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Informazioni di base |
La parola vangelo è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (legna). Divisione in sillabe: van-gè-lo. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con vangelo per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): Buon auspicio, mi dissi, per l'incontro che si svolgerà al di là di questa soglia, in cui uomini fatti nemici l'un l'altro da opposte interpretazioni del vangelo, forse oggi si ritroveranno per comporre le loro querele. E mi dissi che ero un debole peccatore a dolorare per i miei casi personali mentre stavano per verificarsi eventi di tanta importanza per la storia della cristianità. Commisurai la pochezza delle mie pene alla grandiosa promessa di pace e di serenità sigillata nella pietra del timpano. Nel sogno di Neera (1893): I parrocchiani gli volevano bene, ma i suoi compagni del clero, che vedevano in lui un esempio troppo pericoloso, non tardarono a mormorare: e che egli era un mattoide, che a furia di prendere il Vangelo alla lettera avrebbe ricondotta la società ai tempi barbari, che invece di andare cantando e predicando nei prati, avrebbe fatto meglio a curare la sua chiesa, la quale, meschinella, si covriva di ragnateli, e non si trovava mai olio nelle lampade, che era una vergogna. La madre di Grazia Deledda (1920): Paulo soffriva. Neppure per un attimo avea creduto alla superstizione della vedova, che cioè la fanciulla fosse posseduta dal demonio: gli pareva dunque di aver letto senza fede il Vangelo: era il demonio suo interno quello che solo esisteva, e questo no, non se ne andava. Eppure egli s'era a un tratto sentito più vicino a Dio: «Che v'è egli fra me e te?» E gli pareva che quei tre fedeli, e la madre sua stessa inginocchiata dietro l'uscio della cucina, fossero piegati, non davanti alla sua potenza, ma davanti alla sua miseria. |
Libri |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per vangelo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: vangeli. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: angelo. Altri scarti con resto non consecutivo: vango, vane, vano, vago, velo, anglo, anelo. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: legnava, legnavi, legnavo. |
Parole con "vangelo" |
Finiscono con "vangelo": protovangelo. |
Parole contenute in "vangelo" |
gel, van, gelo, angelo. Contenute all'inverso: olé, legna. |
Incastri |
Si può ottenere da vano e gel (VANgelO). |
Lucchetti |
Usando "vangelo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cova * = congelo; scova * = scongelo. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "vangelo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * oleata = vangata; * oleate = vangate; * oleati = vangati; * oleato = vangato. |
Lucchetti Alterni |
Usando "vangelo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: congelo * = cova; scongelo * = scova. |
Sciarade e composizione |
"vangelo" è formata da: van+gelo. |
Sciarade incatenate |
La parola "vangelo" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: van+angelo. |
Intarsi e sciarade alterne |
"vangelo" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: vago/nel, ve/anglo. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Evangelo, Vangelo - Sono la stessa voce, essendo Vangelo aferesi di Evangelio. Tuttavia questa è più solenne, e usata più raramente; quello è più usitato e più comodo alla pronunzia. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Evangelo, Vangelo - Il secondo è più ovvio, più facile, più popolare: il primo più solenne, perciò meno usato; perciò anche da questo i solenni nobili derivati Evangelista, evangelizzare: spiegazioni del vangelo; giurare sull'evangelo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Evangelo e Evangelio e Vangelo - e † VANGÈLIO e † EVANGIELO e † GUAGNELO e † L'EVANGÉLIE e † LE VANGELE e † LE GUAGNELE. [T.] S. m. Dal gr. Εὖ, Bene, Ἄγγελος, Nunzio. Alla lett. Buona novella. Qui l'uso ha varietà vive. Più frequente nel tosc. parl. Vangelo; ma Evangelista più che Vangelista, e sempre Evangelizzare, Evangelizzatore, quasi sempre Evangelico. Nel lat. Ennod. ha breve la prima sill., e non male, se breve il gr. ευ. Quindi più facile il togliere, pronunziando la prima lett., come in Lionfante e Lodoletta, da Elephas e da Alauda, che hanno breve la prima. Anche Evangelio vive in certi luoghi nel pop. Nel medesimo canto D. 3. 29. ha Vangelio e Evangelio. Evangelina, n. pr. di donna, non altrimenti. – La forma volg. Guagnelo ha pur orig. ant., se in Iscr. Euguangelium, Euguanelium.
