Forma verbale |
Faccia è una forma del verbo fare (prima, seconda e terza persona singolare del congiuntivo presente; terza persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di fare. |
Parole Collegate |
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Nomi Alterati e Derivati |
Diminutivi: faccina, faccetta, faccino. Accrescitivi: facciona, faccione, facciotta. Dispregiativi: facciaccia. |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
viso (29%), tosta (23%), volto (10%), bronzo (5%), schiaffi (3%), dado (2%), pulita (2%), triste (2%). Vedi anche: Parole associate a faccia. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Foto taggate faccia | ||
Batacchio 15 | Che mal di testa! | Fontana |
Tag correlati: viso, legno, porta, batacchio, volto, ferro, occhi, bocca, maschera, battiporta, oro, muro, testa, capelli |
Informazioni di base |
La parola faccia è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Divisione in sillabe: fàc-cia. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): — Dovrei avvertire il Commendatore, ma la corsa parte alle dodici e quarantacinque e non ho tempo. Gli scriverò appena potrò. Guardi, Pianelli, chiudo in questa cassa i valori principali e lascio a lei la chiave di quest'altra cassa. Vuole che gliene faccia la consegna? Saranno dieci o dodici mila lire in tutto. Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): Mi presentò l'altro signore, e poi, impaziente di farlo vedere in quel costume, corse a chiamar sua moglie che rise in faccia al povero diavolo senza tante cerimonie. Venne subito anche Violet ma né lei né io avevamo voglia di ridere malgrado i cenni e le smorfie dell'amico Paolo. A mezzanotte fummo chiamati a cena con grande stupore del signor Bröhl, mio testimonio, il quale prese il suo coraggio a due mani e domandò segretamente a me se queste nozze si facevano davvero o se non era tutta una graziosa burla del suo ottimo amico. Il perduto amore di Umberto Fracchia (1921): — Ho la faccia sporca di sangue, — pensavo, — ma che importa? Non è questo che mi tormenta. Anche i Ciclopi avevano sangue rosso (rosso o azzurro?) e un occhio in mezzo alla fronte. Erano come scimmie bianche, gigantesche scimmie pelate, i Ciclopi. Ma che importano ora i Ciclopi? Improvvisamente un colpo di vento sparpagliò questi pensieri sconnessi, mi ricordai e scoppiai in singhiozzi. |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per faccia |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: caccia, faccio, falcia, fascia, feccia, taccia. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: caccio, cacciò, cacciù, laccio, taccio, tacciò. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: facci. Altri scarti con resto non consecutivo: acca. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: faccina. |
Testacoda |
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si può ottenere: acciai. |
Parole con "faccia" |
Iniziano con "faccia": facciale, facciali, facciamo, facciano, facciata, facciate, facciacce, facciaccia, facciamoci, facciamola, facciamole, facciamoli, facciamolo. |
Finiscono con "faccia": affaccia, rifaccia, rinfaccia, riaffaccia, scrofaccia, stoffaccia, strofaccia, interfaccia, voltafaccia, filosofaccia. |
Contengono "faccia": affacciai, sfacciata, sfacciate, sfacciati, sfacciato, affacciamo, affacciano, affacciare, affacciata, affacciate, affacciati, affacciato, affacciava, affacciavi, affacciavo, bifacciale, bifacciali, rifacciamo, rifacciano, rifacciate, rinfacciai, affacciammo, affacciando, affacciante, affaccianti, affacciarmi, affacciarsi, affacciarti, affacciarvi, affacciasse, ... |
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Parole contenute in "faccia" |
facci. Contenute all'inverso: caf. |
Incastri |
Inserito nella parola sta dà SfacciaTA; in sto dà SfacciaTO; in afre dà AFfacciaRE; in afta dà AFfacciaTA; in afte dà AFfacciaTE; in bile dà BIfacciaLE; in bili dà BIfacciaLI; in rimo dà RIfacciaMO; in interi dà INTERfacciaI; in stella dà SfacciaTELLA; in stelle dà SfacciaTELLE; in interno dà INTERfacciaNO. |
Inserendo al suo interno ras si ha FrasACCIA; con ciac si ha FACciacCIA; con vola si ha FAvolaCCIA; con ornai si ha FornaiACCIA. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "faccia" si può ottenere dalle seguenti coppie: fado/doccia, fano/noccia, fari/riccia, faro/roccia, fata/taccia, fatela/telaccia, fave/veccia, favina/vinaccia. |
Usando "faccia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: rifa' * = riccia; * ana = faccina; * ani = faccini; * ano = faccino; * aoni = faccioni; golf * = golaccia; strafà * = straccia. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "faccia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ciaf * = ciccia. |
Lucchetti Alterni |
Usando "faccia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * doccia = fado; * noccia = fano; * riccia = fari; * roccia = faro; * veccia = fave; riccia * = rifa'; riccia * = rifà; faccio * = ciocia; afa * = affacci; * alea = facciale; * anoa = facciano; * atea = facciate; intera * = interfacci. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "faccia" (*) con un'altra parola si può ottenere: sili * = sfilacciai; silvano * = sfilacciavano. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Fronte, Faccia, Aver la fronte di, Fronte di bronzo, Faccia che vi si conierebbe moneta - Le voci Fronte e Faccia in alcune locuzioni pigliano significato di svergognatezza, o simile. Aver la fronte, o la faccia di dire o di fare significa fare, senza arrossire, cosa, della quale ogni animo gentile si vergognerebbe, o non oserebbe. - Faccia di bronzo, o Fronte di bronzo, Faccia che vi si conierebbe moneta indicano eccesso di audacia e svergognatezza. - [Più comune nell'uso fiorentino Grugno che ci si batterebbe le monete, o da batterci le monete. G. F.] [immagine] |
Faccia, Viso, Volto - Per bene esprimere le differenze che stanno tra Faccia, Volto e Viso, dirò così: che faccia è parola di senso semplice e materiale; volto, parola di senso nobile; viso, parola di senso gentile.
