Carthago di Franco Forte (2009): Quando si risvegliò non sapeva quanto tempo fosse trascorso. Il sole era alto nel cielo, e quando si passò la lingua sulle labbra trasecolò per il dolore: dovevano essersi spaccate in più punti. Quando avvertì un suono stridulo alle sue spalle si girò di scatto, immaginando che qualche animale si fosse avvicinato fiutando l'odore del sangue. Individuò subito le due grosse volpi con i denti appuntiti e lo sguardo pieno di sospetto, ma si rese conto che non erano interessate a lei: stavano banchettando con ciò che restava del suo povero cavallo.
Elias Portolu di Grazia Deledda (1928): Egli avrebbe voluto domandare se c'era anche il Farre, ma non poteva. Sentiva che egli era là, seduto presso il letticciuolo; ne vedeva distintamente la grossa persona, ne sentiva il respiro ansante; e provava un'angoscia quasi morbosa. Eppure quando apri l'uscio e vide il Farre seduto presso il letticciuolo, con la grossa persona un po' ripiegata in avanti, silenzioso, ansante, trasecolò come spaventato da un'improvvisa apparizione.
Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1896): Il parroco? Il sagrestano? Adesso Pasotti capì. Trasecolò; non si aspettava un affare così grosso. Versò da bere al malcapitato signor Giacomo, gli cavò facilmente tutti i particolari del matrimonio e cercò di cavargli pure i progetti degli sposi; ma questo non gli riusciva. Si mise a scozzar le carte per continuare il giuoco e il signor Giacomo guardò l'orologio, trovò che mancavano nove minuti alle sette, ora in cui era solito caricare il suo pendolo. Tre minuti di strada, due minuti di scale, non aveva più che quattro minuti per congedarsi. «Controllore gentilissimo, la ghe fazza el conto, la xè cussì, no ghe xe ponto de dubio.» |