserito nella parola si dà SuscitaI; in sta dà SuscitaTA; in sto dà SuscitaTO; in resi dà RESuscitaI; in risi dà RISuscitaI; in resta dà RESuscitaTA; in reste dà RESuscitaTE; in resti dà RESuscitaTI; in resto dà RESuscitaTO; in store dà SuscitaTORE.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "uscita" si può ottenere dalle seguenti coppie: uscirà/rata, uscirei/reità, usciremo/remota, uscirò/rota, uscivi/vita, uscivo/vota.
Usando "uscita" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * tare = uscire; * tara = uscirà; * taro = uscirò; * citatori = ustori; * tarai = uscirai; * tasse = uscisse; * tassi = uscissi; * tasti = uscisti; * citatoria = ustoria; * citatorie = ustorie; * citatorio = ustorio; * tasserò = uscissero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "uscita" si può ottenere dalle seguenti coppie: uscire/erta, usciremo/omertà.
Usando "uscita" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: insù * = incita; * atre = uscire; * atra = uscirà; * atro = uscirò.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "uscita" si può ottenere dalle seguenti coppie: gusci/tag, riuscì/tari.
Usando "uscita" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: tari * = riuscì; * leu = scitale.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "uscita" si può ottenere dalle seguenti coppie: usi/citai, ustori/citatori, ustoria/citatoria, ustorie/citatorie, ustorio/citatorio, uscii/tai, uscio/tao, uscir/tar, uscirà/tara, uscirai/tarai, uscire/tare, uscirò/taro, uscisse/tasse, uscissero/tasserò, uscissi/tassi, uscisti/tasti.
Usando "uscita" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rata = uscirà; * rota = uscirò; * vota = uscivo; * remota = usciremo.
Sciarade incatenate
La parola "uscita" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: usci+cita.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "uscita" (*) con un'altra parola si può ottenere: seri * = susciterai; site * = suscitiate.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Uscita - ed ESCITA. S. f. L'uscire, detto di pers. e anche di cose. Exitus, aureo. Bocc. Nov. 1. g. 5. (C) Acciocchè alcuno dentro non gli potesse rinchiudere, o a loro l'uscita vietare. [Cors.] S. Ag. C. D. 18. 12. Dall'uscita d'Israel d'Egitto infino alla morte di Jesu Nave.

T. Commercio d'uscita; Esportazione. [Cont.] Cons. mare, Entr. usc. VII. Quel che porta (alcune cose per sua provisione) per vender o far mercanzia, sia obbligato pagare il dacio della uscita.

2. Di movimenti di pianeti. [Cont.] G. G. L. III. 483. I movimenti delle macchie nel sole apparirebbono totalmente equabili nell'ingresso, nel mezzo, e nell'uscita.

3. Fare uscita, l'uscita, nel senso mil. che ora dicono: Fare una sortita. [Camp.] Ces. Com. Allora Cesare, fatta l'uscita (eruptione facta) da tutte le porte, e mandati innante quelli da cavallo…

4. Apertura o Passaggio d'onde uscire. Bocc. g. 3. p. 7. (C) Raccogliendosi ultimamente in una parte, dalla quale il bel giardino avea l'uscita. [Cont.] Brancac. L. Car. mil. 55. È molto necessario far nella trincera alcune uscite nella campagna, acciocchè quando il nemico ne facesse sopra sortita, e venisse nell'alto della trincera, si possa da tali uscite offenderlo per fianco, e ributtarlo. Mart. Arch. V. 4. La rôcca abbia facile uscita, in modo che difficile sia agl'inimici proibire che quelli di dentro, volendo, non escano sicuramente fuori del circuito. [G.M.] Segner. Mann. Genn. 26. Così succede a chi fra le tenebre cade in qualche alta fossa: non ne sa trovare l'uscita.