La faccia è il campo; il volto è l'insieme dei lineamenti e la loro espressione abituale; il viso, quell' espessione del volto, che è mutabile e varia secondo le diverse affezioni che ci vanno agitando. Si guarda in faccia, si fissa in volto, si legge in viso; bella faccia si dice anche di quella, regolare sì, ma che esprime poco; nobil volto, quello che, bello o no, esprime costantemete bontà, grandezza d'animo, sentimento degno dell'uomo: lieto viso, quello che esprime sempre ilarità e contentezza. [immagine] |
Faccia, Aspetto - Faccia è ciò che si apprende alla prima occhiata. - Aspetto è ciò che del soggetto si apprende guardando con più attenzione. O meglio: Faccia è voce objettiva, e significa la forma esteriore della cosa in quanto essa è qual è; Aspetto è subjettiva, e significa la forma della cosa in quanto apparisca tale guardandola. [immagine] |
Faccia (a) a faccia, Alla presenza, Di faccia, Dirimpetto, A faccia, A viso - A faccia a faccia si dice di due persone che si trovano l'una dirimpetto all'altra e molto vicine. - Alla presenza non è reciproco, ma vale l'essere una persona dinanzi ad un'altra, o per chieder qualcosa o per dir sue ragioni o per fare checchessia. - Di faccia si suol dire di cosa materiale che sia dinanzi ad un'altra di simile qualità e che abbia larga superficie. - «Sta nella casa di faccia alla mia.» - Dirimpetto vale lo stesso, ma si dice di qualunque cosa, e forse accenna distanza minore. - A faccia e A viso valgono l'istesso, salvo che A faccia è più efficace, ed è usitato specialmente dove si parli di cose da dirsi o da confermarsi senza riguardi e senza paura. - «Io l'ho detto lui, e glielo mantengo a faccia. - Io glielo dico a viso: questa cosa non istà bene.» [immagine] |
Faccia, Facciata, Pagina, Carta - Faccia e Facciata, parlandosi di libri, o stampati o scritti, poco differiscono; ma il primo, dice il Tommaseo, si usa per numerare, come: Libro di cento facce; l'altro per qualificare: Ne ho letto due facciate. Ma veramente tal differenza è troppo sottile; ed il fatto sta che Facciata è la voce comune, e Faccia meno usata e più signorile. - Pagina verrebbe a dire propriamente ambedue i lati del foglio, o stampato o scritto, che i bibliografi la chiamano Carta; ma nell'uso anche Pagina si piglia per Faccia e Facciata. [immagine] |
Faccione, Faccia tosta - Faccione suol dirsi di uomo ardito, che dice o fa cose o biasimevoli o audaci, senza peritarsi o arrossire, come di rimproverare persone da più di lui, domandare arrogantemente, e simili. - Faccia tosta si dice averla colui che nega sfacciatamente, o accortamente dissimula, una colpa sua, quasi manifesta; che impugna la verità conosciuta, e simili. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Faccia, Facciata, Pagina, Carta; Voltar faccia, Voltar carta - Faccia sarebbe forse più appropriato il dire a quella della carta ancor bianca; facciata, allo scritto o stampa che contiene questa faccia; cioè alla faccia stampata o scritta: pagina dovrebbe dirsi alle due facciate: ma l'uso non segue scrupolosamente queste distinzioni: scrivere sopra l'una faccia d'una carta; avere scritto o letto una facciata; due facciate fanno una pagina: però pagina si dice invece di facciata in questi ed altri casi: a' piè di pagina; voltar la pagina; libro di tante pagine. Carte si dicevano le pagine di que' libri anticamente stampati che non erano numerate che da una parte, e ciò forse per chiaramente indicare di quante cartine constavano. Voltar carta è saltare appositamente da uno ad altro discorso, o perchè non bene ci suona il primo, o per dare lo scambio a chi, men destro, non se n'accorge. Voltar faccia è chiarirsi a un tratto di sentimento o di opinione diversa da quella fino allora dimostrata, ingannando così chi vi si era fidato. Il primo è cosa da burla il più delle volte, o tratto di uom destro per trarsi d'impaccio; il secondo è tratto da ingannatore, assolutamente, e da briccone. A non lasciarsi voltar le carte di mano suol bastare una certa attenzione; a schermirsi dai tradimenti di certi volta faccia non basta la più fina accortezza; nella vita pubblica di questi volta faccia se ne vedono ogni giorno. [immagine] |
Occhi (Sugli), Agli occhi, Davanti gli occhi, Sotto gli occhi, In presenza, A viso, A faccia - Si ha una cosa davanti agli occhi quando ci sta di prospetto, che, aprendo gli occhi, naturalmente si vede; si ha sotto gli occhi quando per guardarla si ha da ripiegare alquanto la testa e fare che il raggio visuale cada più o meno a piombo: davanti agli occhi sta un muro, un albero, un uomo in piedi; sotto gli occhi, un fanciullo, un libro, un fiore: questo è il senso più materiale. Sotto gli occhi poi sta cosa che sia a portata di quelli, e che non si perda di vista: davanti agli occhi sta sempre un quadro di desolazione veduto una volta che fortemente ci colpì; davanti agli occhi, la morte, la vita avvenire per poco che si consideri la fragilità nostra. Finchè la cosa ci sta davanti agli occhi è in presenza nostra; ma in presenza può essere anco standoci un po' più da canto e non proprio in faccia. Cosa fatta sugli occhi salta agli occhi del più baggeo, perchè farla sugli occhi è non solo insultare, ma deridere insultando; è mettere alla più dura prova la pazienza d'un uomo: eppure v'hanno di persone così accecate, che neppure facendogliela sugli occhi se ne avvedono, o gente sì destra da farla in tal modo senza che altri se ne apponga, o non ne abbia più che un vago sospetto. A viso, a faccia si dicon le cose, e vale, proprio alla persona, e non dietro alle spalle, senza timore nè umano rispetto: il secondo modo è forse un po' più triviale e plebeo. [immagine] |
Superficie, Area, Faccia, Suolo - Ciò che viene alla superficie non istà più racchiuso o nascosto nell'interno del corpo; ma ciò che sta o si vede alla superficie, molte volte non compenetra il corpo tutto e non è arra di ciò che è nell'interno, nell'intimo: così delle qualità fisiche e morali dell'uomo. Superficie, alla lettera, sulla faccia: il suolo su cui abitiamo è la superficie o la faccia del globo nostro: non vi sarà pace vera nel mondo finchè l'ingiustizia, sotto qualunque nome s'asconda, non iscomparirà totalmente dalla faccia della terra. Area è superficie, luogo, suolo misurato da qualche linea vera o immaginaria, ove stia edifizio, o piazza, o dove abbia da farsi; area, cioè il vuoto, o l'aria da esso occupata. [immagine] |
