I pescatori di trepang di Emilio Salgari (1896): Quelle parole incoraggianti produssero poco effetto, però, sull'equipaggio chinese, il quale invece di accamparsi presso i fornelli e intorno al trepang, si tenne presso la spiaggia per essere più presto ad imbarcarsi. Decisivamente gli olandesi non dovevano fare alcun conto su quegli uomini già invasi dalla paura e più pronti a fuggire che a porgere a loro qualsiasi aiuto.
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): Arp si mise al tavolo, scrisse senza esitazioni fino al termine previsto. Aprì la televisione e controllò le risse tra olandesi di Cruyff e brasiliani di Rivelino a Dortmund. La pioggia rigava lo schermo come in un vecchio film muto. Rivide anche la sintesi della partita a Francoforte, l'unico gol vincente del tedesco Müller e l'uragano conclusivo. Chiuse e bevve, controllando l'orologio. Il telefono squillò quasi subito. Prese gli appunti per dettare.
Seta di Alessandro Baricco (1996): Percorse a cavallo duemila chilometri di steppa russa, superò gli Urali, entrò in Siberia, viaggiò per quaranta giorni fino a raggiungere il lago Bajkal, che la gente del luogo chiamava: il demonio. Ridiscese il corso del fiume Amur, costeggiando il confine cinese fino all'Oceano, e quando arrivò all'Oceano si fermò nel porto di Sabirk per undici giorni, finché una nave di contrabbandieri olandesi non lo portò a Capo Teraya, sulla costa ovest del Giappone. |