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Informazioni utili online sulla parola italiana «leggiadro», il significato, curiosità, aggettivo qualificativo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Leggiadro

Aggettivo

Leggiadro è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: leggiadra (femminile singolare); leggiadri (maschile plurale); leggiadre (femminile plurale).

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di leggiadro (aggraziato, elegante, attraente, carino, ...)
Nomi Alterati e Derivati
Diminutivi: leggiadretto, leggiadrino. Avverbio: leggiadramente.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola leggiadro è formata da nove lettere, quattro vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: gg. Divisione in sillabe: leg-già-dro. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con leggiadro per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Con il suo movimento alquanto leggiadro, mia nipote raggiunse il fidanzatino.
  • Col suo modo di fare leggiadro, Lucia ha conquistato il cuore di tanti uomini!
  • Oggi non mi sento affatto leggiadro, sarà per quello che ho mangiato.
Citazioni da opere letterarie
La pietra lunare di Tommaso Landolfi (1939): In luogo della caviglia sottile e del leggiadro piede, dalla gonna si vedevano sbucare due piedi forcuti di capra, di linea elegante, a vero dire, eppure stecchiti e ritirati sotto la seggiola. E il curioso era che queste zampe, a guardarci bene, parevano la logica continuazione di quelle cosce affusolate; né alcuni lunghi ciuffi di pelame ruvido bastavano a stabilire un'ideale soluzione fra l'agile corpo e le sue mostruose appendici.

Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Adelina Markò aveva portato un corpetto di velluto nero, per indossarlo alla fine del servizio; ma, ora, il desiderio le era passato, e, tolte da un bicchiere d'acqua due camelie bianche, se le aggiustava sul petto, nella ricca cravatta di merletto: e tutta la bella persona, dalle dita molli e fiacche, che non giungevano a conficcare una spilla al leggiadro collo biondo e flessuoso, indicava una stanchezza infinita.

Il giardinetto lassù di Luigi Pirandello (1897): S'era ammalato d'una malattia assai grave l'unico figlio di un mio intimo amico, vispo e leggiadro fanciullo di circa sette anni che già s'accarezzava sul labbro un pajo di baffetti immaginarii e, a cavallo d'una seggiola, con una sciabola di legno in mano, un elmo di cartone in capo, marciava a debellare in Africa i Beduini.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per leggiadro
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: leggiadra, leggiadre, leggiadri.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: leggio, legga, leggo, lega, lego, ledo, lido, ladro, laro, giro.
Parole contenute in "leggiadro"
già, leggi. Contenute all'inverso: dai, gel, orda.
Lucchetti
Usando "leggiadro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: veleggia * = vedrò; * dromo = leggiamo.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "leggiadro" si può ottenere dalle seguenti coppie: leggiamo/dromo.
Usando "leggiadro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: vedrò * = veleggia.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Può sorridere mentre leggiamo, Un vocabolo leggibile nei due sensi, Si porta con i leggings, Il grande leggio di legno al centro del coro nelle chiese, Li leggono i direttori d'orchestra.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Bellezza, Leggiadria, Venustà, Bello, Leggiadro, Avvenente, Vago - «Bellezza sta nella proporzione e nell'ordine delle parti, e nel colorito; leggiadrìa, nel moto o nella mossa, o nell'atteggiamento, e nella convenienza piacevole. Il bello è regolare, il leggiadro non sempre, ma fornito di grazia. Il bello desta in noi maraviglia talvolta; il leggiadro, piacere». Gatti.