Sfacciato, Svergognato, Impudente, Sguaiato, Sfrontato, Inverecondo; Sfacciatezza, Sfacciataggine, Faccia, Fronte; Sguaiateria, Sguaiataggine - Sfacciato, da faccia, sfrontato, da fronte; il secondo è più, imperocchè lo sfacciato avrà smesso ogni rossore o quasi; ma lo sfrontato fa mostra di un'impudenza attiva, dirò così, di una caparbietà e tracotanza nel male che non vede nell'altro. L'impudente non ha più o non mostra più pudore; lo svergognato non ha più o non mostra più vergogna di sorta, il che è più, imperciocchè quel primo pudore, a dir così, verginale dell'animo è ben difficile non venga appannato dall'alito delle impudenze quotidiane d'ogni specie in cui il giovane che entra in società è obbligato a vivere; ma questo non fa che perda immediate ogni rossore; lo svergognato invece lo ha perduto affatto. L'inverecondo (vereor) non teme la vergogna che altrui può fargli per azione, o parola meno onesta, e in genere si riferisce meglio a cose spettanti la pudicizia. Lo sfacciato si fa avanti con un certo animo o franchezza; lo sfrontato insiste e persiste, non dà addietro: l'impudente non muta colore per raffaccio ricevuto e negherà di meritarlo; lo svergognato ne ride, l'inverecondo non li teme, e come sa di meritarli, s'arma d'un deplorabile coraggio onde non disanimarsi nell'impresa. Lo sguaiato non è colpevole ma sciocco; a meno che la sguaiataggine sua sia cagione di danno altrui o suo. Parla e opera senza discernimento e con una svogliatezza e noncuranza sprezzante che mette stomaco. Sguaiataggine poi è l'abito, il mal abito; sguaiatezza è l'atto; così sfacciataggine e sfacciatezza; ma sguaiatezza e sfacciatezza essendo poco usati, gli altri due servono a indicare e l'atto e l'abito di queste due poco decorose e oneste maniere di agire. [immagine] |
Faccia, Viso, Volto, Aspetto, Fisonomia, Muso - Per bene esprimere le differenze che stanno fra faccia, volto e viso, dirò così: che faccia è parola di senso semplice e materiale; volto, parola di senso nobile; viso, parola di senso gentile. La faccia è il campo; il volto è l'insieme dei lineamenti e la loro espressione abituale; il viso, quell'espressione del volto, che è mutabile, e varia secondo le diverse affezioni che ci vanno agitando: si guarda in faccia, si fissa in volto, si legge in viso; bella faccia si dice anche di quella, regolare sì, ma che esprime poco: nobil volto, quello che, bello o no, esprime costantemente bontà, grandezza d'animo, sentimento degno dell'uomo: lieto viso, quello che esprime sempre ilarità e contentezza. Faccia è dell'uomo; muso, delle bestie; si dice talvolta muso anche alla faccia dell'uomo, ma s'intende che è per ischerzo o per assoluto disprezzo. L'aspetto può essere considerato quello del solo volto, ma parmi che a caratterizzare e a determinare pienamente l'aspetto d'un uomo vi concorrano anche in gran parte la posizione del corpo tutto, e perfino le sue vestimenta, e così di uno ben vestito si dice pur troppo facilmente: egli ha l'aspetto d'un galantuomo, d'un uomo a modo, d'una persona dabbene; e viceversa, di uno male in arnese: egli ha l'aspetto d'un ladro. La fisonomia è l'espressione naturale del volto d'ognuno: ella è opera maravigliosa davvero, che con una fronte, un naso, una bocca, un mento, due occhi, due orecchi ugualmente dati, ugualmente disposti in tutti, non s'incontrino nel numero infinito delle facce umane due fisonomie perfettamente uguali. La fisonomia non è nè la bellezza, nè la bruttezza; nè la dolcezza, nè l'asprezza; nè la grazia, nè altro; questi caratteri o questi sentimenti possono essere il risultato di tante combinazioni, come espressi più o meno da ogni volto; la fisonomia è ciò che fa vedere che ogni uomo è lui e non un altro, è l'individualità nel genere e nella specie; onde ognuno ha la propria fisonomia. [immagine] |
Faccia (a) a faccia, Di faccia, Dirimpetto - A faccia a faccia s'incontrano due che per caso volto a volto s'incontrino; oppure per dirsi qualche cosa a quattr'occhi, piantandosi appunto gli occhi in faccia per vedere qual effetto la cosa detta vi fa. Si può stare però, mettersi e parlare faccia a faccia, mossi da sentimento più dolce ed amichevole, e meno ostile o risoluto. Di faccia stanno due cose che siano ad una distanza discreta una dall'altra, e che si volgano reciprocamente ciò che di fronte, di faccia o facciata loro serve: dirimpetto si stanno due persone, abbenchè una volga all'altra le spalle; se tutte e due si dessero le spalle, non crederei così appropriato il dirimpetto, perchè nessuna delle due avrebbe l'altra dinanzi al petto: allora possono dirsi in riga, in fila, di contro o simili. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Faccia - S. f. Aff. al lat. aureo Facies; ne' bassi tempi Faccia, come da Glacies, Ghiaccia. La parte anteriore dell'uomo dalla sommità della fronte all'estremità del mento. Bocc. Nov. 14. 12. (C) Quindi appresso ravvisò la faccia, e quello essere ch'era s'immaginò. [Camp.] D. Purg. 13. Tanto ch'io volsi in su l'ardita faccia, Gridando a Dio: omai più non ti temo. = E 23. (C) Questa favilla tutta mi raccese Mia conoscenza, alla cambiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. E appresso: La faccia tua, ch'io lagrimai già morta. E Par. 3. Tali vid'io più facce a parlar pronte. Petr. son. 92. A lui la faccia lagrimosa e trista Un nuvoletto intorno ricoverse. Bern. Orl. 2. 4. 28. Nè per turbata, nè per lieta faccia Impetrar può che sempre ella non taccia. T. Ar. Fur. 20. 64. L'accolse con la faccia mesta. = Red. Cons. 1. 6. (C) Questa è di faccia rubiconda, e di un temperamento, per quanto in una relazione mi vien riferito, totalmente e pienamente sanguigno. E 7. La superficie interna della palpebra e la faccia stessa mostravano apparentemente minor rossore.