5. Apertura per dare sfogo alle acque, a metalli liquefatti, o sim. T. Martin. Luc. Rim. burl. 2. 226. Fa (il Duca) fabbricare di nuovo abitazioni,… E delli paschi far possessioni; Abbonisce, spadula, e dà l'uscita a tutte l'acque. [Cont.] Cell. V. II. 73. Io ho fatto la fornace di nuovo, a un modo diverso dagli altri; perchè io, oltre a molte altre diversità e virtuose iscienze che in essa si vede, io l'ho fatto dua uscite per il bronzo. Leo. da Vinci, Moto acque, I. 32. Tale uscita degli stagni in mare sempre è stretta. Picc. Grand. terra, acqua, 7. E dove li laghi non sogliono mandar fuora molte nebbie, e fiati, e quelli che mandano per il più non son pestiferi, nè fan mala aria; le paludi per il contrario, ed assai più gli stagni, lo fanno quasi comunemente, di maniera che appresso le bocche ed uscite de i fiumi suol'essere per il più aria poco sana.

[G.M.] Bisogna fare un buco nel tubo, perchè il gas abbia l'uscita. Se il gas non trovasse uscita, scoppierebbe il recipiente. Il fumo ha l'uscita di sul tetto della casa.

6. Fig. Allegr. 153. (C) Ho subito, sparita la fastidiosa notte, lasciata quella misera pazienza, che me ne fece più agevolmente ch'ella potesse, ritrovar l'uscita.

7. [G.M.] Di qui non c'è uscita; Da questo argomento, da questo dilemma, o sim. Nel signif. che pur diciamo: Di qui non s'esce; Di qui non si scappa. S. Ag. C. D. 1. 19. Ma questo fatto (dell'essersi Lucrezia uccisa colle proprie mani) dall'un lato e dall'altro è sì costretto; che se si scema la colpa del micidio, si conferma l'adulterio; se si purga l'adulterio, s'accresce il micidio. E non vi si può trovare per certo l'uscita in quello detto che dice: Se fu adultera, or perchè è lodata? Se fu onesta, or perchè fue uccisa?

8. † Per Riuscita, Successo. [P.Occell.] G. Vill. lib. 12. c. 24. Nota, lettore, che le più volte, ma quasi sempre, avviene a chi si fa signore d'aver sì fatta uscita. = Bocc. Nov. 3. g. 9. (C) La giovane monaca avea con lieta uscita tratta de' morsi delle invidiose compagne.

9. Del lasciare un ufficio, una carica, o sim. Franc. Sacch. Nov. 141. (C) Quasi presso all'uscita del suo oficio gli venne una questione innanzi. Instr. Canc. 16. (M.) In tal caso dovranno all'uscita del Camarlingo farne memoria. [Cont.] Stat. Merc. Siena, I. 30. Non ammettere al detto camarlengo alcuna partita di qualunque somma, ancor che minima, che a sua uscita trovassero; la quale non fusse secondo la forma e contenenza che sopra s'è detto.

10. Per Soccorrenza, Scioglimento di corpo, Diarrea. Non com. Cr. 1. 3. 2. (C) Ne' vecchi fanno gravezza e corrompono l'uscite, e fanno ricadimenti d'infermitadi, e indeboliscono. Cron. Morell. 333. Lunedì mattina, sendo esso alla scuola, gli prese la febbre, e ruppesi il sangue del naso, e ruppesegli lo stomaco, e uscita di corpo. Burch. 1. 20. Guardatevi, gottosi, Di non mangiar ciriege in dì oziachi, Perchè fanno l'uscita e il mal de' bachi. Malm. 3. 18. E dov'è il vostro naso e il vostro ingegno? Lo vedrebbe il mio bue ch'egli ha l'uscita. [Tor.] Red. Lett. 1. 72. E Cicerone… scrive a Gallo, che, avendo disavvedutamente mangiato molta malva cotta, gli era venuta un'uscita di corpo. T. Lo dicono in Corsica.