2. Nel gr. Εὺάγγελος, Che reca o Che è buona novella. – Evangelie, Feste in Efeso, a onore del pastore che indicò le cave, servite alla edificazione del tempio di Diana. – In gr. Εὺάγγελια θεῖν, Far sacrifizi di ringraziamento per buona novella ricevuta. Εὺάγγελιον, Mancia. – Cic. in gr. Sacrifizi e mancia per buona novella ricevuta. † In questo senso gen. Serdon. Ist. Ind. 39. (Gh.) Quell'Arcangelo che fu già primo a portare il Vangelo di cielo in terra. – Angelo a' Gr. era nome d'Ecate; e così nel nome di Démone confondevansi i genii buoni e i tristi. Nel senso crist. T. Ap. Il nostro Evangelo a voi non fu solo in parola. 3. Più espressam. nel senso odierno. T. Vit. Barl. 15. Lo Guagnelo ch'io v' ho predicato. – Il sacerdote nella Messa: Mondate il cuor mio e le mie labbra, Signore, che io degnamente e convenientemente annunzi il vostro santo Evangelo. La locuz. compiuta è col Di, cioè della pers. o della cosa annunziata. T. Evangelo di Cristo. Vang. Predicando l'Evangelo del reguo di Dio. Ma poi ass. T. Vang. Dovunque sarà predicato questo Evangelo in tutto il mondo, sarà detto ciò ch'essa fece, E: Chi perderà la sua vita per me e per l'Evangelo, la farà salva. T. Banditori dell'Evangelo diconsi i Predicatori; ma taluni ne pajono sbanditori, sì poco ne ritraggon lo spirito. E par che piglino alla lettera quel di D. 3. 29. Dell'Evangelio fêro scudi e lance. 4. Più espressam. della dottrina, e virtù efficace di quella. T. Ap. Cor. In Cristo Gesù, per l'Evangelo, io v'ho generati. E: Salvati per l'Evangelo. = Magal. Lett. fam. 1. 50. (C) I misteri della Legge si dicono ombre di quelli dell'Evangelo. T. Ricevere l'Evangelo. = But. (C) Il principio dell'Evangelio (la massima principale). Bocc. Nov. 27. 23. Perchè non seguitano quell'altra santa parola dell'Evangelio? T. Viagg. Terr. S. Perseverassono nella fede e nella carità e verità del santo Evangielo. D. 3. 9. Per questo (per il danaro) l'Evangelio e i dottor' magni Son derelitti. 5. Per antifr. T. Ap. Gal. Mi meraviglio che voi così presto da quel che vi ho chiamati alla grazia di Cristo, vi volgete ad altro evangelo. – Girol. parla di piccoli evangeli che farisaicamente portavansi addosso, figurando così d'adempirne i precetti. E è da credere che fossero massime tolte dal libro. E che Evangelo abbia qui il senso dell'orig. Annunzio. – Questo ci è passaggio a dire del libro. 6. D. 3. 24. (C) Per Moisè, per profeti, e per salmi, Per l'Evangelio e per voi che scriveste (quando vi illuminò lo spirito, o Apostoli). E 2. 22. (Gio. Batt. è tanto grande) quanto per l'Evangelio v'è aperto. Mont. Superst. (Gh.) Infedeli Son queste terre, e d'uman sangue intrise L'are di Cristo, e chiusi li Evangeli. T. G. V. 9. 56. 1. Siccome si mostra per li Vangelii, che Juda Scariot era camerlingo. Maestruzz. 2. 27. Il Vangelo dice… Aug. Leggiamo nell'Evangelo… = But. (C) Studiare l'Evangelo T. Ott. Com. Inf. 23. È scritto nel Guagnelo di santo Matteo. T. Ott. Com. Inf. 23. Santo Agostino nel libro delle Quistioni del Guagnelo. 7. Quindi il giurare sopra i santi Vangeli. T. Ar. Fur. 5. 32. E posero le man su gli Evangeli (a promettere con giuramento). † Quindi il modo corrotto. T. G. V. 12. 113. 1. Dal quale corporal giuramento alle sante Iddio Vangele ricevemmo per lettere. Franc. Sacch. Nov. 43. Gli porse il libro e disse: E così, giurate alle sante Die Vangele? Cron. Morell. Giurarono alle sante Iddio Guagnele, corporalmente toccando le Scritture, di fare… Fr. Giord. Pred. S. 32. Chi giura alle Guagnele. 8. † Alle Guagnele, escl. come il lat. Mehercule e il gr. μὰ δία. T. Varch. Suoc. 2. 1. Alle Guagnele, che e' ci conoscono meglio che non ci diamo ad intendere. Fir. Rim. 115. Alle Guagnel, ch'io v' ho pur dato drento In una crudelaccia. Senza il Che poi. T. Segr. Fior. Mandr. 2. 2. Che vi pare? N. Bene, alle Guagnele. = Bocc. Nov. 56. 4. (C) Ancora più triviale. T. Pataff. 4. Alle guagnespole. 9. Di quel che leggesi o cantasi nella Messa. T. Principio dell'Evangelio di G. C. – Sequenza del santo Evangelo. Pass. 116. Uno monaco…, il quale in quella messa avea cantato il Vangelio. = Bocc. g. 1. n. 6. (C) Egli udì alla messa uno evangelio, nel quale queste parole si cantavano. T. Maestruzz. 2. 54. Portare loro la pace,… dopo il Vangelio. – Il prete è all'Evangelo, a quel punto della Messa. T. La parte del Vangelo, quella dell'altare in cui il diacono si pone a cantarlo. 10. Modi com. a più d'uno tra i sensi not. T. L'Evangelo di G. C. – Il santo Evangelo. Ap. Tim. Cooperare all'Evangelo, alla sua e diffusione e attuazione. 11. Modi fam. da non ne abusare. † Odi prima il Vangelo e poi li segna, Odi prima la verità della cosa, e poi di' le tue ragioni. (Gh.) Cecch. Stiav. 3. 6. E Dot. 1. 1. T. Lo giurerei sul Vangelo, Ne sono più che sicuro; Posso affermarvelo in coscienza. T. Varch. Suoc. 5. 5. È egli così, Gualtieri? Gualt. È 'l Vangelo di san Giovanni. Nomina san Giovanni come il Vangelo più alto. Ma a questo modo è inusit. S. Cat. Lett. 308. (Gh.) Dove è la verità… che suole e debba essere uno Evangelio? Bellin. Disc. 2. 210. (Man.) Quest'altra proposizione che pare una vera mostruosità, e pure è un Evangelio. † Bemb. Lett. 1. 2. 55. (C) Nè per tutto ciò pensi V. S. che io le abbia scritto altro che l'Evangelo. T. Tutto quel che sente da lui, e' l'ha per Vangelo. – Quel ch'egli dice, è Vangelo. – Per lui quell'uomo è il quinto Evangelo. Ogni dottrina che si spacci per verità essenziale, e pretenda esser creduta. T. L'evangelo del diritto, scompagnato dal dovere, non è che l'evangelo dell'utile e del piacere. |
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