T. Vento che porta via la faccia. 2. T. Fig. Fuggir dalla faccia del nemico, del benefattore. T. Faccia di Dio. D. 3. 28. Queste sostanze, poi che fur gioconde Della faccia di Dio. Ps. A facie tua. Non si direbbe in prosa; e si può anco nel verso dire altrimenti. 3. T. Qui ben distinta Faccia da Viso. Lett. Lucr. Tornab. La faccia del viso… un po' tondetta. 4. Per Muso, Ceffo d'animale. Dant. Inf. 6. (C) Cota' si fecer quelle facce lorde Dello demonio Cerbero. But. Inf. 6. Dice facce, perchè ha finto che abbia tre capi. Ang. Med. 1. 61. (M.) Il volto uman si fe' ferina faccia E piedi e mani e braccia (parlasi di Licaone trasformato in lupo). 5. Fig. per Persona, perchè le fattezze che contraddistinguono uno dall'altro dimorano in ispezialità nella faccia. Dant. Purg. 24. (Mt.) E quella faccia Di là da lui, più che l'altre trapunta, Ebbe la santa Chiesa in le sue braccia. E Par. 32. Riguarda omai nella faccia ch'a Cristo Più s'assomiglia (cioè, Maria; sebbene qui Faccia potrebbe essere anche in significato proprio). 6. [Val.] Effigie, Impronta. Pucc. Centil. 62. 87. E colla faccia dello 'mperadore Fece coniare in Signa i Castruccini. 7. Faccia, dell'edifizio, fig. come Fronte. M. V. 1. 45. (C) Nella città di Napoli fece cadere il campanile e la faccia della chiesa del vescovado. [Cont.] Rus. Arch. 6. Vitruvio, il quale ha chiamato fronte ogni cosa elevata che si veda per diritto, e sarà quella che comunemente si dice in faccia, overo in maestà. 8. Per Ciascun lato o parte di superficie piana che si presenta allo sguardo. Bocc. Nov. 86. 6. (C) Eran tre letticelli messi…, essendo due dall'una delle facce della camera. G. V. 1. 42. 2. Edificâro il detto tempio…, e fecerlo molto bello e nobile a otto facce. Tes. Br. 2. 49. Sappiate che a queste due tramontane vi s'appende la punta dell'aco vêr quella tramontana, a cui quella faccia giace. Dav. Oraz. Cos. 1. 125. Nè per mirare come d'unica gioja fissamente le facce. Sagg. nat. esp. 192. Negli angoli laterali assai robusti, e ricchi di vetro in paragon delle facce incavate,… [Val.] Pucc. Centil. 84. 27. Ma come aperto fu da quella faccia, L'acqua della città cominciò a scendere. [Cont.] Michel. Dir. fiumi, XII. Le facce de' sassi più o meno inclinate alla corrente del fiume. Docc. Tratt. scherma, 93. Con la faccia del brocchiere andrete a pigliare la detta punta. T. Giambull. Cappella incortinata, per ciascuna delle sue facce, di panno di porpora. 9. Per Ciascuna banda del foglio. Dant. Purg. 3. (C) Se 'l pastor di Cosenza… Avesse in Dio ben letta questa faccia. But. Questa faccia, cioè dove si tratta nella santa Scrittura dicente… Varch. Ercol. 225. Leggete quello che dice di questo fatto messer Annibale a facce 151, e molto più chiaramente a facce 167. (Tom.) Faccia è una Superficie sola; ma l'uso degli scrittori ormai chiama Pagina anco la Faccia. – Faccia, non Pagina, d'una lettera, d'un foglio volante. Riempire intera una faccia o facciata. Copista pagato tanto alla faccia. Ma volerlo dappertutto porre invece di Pagina sarebbe affettazione e sconcezza talvolta; come chi dicesse: Al piè della faccia; dove Faccia e Piè fanno a' calci. [Cont.] Di una lastra di vetro. Lana, Pitt. 166. Mirandosi la faccia del cristallo che non è dipinta, trasparisca per essa la prima imagine, e mirandosi l'altra faccia si veda la seconda. 10. Per Aspetto esteriore di cosa che propriamente non ha faccia, come di mare, ecc., ed in più lato senso anche di cose astratte come di Stile, Poesia, ecc. Car. En. 5. 1089. (M.) Le meschinelle donne, e quegli stessi Cui dianzi spaventosa era la faccia E il nome intollerabile del mare, Voglion… T. Vang. Potete conoscere la faccia del cielo e della terra. Salvin. Cas. 137. (M.) Ma la faccia della dicitura è affatto diversa. E 140. Parve, e si disse, che cambiato genere di metro, e faccia di poesia, l'antica commedia degli Ateniesi rimessa avesse. (Lucilio). 11. Dicesi Faccia della terra, e vale Superficie terrestre. Ott. Com. Par. 2. (M.) Come nella faccia della terra son mari, terre e montagne, così… Tac. Dav. Ann. 16. 227. Che gli Dii non pure gli facevano nella faccia della terra nascere le solite biade… ma con fecondità nuova gli ammannavano i tesori. [Val.] Gozz. Serm. 17. Sopra la faccia della terra agli occhi Biondeggiano le spighe. T. Non nel semplice senso di Superficie, ma di tutto lo spazio o della terra abitata dagli uomini o del paese al quale si accenna. Ps. Manderai il tuo Spirito, e rinnoverai la faccia della terra. – I persecutori si credono, sperdendo dalla faccia della terra gli uomini, annullare gli affetti e le idee. Superficie in gen. T. Cr. 2. 12. Acqua torbida, la quale induca terra nuova sopra la faccia del campo. E 15. La grossezza della faccia di sopra, della terra. – Tenebre erano sopra la faccia dell'abisso. 12. E detto della Luna. T. Galil. Op. div. 7. 