11. † E per l'Escremento stesso. Mil. M. Pol. 178. (C) Queste aguglie sì ne beccano di questi diamanti colla carne insieme; e gli uomini vanno la mattina al nidio dell'aguglia, e truovano coll'uscita loro di questi diamanti. [Camp.] E altrove: E quando pigliano i mercatanti, sì li dànno bere dell'acqua salsa con tamari per farli andare del corpo; e poi cercano l'uscita, per sapere se i mercatanti avessero mangiato perle, o oro, o altre cose care, per trovalle.

12. Fine, Termine. G. V. 9. 222. 1. (C) Nel detto anno 1323, all'uscita d'Agosto, e all'entrar di Settembre, fu un vento… Tes. Br. 2. 42. E quello dì si è messo nel mese di Febbrajo, 5 dì all'uscita; ed allora Febbrajo ha 29 dì. [Cont.] Pall. R. Agr. III. 36. E ne' luoghi temperati aguale s'innestano, intrante 'l mese; ne' freddi, all'uscita; ma tuttavia colti i rampolli dello innesto prima che eglino germoglino. [Fanf.] Lenzi, Biadaj. Diar. 10. A dì xxiij detto mese, fino all'uscita, vendessi lo stajo del grano…

13. Quel che si spende. Il contr. di Entrata. Nov. Ant. 24. 2. (C) Lo tesoriere dinanzi da lui sì scriveva in uscita. Cron. Morell. Ovvero i due di loro, in concordia, abbiano a vedere il libro dell'entrata e dell'uscita del detto Pagolo. [Camp.] Somm. 8. Restringono le rendite di loro signori, e contano più ad uscita in ispese, che ad entrata.

[Cont.] Florio, Metall. Agr. 76. Gli rendono buon conto di tutti i denari spesi ne le cave la settimana a dietro, il qual conto lo scrivan de le cave ha posto a libro de l'uscita. Cons. mare, Entr. usc. V. Biade grosse e piccole, legumi, vino, pistacchi, che entrano in Catalogna,… non paghin niente per intrada; ma se le dette cose, e ancora oglio si cavaranno da Catalogna paghino a la uscita per lira de dinari un soldo. Stat. Cons. Seta, I. 6. 20. Oltre il libro d'entrata e uscita, dovrà tener un libretto per le spese minute, che porterà di tempo in tempo a i congressi particolari degl'officiali per ottenerne l'approvazione. Cit. Tipocosm. 479. Le partite, e lor maniere, cioè il dare, l'avere, l'entrata, l'uscita, il pro, il danno, il resto, il saldo, lo sconto a capo d'anno, il merito a capo d'anno.

[G.M.] Son più l'entrate che l'uscite. – Famiglia che ha molte entrate, ma anche molte uscite. – O diminuir l'uscite, o crescer l'entrate. – Quando l'entrate superano l'uscite, alla lunga bisogna fallire.

14. Mettere a uscita; Segnare tra le spese. [G.M.] Quando viene la stagione de' bagni, bisogna mettere a uscita un quattrocento lire. – Tra tasse e libri, chi vuol tenere un figliuolo al Liceo, bisogna in questi tempi mettere a uscita una buona sommetta. – V. anche METTERE A USCITA.

[Cont.] Breve Maes. pietra San. I. 36. Abbino riveduta la ragione del vecchio camarlengo, pena a ciascuno di loro soldi dieci, e così sia pena al camarlengo vecchio (che) finito il suo officio non arà a essi riveditori la sua entrata ed uscita fra dì otto assegnata.

[G.M.] E figuratam., in modo fam., Di danno o incomodo in gen. che si vegga inevitabile, dicesi, Che bisogna metterlo a uscita. Fag. Rim. 5. 271. Io non l'ammazzerò; Gli avrò per amor tuo questo riguardo; Ma un taglio, una ferita, La può mettere a uscita (bisogna che se l'aspetti; faccia conto di averla avuta). E Commed. 5. 353. Ci si mette del suo e roba e reputazione; ma questa già s'è messa a uscita (ormai è pregiudicata). – Per fare l'erta che di qui conduce alla villa, bisogna mettere a uscita una bella sudata.

