Frasi e testi di esempio |
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Citazioni da opere letterarie |
Idillio di Pulcinella di Matilde Serao (1919): Ogni sera l'aveva recitato, l'amore della commedia: quell'amore espressivo, esterno, parolaio, pieno di fiamma, ruvido, carezzevole, passionato del popolo napoletano, egli lo aveva espresso ogni sera a donna Carmela, l'amorosa, e a donna Checchina, la così detta ingenua; ogni sera l'una o l'altra di quello donne lo aveva amato, gli aveva rivolto parole d'affetto.
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Quando cessò, m'associai all'applauso abbondante e parolaio del Copler. Egli diceva: — Figurati quale effetto farebbe questa voce quando fosse accompagnata da una buona orchestra. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per parolaio |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: parolaia, parolaie. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: parolai. Altri scarti con resto non consecutivo: parlai, parla, parli, parlo, parai, para, pario, pari, paola, paolo, pala, palio, pali, palo, paio, polio, poli, polo, arai, olio. |
Parole contenute in "parolaio" |
aio, aro, lai, ola, par, paro, parola, parolai. Contenute all'inverso: ora, rap. |
Incastri |
Si può ottenere da pario e ola (PARolaIO). |
Sciarade incatenate |
La parola "parolaio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: parola+aio, parolai+aio. |
Intarsi e sciarade alterne |
"parolaio" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: para/olio, paola/rio, polio/ara, polo/arai. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Garrulo, Loquace, Verboso, Parolajo - Garrulo è parlatore assiduo e petulante. - Loquace è chi parla molto e spesso, non senza garbo. - Verboso è il parlatore e lo scrittore che dice molte parole, ma poche buone cose; o ancora chi le cose non cattive le affoga in un mar di parole vane. - Parolajo è colui che cura solo lo studio delle parole senza curare quel delle cose. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Garrulo, Loquace, Parolaio, Verboso, Garrulità, Loquacità - Garrulo, chi parla di molto e in fretta, e con voce acuta e stridente, e che pare gridi o sgridi: il garrire degli uccelli è diverso dal loro canto e dal loro cinguettìo. Loquace, chi suole parlar molto e troppo; ma uno può essere loquacissimo parlando anche a mezza voce; onde la loquacità segna il vizio dell'abitudibe, e la garrulità quello del modo e del tuono. Parolaio, chi dice più parole che cose, che sentimenti, che idee. Verboso, chi dice con cento parole, per esempio, ciò che potrebbe dirsi con venti: anche questo è vizio o almeno difetto, in chi specialmente deve per affari parlare con molta gente, o chi per professione deve parlare al pubblico; l'essere parolaio indica mancanza d'istruzione e di sodo sapere: chi sa di molto e bene non si diverte o dilunga in frasi inutili, va dritto al fatto. Loquaci si dicon gli occhi, l'espressione della fisonomia; loquaci i fatti quando parlano da sè. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Parolajo - Agg. e S. m. Ciarlone. (C) Fag. Rim. 6. 570. Siete pur buono a credere A certi parolai, Che dicon molto e non dan nulla mai. [Cast.] Barett. Frust. Lett. n. 1. Apparire troppo più parolajo che non occorre.
2. Per Chi o Che attende solo allo studio delle parole, e di vuote parole empie i suoi discorsi e i suoi scritti. [Cast.] Algar. 4. 414. Di parolai anche allora e di cruscanti ve n'era un nuvolo.
E come agg. T. Letteratura parolaja. Accademia. – Moralità parolaja. Gigl. in vocab. Cater. 162. (Gh.) Tanta è la tracotanza di questa parolaja assemblea, benchè al dì d'oggi di letterati la più meschina… di tutte le nazioni di Toscana e d'Italia. E ivi: Sono stati esclusi ottimi scrittori delle cinque toscane città ben parlanti dalla Dieta parolaja del Vocabolario. [Cast.] E 113. Rissa parolaja. |
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