283. Splendore bronzino che resta nella faccia della luna, ma per breve tempo. E Nunz. Sider. 2. 50. Eminenze e cavità, delle quali ne è numero grandissimo nella faccia lunare. Del sole. [Cors.] D. Inf. 26. Nel tempo che colui che 'l mondo schiara, La faccia sua a noi tien meno ascosa. T. Alla faccia del sole, Palesemente. 13. Dicesi Faccia del luogo e si usa con varii verbi, onde dicesi Andare, Portarsi, o sim., sulla faccia del luogo, Far sopra la faccia del luogo le opportune operazioni, Esaminar la cosa sulla faccia del luogo, e vale Andare a vedere, a osservare, Esaminare lo stato di una cosa presenzialmente, coll'oculare ispezione dello stato della cosa di cui si tratta. Guid. Gr. (Mt.) Dopo aver bene considerato il tutto sulla faccia del luogo. Magal. Lett. Non ho cuore d'andare a riconoscere sulla faccia del luogo l'esterminio de' miei uliveti. 14. Nella faccia tua, mia, ecc., post. avverb. vale Alla tua, mia, ecc., presenza. Moral. S. Greg. 2. 21. (M.) Vedrai se egli renderà benedizione nella faccia tua (cioè, a te. Lat. Coram te). T. Vang. Ecco io mando l'angelo innanzi alla tua faccia. – La salute che hai preparata dinanzi alla faccia di tutti i popoli. 15. Dicesi fig. In faccia della Chiesa, di S. Chiesa, cioè nella Chiesa, Secondo i riti e le cerimonie della Chiesa. Maestruzz. 3. 21. (Mt.) E questa è la diffinizione del boto impresso, il quale obbliga nella faccia della chiesa. 16. Fig. T. In faccia alla società; In faccia alla gente. Altro fig. T. In faccia alla legge. 17. T. Alla faccia del mondo (di tutti), e sim., Al cospetto, ma talvolta più efficace. 18. Detto ass., per Aspetto d'uomo assennato, o sim. Varch. Rim. 1. 38. (M.) Che non è cibo che tanto mi piaccia (parla del finocchio), Nè che piacer più dovesse ad ognuno Che avesse qualche gusto o qualche faccia. 19. T. Ove trattasi d'espressione mor. ha senso tristo: Faccia d'assassino, di ladro. Viso l'ha buono, o di dispregio senz'odio. [G.M.] Fam. Faccia proibita; sinistra, truce. T. Faccia fresca, senza rossore. – Faccia di bronzo; imperturbata, audace. – Faccia franca; senza mostrare alterazione d'animo. Anco in buon senso. T. Sempre d'una medesima faccia. 20. Trasl., per Sembianza, Dimostrazione, Vista, in signif. d'Apparenza. Dant. Inf. 16. (C) Sempre a quel ver, c'ha faccia di menzogna, De' l'uom chiuder le labbra. E 24. Veggendo 'l mondo aver cangiata faccia. Albert. 2. 28. Spesse volte la verità tien faccia di bugia, e spesse volte la bugia cuopre la faccia della verità. Tac. Dav. Perd. Eloq. 420. E così non mancava nè maestri ottimi, elettissimi, che mostravan la faccia e non l'impronta dell'eloquenza. Ar. Fur. 44. 88. (M.) Sì che si cangia subito la faccia Della battaglia. Tass. Ger. 9. 23. E più direi, ma il ver di falso ha faccia. T. D. 1. 23. Venieno i tuoi pensier fra' miei Con simile atto e con simile faccia. Sansov. Conc. Pol. Non sapendo i principi, per lo più, ciò che sia verità, non possono conoscere l'adulazione che abbia faccia di verità. E ivi. Il consiglio si fa quando succede un caso che abbia più faccie, sicchè possa tramutarsi in più guise. = Car. En. 6. 156. (Mt.) Vergine, a me nulla si mostra omai Faccia nè di fatica nè d'affanno Che mi sia nuova. T. Questione di più facce (aspetti in cui riguardarla). 21. Aver dipinto in faccia la bontà, o sim., vale Aver faccia di buono, o sim. Menz. Sat. 12. (Man.) Almen di lui si sa l'usanza sconcia D'aver dipinta la giustizia in faccia, E per segnar lo stajo e intaccar l'oncia. 22. Buttare in faccia una cosa a uno, vale fig Rinfacciargliela. V. BUTTARE, § 26. E col v. Gettare. T. Gettar in faccia un rimprovero. Forma alquanto più eletta. 23. Cadere la faccia vale Abbassare il viso per vergogna. V. CADERE, § 130. 24. Cadere in faccia, o nella faccia, per Prostrarsi in atto di profonda venerazione, Umiliarsi, Pregare. [Camp.] Bib. Ez. 44. La gloria di Dio riempièo la casa di Dio; ed io caddi nella mia faccia (cecidi in faciem meam). È modo che spesso ricorre nelle sante Scritture. = Com. Dant. Inf. 10. (Mt.) E cadere in faccia si è umiliarci, e adorare Iddio, siccome si legge di Abraam, lo quale parlando con Dio cadde nella faccia sua. 25. Cambiar faccia vale Perturbarsi, Impaurire. Matt. Vill. 7. 7. (M.) Per questo non cambiò faccia nè perdè di sua virta. 26. Cangiar la faccia, Impallidire, Divenir pallido. Ar. Fur. 2. 11. (C) Come vide la timida donzella Dal fiero colpo uscir tanta ruina, Per gran timor cangiò la faccia bella, Qual il reo ch'al supplicio s'avvicina. 27. [Camp.] † Cessare dalla faccia di ciascuno, per Rifuggire da ogni umana compagnia. Bib. 1. 4. Saettò ed uccise Caino, che nel detto cespuglio stava nascoso, sendo egli cessato dalla faccia di ciascuno, isfuggevole nella terra. 28. Dire in faccia, Parlar con rimproveri e risolutamente alla presenza di colui di cui si parla. V. DIRE. Matt. Vill. 9. 