Abbondanza, Ricchezza, Opulenza, Dovizia, Ubertà, Copia - Abbondanza esprime quantità che adegua pienamente, e anzi supera il bisogno. Abbondanza poi è generico; di beni e di mali può essere; non così dovizia, perchè dovizioso dice da sè ricco di beni; onde dovizia di miserie o di cose che direi negative non si saprebbe dire se non per celia o per metafora, ripugnando in termini. La ricchezza nelle idee attuali si fa consistere nel possesso di una quantità grande di denaro, o di case e beni che molti livelli in danaro producano. Opulenza è più che ricchezza; e consiste tanto nel possedere quanto nella larghezza dello spendere onde procurarsi agi e piaceri. Dovizia è meno di ricchezza; è abbondanza che non isprecata può condurre a ricchezza.
« Ubertà è abbondanza dei doni della terra e degli animali che l'agricoltura educa ed alimenta. Ha qualche senso traslato ». Gatti.
Copia, quantità non tenue; ha una significazione che si può aumentare dicendo: in gran copia, in grandissima copia: e che non si può diminuire, perchè non si può dire in poca copia; perchè fra poco e copia vi è antitesi. [immagine] |
Ubertà - S. f. T. Ubertà è abbondanza dei doni della terra e degli animali che l'agricoltura educa e alimenta. Ha qualche traslato. Ma è voce della sola lingua scritta. Ubertas, in Cic. – Ubertà dei terreni. Ubertà delle acque.
G. V. 10. 122. 6. (C) Dà caro e sterilità, e non ubertà e abbondanza. Amet. 6. Dalla sua destra un chiaro fiumicello, mosso dalla ubertà dei monti vicini, fra le petrose valli discendeva gridando inverso il piano. Dant. Par. 20. Udir mi parve un mormorar di fiume, Che scende chiaro giù di pietra in pietra, Mostrando l'ubertà del suo cacume. Fir. Dial. bell. donn. 393. Ancorchè ella sia di quella ubertà e abbondanza che sa ognuno, non però ne getta il latte in bocca da per sè. [G.M.] Machiav. Disc. T. Liv. 1. 1. È necessario fuggire questa sterilità del paese, e porsi in luoghi fertilissimi, dove, potendo per la ubertà del sito ampliare, possano e difendersi da chi gli assaltasse, e opprimere qualunque alla grandezza loro si opponesse.
[Cont.] Bocc. Museo fis. 82. Per conseguir la manna, si provedono gli operarii d'un instrumento di ferro o ronchetto, simile a quello de' scarpinelli o ciabattini; e fanno la prima ferita o taglio nel tronco,… lasciando lagrimare per ore 24; e poi nelle ore calde del mezzodì staccano con mestolini di legno la gomma coagulata, la quale imita i moccoloni di cera delle torcie: successivamente ogni giorno dànno due tagli, secondo l'ubertà della somma che suda.
2. Fig. [Camp.] D. 3. 23. Oh quanta è l'ubertà che si soffolce (ubertà di merito che si sorregge e contiene) In quell'arche ricchissime (ne' Beati), che fûro A seminar quaggiù buone bobolce. (Seminarono il buon seme del vero. Allude a quel dell'Apostolo: Quae seminaverit homo, haec et metet.) [G.M.] Segner. Mann. Giugn. 13. Non inondano i cuori (certi predicatori) con la ubertà della grazia, perchè gli lasciano tanto aridi e tanto asciutti quanto prima. E appresso: Che ubertà di doni fu mai la sua! (d'un santo). |