15. † Altro fig., detto di pers. Aver messo uno a uscita; Averlo messo nel dimenticatojo. [Cont.] Sass. Lett. 128. Francesco Valori, quando io me ne partii di costì, secondo me mi mêsse a uscita, chè di lui non ho mai sentito nulla. E 170. A me non credo io che egli abbia auto o abbia concetto di scrivere altrimenti, come quelli che mi debbe avere messo a uscita.

16. † Rampollo, Messa; e fig., Prole, Schiatta, Progenie. Dant. Purg. 7. (M.) Vedete il re dalla semplice vita Seder là solo, Arrigo d'Inghilterra: Questi ha ne' rami suoi migliore uscita.

17. Desinenza, Terminazione delle parole. Salv. Avvert. 2. 1. 16. tit. (M.) Del nome, quanto all'uscita di cui dicono terminazione. E appresso: Terminazione o diciamole uscita in O, è molto propria del primo sesso. E 1. 3. 1. 6. Non consiste solamente nell'essere quelle consonanti quasi o dure o infrante, ma nella grossezza ancora o sottigliezza della vocale, in cui sì fatte sillabe hanno la loro uscita.

18. [G.M.] Uscita, Discorso che alcuno ci faccia inaspettatamente e con certa destrezza, per iscoprire l'animo nostro, o per chiedere qualcosa. Senti con che uscita è venuto fuori per sapere se maritavo la figliuola! [A. Con.] Venne fuori con l'uscita di chiedermi uno zecchino in prestito.

19. [G.M.] E per Mossa o Motto bizzarro, Scatto d'ingegno. Alle volte ha certe uscite che bisogna ridere per forza.

20. [G.M.] Uscita dicesi pure, nell'uso, di Parole sgarbatamente vive e anche di risentimento, senza cagione almeno apparente. [Fanf.] Magal. Lett. alla Strozz. MS. 85. Mi sa male di avere a lodarla della iniquità, e ad applaudire l'uscita non meno per obbligante che per ingegnosa.

T. I Toscani dicono Uscita un atto subito e vivo, e più o meno strano, e che offenda. Far delle uscite, delle uscitaccie, gli è più che Fare delle spostature; ma la spostatura può essere pure un atto sgarbato; nell'uscita, quasi sempre s'accompagnano atti e parole. Può inoltre essere di parole scritte.

21. (Mus.) Modulazione, Transizione. [Ross.] Don 2. 16. 42. Uscite si dicono quelle che gli antichi chiamavano metabolas, cioè mutazioni. E appresso: Erano tali cantilene una miscellanea di varie uscite di tuono, usate senza giudizio e ragione. E ivi, 20. 32. Tutte quelle varietà d'uscite di tono, che si praticano da moderni.

[Ross.] Uscita breve, Uscita totale; Modulazione passeggiera e Modulazione stabile. Don. 2. 20. 55. Le uscite brevi qui si possono fare facilissimamente: le uscite totali, e mutazioni di tono, si potranno mettere in uso con incredibile accrescimento della musica.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: uscirono, uscisse, uscissero, uscissi, uscissimo, usciste, uscisti « uscita » uscitacce, uscitaccia, uscite, usciti, uscito, usciva, uscivamo
Parole di sei lettere: uscirà, uscire, uscirò « uscita » uscite, usciti, uscito
Vocabolario inverso (per trovare le rime): riesercita, nascita, rinascita, mescita, crescita, decrescita, ricrescita « uscita (aticsu) » cuscita, riuscita, malriuscita, fuoriuscita, buonuscita, fuoruscita, suscita
Indice parole che: iniziano con U, con US, parole che iniziano con USC, finiscono con A

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