46. (Mt.) Li quali errori li furono detti in faccia. 29. (Tom.) Far faccia brutta, faccia da ridere, o sim. 30. [Camp.] † Fare faccia di notte, per Oscurare la luce diurna. Met. I. Le subite nebbie aveano fatta faccia di notte nel mezzodì (noctis faciem fecisse). 31. Gettare in faccia, fig., vale Rinfacciare. Cavalc. Espos. Simb. 1. 222. (M.) Leggermente la rimprovera (l'offesa), e getta in faccia dell'offenditore. 32. T. Guardare tra gli occhi e la faccia; Fisso con attenzione di sospetto indagatore. Fr. Entre les deux yeux. 33. [Camp.] Indurare il sangue nella faccia, fig., per Avere perduto ogni pudore, e sim. All. Met. X. Alla perfine, tolta via la vergogna e l'onestà, mostravano le fabbriche che tu sai… e indurâro il sangue nella faccia. 34. [Camp.] Levare la faccia, per Volgerla altrove, e fig., per Abbandonare altri, Togliergli il favore, la protezione. Bib. Esdr. II. 9. Ed ora, Signore nostro Iddio,… non levare la tua faccia, ma guata tutta la fatica, la quale ha trovati noi (ne avertas a facie tua omnem laborem). 35. T. Mostrare la faccia; Presentarsi. [G.M.] Devo mostrar la faccia io; Esporsi a cimento o a biasimo. T. Mostrar la faccia; Far valere arditamente i proprii meriti e le proprie ragioni. 36. [G.M.] Mostrare mala faccia; Far viso brusco. Più com. S. Antonin. Oper. ben viver. Dee mostrar mala faccia, e non ridere a questi adulatori. 37. Fig. [Val.] Mutar faccia, Cambiar condizione, aspetto. Fag. Rim. 6. 71. Ora ch'io t'ho informato La cosa muta faccia. 38. Fig. [Camp.] Parlare con aperta faccia, per Dire francamente il proprio parere. S. Gir. Pist. 72. Perchè adunque fraternalmente mi domandi per qual via tu debba camminare, io ti parlerò con aperta faccia. 39. Porre la faccia sua contro alcuno, fig. Porci tutto se stesso, Porre ogni opera sua, o sim. Modo scritt. Passav. 337. (M.) Qualunque persona ricorrerà ai magi o agl'indovini, io porrò la faccia mia contro lei ad ucciderla. 40. [Camp.] † Rispondere nella faccia, parlando di passione, significa Appalesarsi sul volto, Dipingersi su la faccia. Bib. Os. 5. E l'arroganza d'Israel risponderà nella sua faccia; ed Effraim dirovinerà nella sua moltitudine di malvagitadi (respondebit in facie). 41. T. Rivolgere la faccia da persona o da cosa; Non la voler vedere nè saperne; atto di disamore o di sdegno o di spregio. Ps. Ne avertas faciem tuam a me. 42. [Camp.] † Schiarare la faccia sopra alcuno, per Sorridergli, Mostrarglisi favorevole. Bib. Salm. 30. Schiara la faccia tua sopra il servo tuo; fammi salvo nella tua misericordia. (Illustra faciem tuam super servum tuum.) 43. [Camp.] Sedere nella faccia, parlandosi di passione, è modo lat., che significa Apparire sul volto. Met. II. Lo pallidore siede nella faccia (pallor in ore sedet). 44. [Camp.] † Travagliare la propria faccia, per Renderla macilente, sfigurata, Bib. Mat. 6. E quando voi digiunate, non vogliate divenire come gl'ipocriti tristi, perchè travagliano la faccia loro per parere agli uomini digiunatori (exterminant facies suas). 45. Fig. T. Voltar faccia. Mutar modi e animo verso pers. o società, per lo più in mal senso. Aveva promesso d'ajutarmi, e poi ha voltato faccia. Altro senso. T. Voltar faccia, Saltare a bella posta da un discorso in un altro, come chi leggendo salta da una pagina all'altra del libro. 46. Arditezza, Sfacciataggine, Audacia. Guid. G. (C) Adunque con qual faccia, scacciato il timore del giuramento, ardisti gabbare la fede? E altrove: Adunque con qual faccia, siccome fanno gli altri amanti, la potrò io addolciare? Vit. SS. Pad. 2. 331. (M.) Vedendola… così andare a capo iscoperto (Pelagia meretrice), e con tanta faccia e pompa,… T. Magal. Lett. fam. 1. 78. Io non aveva avuto faccia d'accettarla (l'offerta). – Con che faccia richiedere riparazione d'offesa non ricevuta, ma fatta? – Ha faccia di presentarsi, di dire. – E anco assol. per ellissi. E ancora ha faccia? – Ci vuol di quelle faccie (così sfrontate per fare e dire a quel modo). [F.T-s.] Gio. Fabr. Com. Ter. 161. 3. Con che faccia ha egli ardire di fare tanto grande scellerataggine? E 438. 3. Con che faccia lo riprenderete voi? E 432. 6. Con che faccia ritornerò io a colei che io ho rifiutata? Onde Far faccia vale Essere ardito, presuntuoso, che anche si dice Far faccia tosta. Cavalc. Med. cuor. (C) Imprima si commette in occulto, poi l'uomo accieca, intanto che pecca manifestamente, e fa faccia, e non si vergogna. T. Di sfacciato o di falso. Prov. Tosc. 214. Uomo di sette faccie, e otto se bisogna. 47. Dicesi Uomo senza faccia, e vale Uomo senza vergogna, sfacciato. Ambr. Furt. 4. 7. (C) Perchè egli è uomo senza faccia e senza vergogna. Onde Perdere la faccia vale Perdere la vergogna. Fr. Giord. Pred. 219. (M.) Vedete la meretrice, che ha perduta la faccia…, e non si cura di parere male. [Camp.] Bib. Eccles. 