Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): Al fondo del pullman le Jene facevano già i loro piani. Erano sempre raggruppate, le Jene, cioè i giornalisti perennemente in tensione per lanciare lo scandalo, sfruttare l'episodietto maligno, lo spiraglio equivoco. Qua e là, invece, dormivano favorite dall'asfalto liscio le Belle Gioie, cioè i giornalisti fiduciosi, patriottici, pronti a dar colpa agli avversari, all'arbitro, al cattivo tempo, alla malasorte, al demonio. Il loro incallito amore per l'ambiguità e la bandiera era candidamente fuori discussione.
La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): Sono gruppi che sbarcano o si imbarcano tutti assieme, arrivano tutti assieme in pullman, si mettono in fila tutti assieme, formando muri invalicabili coi loro corpi, i loro fagotti, le buste con gli acquisti, i regali etnici, borsoni variamente marchiati, con un po' di attrezzature per diving e snorkeling. Tutti in pantaloni corti, gonne corte, jeans, molti gli inciavattati in sandaloni tecnici, oppure in infradito mini-mali, ma i più calzano elaborate sneakers di gomma, chiuse, semi-chiuse, traspiranti, molleggiate, ammortizzate, metallizzate, colorate, o col tacco che lampeggia ad ogni passo.
Una grande storia d’amore di Susanna Tamaro (2020): Già da un paio di giorni aveva un insistente mal di testa, doveva essere la cervicale, sua vecchia nemica, ci aveva detto al telefono e, vuoi per quel fastidio, vuoi perché erano giorni estremamente nebbiosi, invece di andare al centro commerciale con la sua auto aveva approfittato del servizio di autobus che partiva dalla stazione di Mestre. Aveva passato tutto il pomeriggio tra i negozi del centro commerciale e alla fine era risalita sul pullman carica di pacchi. |