Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai (1997): A Jutta, il medico di bordo non somministrò niente, non conoscendo antidoti specifici, se non dei generici sedativi, e dopo un paio di giorni un po' pesanti in cui rimase confinata nell'infermeria, che per fortuna era insonorizzata, le passò. Al che subentrò il panico per quello che aveva fatto. Per fortuna a bordo avevamo due psicologi in gamba, fra cui la dottoressa Jin-Qao, una cinese di grande esperienza e sagacia: la aiutò a razionalizzare il tutto, senza bisogno di ricorrere ad ipnosi o farmaci ma semplicemente usando psicologia behavioristica spicciola e teoria del Tao in dosi massicce.
Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro (1994): Nell'istante preciso in cui sentii quelle parole, qualcosa dentro di me si ruppe. Cominciai a non dormire più la notte, di giorno bastava un nonnulla per farmi scoppiare in singhiozzi. Dopo un mese o due venne convocato il pediatra. «La bambina è esaurita», disse, e mi somministrò dell'olio di fegato di merluzzo. Perché non dormivo, perché andavo sempre in giro portandomi dietro la pallina smangiucchiata di Argo, nessuno me l'ha mai chiesto.
I Robinson Italiani di Emilio Salgari (1897): Queste però, vedendoselo dinanzi, dapprima manifestarono una viva apprensione, poi sentendosi libere cercarono d'arrampicarsi su pel recinto per salvarsi nei vicini boschi, ma Sciancatello, da bravo guardiano, fu lesto ad afferrarle per la coda e a tirarle giù, annunciando la sua imminente collera con dei sordi grugniti; poi, per far loro capire che gli dovevano obbedienza, somministrò a ciascuna un calcio così magistrale, da farle piroettare due volte in aria. |