29. L'uomo ripromette del prossimo suo; e quando questi avràe perduta la faccia, fia abbandonato da lui (perdiderit reverentiam). E Non aver faccia vale Non si vergognare. Lasc. Rim. (C) E poi quel che tu faccia, Dical chi non ha faccia, Ch'io per me nol vo' dire. T. Viva la loro faccia. (Evviva loro: sovente iron.) [G.M.] Rubano, e si chiamano galantuomini! Viva la loro faccia! 48. Faccia vale anche Coraggio, Ardimento. Canig. Rist. 59. (Man.) Ah quanto de', vivendo, esser dolente, E poca faccia aver tra le persone Chi… Tolom. Lett. 5. 12. Vadan poi, s'essi han tanta faccia, a dolersi, a rammaricarsi, ad affliggersi della povertà. Bronz. Cap. 184. O spedal santo, e chi nelle tue braccia Sarà mai che non entri volentieri, Od arà mai di biasimarti faccia? Tac. Dav. Ann. 6. 118. Cesare domandato se si doveva seppellire, ebbe faccia di dire: Come no? Non aver faccia vale anche Non aver ardire, Non arrischiarsi. Tac. Dav. Ann. 15. 222. (M.) Pure di dare il comando a Sencca non ebbe faccia nè voce. 49. Faccia, per Rossore. S. Agost. C. D. 6. 9. (Man.) Se gli uomini hanno punto di faccia più che non hanno gli Dii, or non… si vergognano. 50. Per Franchezza, Sicurezza dal sentirsi pura la coscienza, o dalla coscienza del fatto suo. Esop. Cod. Fars. fav. 4. p. 12. (Gh.) La pecora (innocente) negava con buona faccia a suo potere. 51. [Val.] Condizione. Fortig. Ricciard. 7. 27. 52. Faccia di leone e cuor di scricciolo, si dice proverb. di Chi si mostra bravo ed animoso ed è codardo. Malm. 11. 29. (C) E se 'n vista vi pajon Paladini, Han facce di lioni, e cuor di scriccioli. 53. (Pitt. e Scul.) [Mil.] Faccia; Misura proporzionale presa dalla lunghezza della faccia e applicabile a tutte le parti della figura. Ma più comunemente la figura umana si misura per teste. 54. Modi avverb. T. Di faccia, aff. a Dirimpetto, e più pr. ad oggetto che presenti una faccia, come persona, edifizio. Di contro si può avere una colonna, un palo, un vascello. Di rimpetto porta l'imagine di cosa che arrivi al petto, o ad altro che corrisponda al petto dell'uomo. T. Di faccia a persona dice più dirittura che Dinnanzi. Talvolta denota ardimento. Piantarsi di faccia. Anche Cosa, e Di faccia a cosa; e supponesi superficie maggiore che non Di contro; e più corrispondenza dell'una all'altra. Dinnanzi a una chiesa può essere un campo. Nè si direbbe Di faccia. – Dinnanzi a un palazzo, una fonte. E qui sarebbe forse men proprio Di contro. – Di contro a un colle, a un poggio è un altro poggio. – Quell'altura non ha alcun intoppo dinnanzi a sè. [Cors.] A faccia vale Di presenza. Pallav. Stor. Conc. 4. 6. 2. E quivi trattasse a faccia con amendue la concordia tra loro. A faccia a faccia, A viso a viso, In presenza. V. A FACCIA A FACCIA. T. D. 3. 29. Veder Dio a faccia a faccia. Di lui non si dice Viso nè Volto: Faccia accenna l'effetto che la visione più o meno diretta produce sul vedente, non la forma dell'oggetto veduto. [Tor.] Capo. R. p. 250. Con voi si può parlare a faccia a faccia, Ma chi vuol ragionar con Vostr'Altezza Bisogna un memorial lungo due braccia. Dicesi anche Faccia a faccia. Cavalc. Espos. Simb. Apost. 2. 26. (Mt.) Al quale (Moisè) Dio parlava faccia a faccia. A faccia aperta. Scopertamente. V. A FACCIA APERTA. T. A faccia scoperta; senza infingimenti o paure. [Cont.] Di faccia. Sulla parte anteriore di checchessia. Tetti, Fort. 75. Si avvertirà a non fare fortezze di nuovo in luogo che abbia tal suggezione, perciocchè… le difese di faccia li sarebbono in un tratto levate da quella eminenza. T. Per ell. Quello di faccia (che abita nella casa di faccia). Alla prima o A prima faccia, A prima giunta, Sul bel principio, In prima visita. Dant. Conv. 82. 96. (M.) Alla prima faccia non pajono. [Val.] Fortig. Ricciard. 24. 66. Io forse ti parrò maligno e tristo a prima faccia. E 28. 103. A prima faccia non merita fede. In prima faccia, lo stesso che Alla prima faccia. Borgh. Fir. (M.) Certe cose quanto manco s'intendono, o mostrano in prima faccia alcuna nuova o segreta dottrina, più si credono apportar seco di gran misteri. [Val.] In faccia vale più spesso Dirimpetto. Crudel. Rim. 122. In cima e in faccia a quella (scala) è un finestrino. [Cont.] Vale anche In prospetto. G. G. Lett. Mont. lun. III. 158. Inegualità del confine, che nella quadratura per esser vedute in faccia, o maestà, appariscono grandissime. Lupic. Arch. mil. 20. Contraforti lunghi otto braccia, e grossi in faccia un braccio e mezzo. 55. T. Ridere in faccia. Atto provocante. [G.M.] Sulla faccia sarebbe provocazione maggiore. Così Chiudere l'uscio sulla faccia è più che in faccia. Vang. Chiudere il regno del cielo in faccia agli uomini. 56. T. Non guardare in faccia nessuno; Non avere riguardi di parzialità o di paura. 57. (B. A.) In faccia, presso gli artisti, vale Dipinto, o sim., in modo che si vegga tutto il viso, a differenza di In profilo, che vale Da una sola parte del viso. Benv. Cell. Vit. 1. 