Ultimo Parallelo di Filippo Tuena (2007): «Non c'è altro da fare che tagliare il finneskoe di Oates. Nient'altro da fare. Quando i piedi si gonfiano così tanto, l'unico modo per farli entrare è tagliare il finneskoe all'altezza della caviglia per consentire di calzare lo stivale. Gonfi come sono, d'infilarli dentro gli scarponi da sci neanche a parlarne. Tanto non è più in grado di sciare o trascinare la slitta. L'unica cosa è tagliare i finneskoe e sperare che riesca a infilarci il pallone da rugby che è diventato quel piede. Del resto, guarda come cammina. Sembra davvero che stia in equilibrio su due zucche o, se preferisci, su due palloni da rugby, uno sgonfio e uno gonfio quasi a scoppiare. E, puoi giurarlo, prima o poi scoppierà.»
Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek (2010): Una volta, nel primo periodo, quando sua madre tornava ancora da Auckland tutti i fine settimana, suo padre era venuto a trovarlo. Si era presentato senza preavviso una domenica mattina alla casa di Charles Maui Hira con una moto giocattolo per Rapata e una collana di perle colorate per sua madre. Lo avevano invitato per il pranzo di agnello e patate, suo padre aveva fatto onore alla tavola bevendo Fanta e, quando non masticava, aveva posto le solite domande: la scuola, il rugby, le ragazze, se ne avesse già una, dillo pure a tuo padre. Tutto sembrava tranquillo e normale, salvo per il fatto che suo nonno e sua madre spesso si alzavano quasi contemporaneamente e poi dicevano con troppa fretta: |