Ravanà (tra una messa e l’altra) di Luigi Pirandello (1895): Cosimino sbuffò turbatissimo, e con una mano s'abbassò sulla fronte angusta i capelli irsuti, troppo lunghi, neri come l'ebano. – È molto sporca? – ridomandò padre Ravanà al vecchio dottore, impallidendo, sgranando gli occhi. – Lo dicevo io!… – aggiunse, rivolgendosi a Cosimino. – A me, veramente, ecco… non par tanto sporca… – osservò questi timidamente, tentando un sorrisetto come per farsi compatire.
Piccolo mondo moderno di Antonio Fogazzaro (1901): “La reazione di vergogna e di nausea fu violentissima. Allora il matrimonio con una fanciulla tanto pura e severa come mia cugina mi parve un asilo di pace. Quando la sposai mi credetti innamoratissimo di lei. Però neppure a lei ho voluto raccontare i miei propositi segreti di una volta. Solo mi ricordo che si visitò insieme Praglia, che il trovarmi nel cortile pensile con mia moglie mi fece una impressione straordinaria e che mia moglie mi domandò e mi ridomandò se mi sentissi male. Adesso, don Giuseppe, viene qualche cosa di tanto penoso a dire! Mi pare una viltà di raccontare certe cose quando...„.
Gli egoisti di Federigo Tozzi (1924): Attese che il Carraresi parlasse ancora; ma quegli s'era così distratto, a pensare dentro di sé, che si ricordò di Dario soltanto quando se lo vide accanto, un poco indietro. Gli domandò: — Mi pareva di camminare solo. Dove andiamo? — Dove vuoi. - Il Carraresi ridomandò, con impazienza: — Dove andiamo?- Dario era imbarazzato; e rispose, come tra sé: — Io non lo so. |