346. (M.) Io feci la stampa per li mezzi giuli, in nella quale io vi feci una testa in faccia di un San Giovannino. [Cont.] Vas. Scul. VIII. E per essere tutta la figura tonda è forza che in faccia, in profilo, e di dietro, ella sia di proporzione uguale, avendo ella a ogni girata e veduta a rappresentarsi ben disposta per tutto. 58. [Cont.] Per faccia. Tetti, Fort. 7. Non rimanendo perciò altro luogo, donde potessero offendere il nemico, se non per faccia da certi buchi fatti nel muro, era facile al nemico a ripararsi con targhe mentre si appressava al muro. [Cont.] Misurare per faccia. Doc. Arte San. M. II. 72. Dove di sopra si dice: la pietra soldi XLV del braccio quadro misurando per faccia, intendiamo e così diciamo misurando tutto quello che si vede. 59. (Mil.) Facce. Quei Lati che vengono col loro incontro a formare l'angolo sagliente del bastione, della piattaforma, del rivellino, ecc. Alle volte si fanno nelle facce alcune batterie basse scoperte, le quali vengono chiamate Piazze basse delle facce. Vi sono le Facce concave, le convesse, a denti, a risalti, secondo la figura che offrono. Chiamansi parimente Facce i Fronti di fortificazione. (Mt.) [Camp.] Diz. mar. mil. Faccia del belluardo sono i lati che si stendono dalla sua punta sino alla linea della spalla. [Cont.] G. G. Fort. XI. 146. Quelli corpi di difesa, che hanno da difendere le cortine, devono esser composti di due fianchi e due faccie. (Mil.) La parte anteriore di qualunque siasi schiera. Più comunem. si dice Fronte. Corsin. Ist. Mess. l. 1. p. 63. in fine. (Gh.) Si vedde (vide) necessitato a formare de' suoi cento uomini un piccolo battaglione di quattro facce, dove combattevano tutti a un tempo. Onde Fare faccia vale Far fronte, cioè Opporsi, Stare a petto a petto dell'inimico, Tener fermo, Difendersi. Corsin. Ist. Mess. l. 2. p. 157. verso la metà. (Gh.) Dove fecero faccia e si posero in difesa. 60. (Mil.) Voltare faccia vale Rivolgersi tutto a un tratto per inseguire l'inimico e combatterlo. Corsin. Ist. Mess. l. 1. p. 64. verso il fine. (Gh.) Caricava sopra tutti il grosso de' nemici senza trovare chi offendere quando voltavano faccia,… Mont. Iliad. l. 11. v. 437. Impetuosi Voltando faccia sgominâro i Teucri,… 61. (Med.) Faccia ippocratica, adinamica; Quella in cui sono gli occhi e le tempie incavate, le orecchie fredde e corrugate, il naso tirato e ristretto in sè, la pelle della fronte rugosa, secca e dura, il colore piombino, le labbra fredde, assottigliate e pendenti: segni certi di vicina morte. (Mt.) 62. (Geom.) [Gen.] Diconsi Facce d'un solido le Figure piane dalle quali esso è terminato. Viv. Res. sol. 86. Sia il prisma triangolare ABN, di cui la faccia rettangola AN sia parallela all'orizzonte. E 89. Sia la superficie ABC la faccia anteriore di un solido prismatico che abbia l'opposta faccia simile ed uguale alla stessa ABC. [Cont.] G. G. N. sci. XIII. 92. Figuratevi per esempio un dado, un lato del quale sia v. g. lungo due dita, sicchè una delle sue faccie sarà quattro dita quadre. [Cont.] Dicevasi anticamente l'Otto facce, il Dodici facce, il Venti facce, e sim., inrece di Ottaedro, Dodecaedro, Icosaedro. Bart. C. Mis. dist. III. 19. Restaci adunque a trattare delli altri tre (corpi regolari), cioè dello otto facce, che è composto di otto triangoli di lati uguali infra loro, e del venti facce, che si fa di venti triangoli simili, e del dodici facce che si fa di dodici pentagoni. 63. (Archi.) [Cont.] Dicesi anche in Arch. e Mec. Vas. Arch. III. Se si ha da vedere la colonna accanalata nel dorico, vogliono essere venti facce in cambio de' canali, e non rimanere fra canale e canale altro che il canto vivo. Bart. C. Arch. Alb. 181. 23. Si veggono scompartimenti di quattro o di otto facce, e simili, tirati per la volta con angoli uguali e con linee equidistanti. 64. [Cont.] A facce. Bart. C. Mis. dist. III. 12. Piramide a facce. Biring. Pirot. VI. 12. O tondo, o a faccie diritte, o a faccie spezzale, il farete lavorar (l'abete) giusto con ogni sua misura a punto come di bronzo l'artiglieria volete che venga. Vas. Arch. III. Prigioni e fortezze dove si fa cantonate a punte di diamanti ed a più faccie bellissime. [Gen.] Faccia d'un compasso, Lato o Banda di esso. Gal. Comp. Faremo principio da quella faccia di esso (compasso) nella quale sono notate quattro coppie di linee con le loro divisioni. [Cont.] D'altri strumenti. Danti, Astrol. 28. Questo astrolabio, o planisferio, ha due parti principali; l'una è la faccia, e l'altra il dorso. 65. (Astr.) [Gen.] Faccia del sole, pel Disco solare. Gal. Macch. sol. Prende Apelle la sua ragione dal vedersi le macchie dimorar tempi ineguali sotto la faccia del sole, e quelle che la traversano per la linea massima,… |
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