Svago, Spasso, Sollazzo - Si piglia un poco di Svago chi, stando molto occupato, si distrae tanto o quanto dalle cure gravi, o andando a passeggiare, o giocando, o facendo altro esercizio. - Va a Spasso chi passeggia in luoghi graditi e per puro diletto; e Spasso si dice pure di qualunque esercizio o spettacolo a cui si vada per solo diletto. - Sollazzo è qualunque cosa si faccia o si dica per rallegrarsi e per addormentare le noje della vita. - Il Sollazzo alle volte rasenta il vizio. [immagine] |
Vagabondo, Errante, Vagante, Vago, Errabondo, Erratico; Vagabondare, Vagare, Divagare, Svagare; Svagamento, Svago, Distrazione; Vagamente, Genericamente - Vagante, chi va anco per piacere qua e là; chi ama più girare il mondo, o in più stretti limiti, il paese, che non istar fermo. Vagabondo, chi non ha proprio casa nè tetto, chi gira e non posa, non per piacere o diletto, ma per dura necessità: il vagabondo ordinariamente è un vizioso, un ozioso che ama così girare e muoversi indarno, piuttosto che stare fermo a un lavoro, curvare la schiena e sudare intorno ad opera produttiva. Errante, chi va, chi fa sua strada, ma in via deserta o pericolosa in cui l'errare, l'aberrare è facile. Vago è meno di vagante; vago chi muta o par mutare più apparenza che non veramente posto: vaga si dice eziandio cosa che piaccia agli occhi, che diletti per una certa indeterminatezza che agli spiriti superficiali e leggeri piace assai; vago colore, disegno vago, progetto vago e simili. Errabondo chi erra, quasi senza scopo o senza saper d'onde per preoccupazione, pensando ad altro. Erratico è termine della scienza, e si dice de' pianeti: in geologia si chiamano erratici certi massi di roccie che trovansi a qualche lontananza dalla montagna da cui per la loro natura si conosce essersi in origine staccati. Vagare è andare qua e là con progetto o senza; vagabondare è far il vagabondo per ozio, e poi in seguito de' mali consigli di questo, per sinistri progetti; il vagabondo si fa giocatore e poi ladro, perchè nel mondo all'ozioso le occasioni di far male si presentano troppo facili e frequenti. Divagare e divagarsi è dare un po' di sollievo allo spirito col procurarsi un divertimento che dalle cure, dagli studii troppo profondi svii alquanto, con vantaggio della salute. Svagare e svagarsi è distrarsi troppo o per troppo lungo tempo, o con mezzi che troppo allontanino dallo scopo nostro: il teatro divaga, per esempio; una passione svaga e rompe il filo delle occupazioni e delle idee in modo che ben difficile resta il rannodarlo. La distrazione poi è meno ancora dello svagamento; essa può essere accidentale affatto e momentanea, abbenchè qualche volta cagione di effetti gravissimi: se un banchiere, un astronomo, un medico, un chirurgo, nel bel mezzo delle loro operazioni avessero un momento di vera distrazione potrebbero nascerne conseguenze assai funeste: si cercano distrazioni però al dolore, alla noia, alla fatica soverchia; ma quando si cercano ordinariamente non si trovano: il distratto è un tal carattere semiserio e semibuffo, che ha dato soggetto a più d'una commedia; fra queste è molto riputata una francese di Regnard. Svago, meno usato di svagamento, però potrebbe significare l'effetto di quello. Vagamente si parla di una cosa quando non si fa che alludere ad essa così alla lontana, o quando se ne tocca alcun che di rimbalzo e per accidente; genericamente se ne parla quando non si scende a particolari suoi proprii, ma si accennano i caratteri del genere o della classe a cui appartiene: si parla vagamente di teatro, per esempio, e genericamente di commedie e d'opere. [immagine] |
Svago - S. m. Svagamento, Sollievo, Distrazione. Bellin. Disc. 2. 7. (M.) Sono… (alcuni animali) l'esempio e l'amore delle donzelle con la schiettezza del lor candore, lo svago ed il sollievo de' pensierosi con l'armonia de' lor canti. Rucell. V. Tib. 3. 12. 165. Tutte le azioni e le maniere anche più decorose e più gravi, come s'allungan troppo, ne attediano e bramano qualche svago. [Tor.] Targ. Tozz. G. Not. Aggrandim. 1. 94. Di svaghi e divertimenti tanto necessarii per quell'età, erano accordati ad essi Principi solamente quelli del passeggio o per Boboli… [Cam.] Prov. Tosc. 416. In oggi è anche vero che allo svago, al far bella vita, chi fa il mestiere del letterato, ci pensa da sè.
[G.M.] Un po' di svago di quando in quando ci vuole. Prendersi un po' di svago. I troppi svaghi distraggono e disamorano dallo studio. |