Venustà è quella bellezza piena e solida che potrebbe dirsi bellezza artistica, degna della statuaria; è bellezza maestosa. Avvenente ha una certa affinità d'eufonia con conveniente da poter far credere affini anche le loro significazioni: avenant, dicono i Francesi, qui a bon air, bonne grâce; ora, ciò che ha bella grazia ci conviene più di ciò che l'ha cattiva; onde potrebbe dirsi che l'avvenenza è quella bellezza che maggiormente ci va a genio, e piace a' nostri occhi, ciascuno nel nostro particolare: uno trova avvenente ciò che ad altri non piace punto punto. Ciò che è vago è incerto, sfuggevole; vaghezza poi suona desiderio; onde, vago e vaghezza è quel bello estrinseco che sa destare desiderio di sè, ma forse passeggiero. [immagine]
Elegante, Leggiadro, Bello, Venusto, Colto, Puro, Forbito, Terso (dello stile) - Bello è il più generale, ond'è che racchiude ogni qualità; è l'elogio intero, ma noderato, perciò vero. Elegante riesce lo stile per la sceltezza delle parole, nobili tutte ed elevate, e per la sonorità de' periodi; leggiadro per la vivacità delle immagini; venusto per quella compostezza e severità che mai lascia sfuggir cosa che offenda l'orecchio o il sentimento od il gusto; è la modestia della leggiadria per cui non perde in bellezza, nè trasmoda in nulla; colto riesce, 1° per l'importanza della materia trattata, per le notizie che racchiude, per la pienezza delle idee che ne dimostrano la ricchezza; 2° per quella certa elaborazione di periodo o sceltezza di modi e di parole che fa chiara l'attenzione usata da chi parla o scrive. Puro è lo stile, e più la lingua, che fugge quanto può i neologismi, e non ammette parola o modo straniero; terso è se evita eziandio ogni altro peccato, e purissimo sia da ogni macchia, come da arcaismo, anfibologia, solecismo ecc. Forbito, secondo me, indica un'ultima leccatura che, appunto perchè può mostrare una certa affettazione, può eziandio inchinare a difetto. [immagine]
Elegante, Gentile, Leggiadro, Venusto - Elegante dicesi de' modi; gentile, dell'animo; leggiadro, dell'aspetto; venusto, delle forme. L'eleganza può essere tutta di convenzione, e consistere in quegli atti di un trattare ricercato, e rilevato da una certa alterezza che con voce meno severa dicesi nobiltà. La gentilezza è quasi l'opposto di cotesta affettata eleganza; il trattare gentile non è, e non può consistere, in atti di pura convenzione; è inspirato dall'animo bennato, dal cuore sensibile che sa benvolere, e cerca di farsi benvolere da altrui: onde, modi eleganti, e maniere gentili. La leggiadria piace di per sè; è quel certo sapore che hanno la bellezza, la gioventù, la grazia riunite; l'eleganza si acquista per l'educazione, la gentilezza si può per pochi momenti simulare; la leggiadria è naturale, ingenita, propria di chi ne è dotato ed è nelle condizioni volute: chi non l'ha e vuol simularla o contraffarla, riesce goffo e disgradevole. La venustà consiste proprio nella bellezza artistica delle forme; nella compostezza della posa. L'eleganza è un pregio; la gentilezza, una virtù; la leggiadria, una qualità; la venustà, un dono. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Leggiadro - Agg. Che ha leggiadria. T. Leggiadro da Leggiero, con uscita simile a Giulladro di qualche dial. gr. mod. Ligerè, donna gentile. = Bocc. g. 5. f. 2. (C) Voglio che… infra questi termini si ragioni, cioè di chi con alcuno leggiadro motto tentato si riscotesse. E nov. 6. 1. Il leggiadro gastigamento della Marchesana fatto al Re di Francia. E nov. 18. 4. Era il detto Gualtieri… il più leggiadro, ed il più dilicato cavaliere che a quegli tempi si conoscesse. E nov. 23. 15. Si trasse di sotto alla guarnacca una bellissima e ricca borsa, con una leggiadra e cara cinturetta. E nov. 37. 3. Fu adunque, non è gran tempo, in Firenze una giovane assai bella e leggiadra. Petr. Son. 2. Per fare una leggiadra sua vendetta, E punire in un dì ben mille offese. E 209. Santa, saggia, leggiadra, onesta e bella. E 222. Che presso a que' d'Amor leggiadri nidi Il mio cor lasso ogni altra vista sprezza. Dant. Purg. 26. Rime d'Amore usar dolci e leggiadre. Tass. Ger. 6. 57. Ella, vedendo in giovanetta etade, E in leggiadri sembianti animo regio, Restò presa d'amor.

T. Salvin. Es. Gen. Fan balli sulla cima d'Elicona Belli, leggiadri. Varano Vis. 8. Ove tra i fiori e l'eridanid' acque Leggiadro fean l'aure susurro e giuoco.

T. Salvin. Inn. Omer. volg. 576. Ben suona… Ed acconcio, e leggiadro, e dotto canta.

T. G. Gozzi, Rime. Una gentil, leggiadra giovinetta.

T. Ar. Fur. 36. 31. Fattezze. G. Gozz. Rim. Leggiadre forme.

2. Senso intell. T. Leggiadro stile. – Leggiadre fantasie.

T. Leggiadre facezie.

T. Leggiadro scrittore, piuttosto che Leggiadro pittore. Scultore o Architetto leggiadro non si direbbe. [Cont.] Lom. Pitt. Scul. Arch. 692. Paolo Caliari da Verona leggiadro pittore.

3. In senso più alto. T. Come Gentile, che valeva Nobile, ha senso men lato nell'uso mod. = Dant. Purg. 11. (C) L'antico sangue e l'opere leggiadre De' miei maggior mi fêr sì arrogante. Petr. Son. 32. (M.) Perchè tien'verso me le man sì strette Contra tua usanza, i' prego che tu l'apra, E vedrai rïuscir cose leggiadre. (T. Chiede un libro di sant'Agostino, per ajutarsene a comporre un'opera grave.)

Per Virtuoso, Lodevole, Bello, nel senso fig. Petr. Canz. (Gh.) Chè, s'al ver mira questa antica madre (l'Italia), In nulla sua tenzone Fur mai cagion sì belle e sì leggiadre. Bemb. Son. 33. Che per tornar l'Italia in libertade Sostien nell'arme grave e lungo affanno, Pien d'un leggiadro sdegno e di pietade. Tass. Ger. 3. 63. V'è Guelfo seco: egli è d'opre leggiadre Emulo, e d'alto sangue e d'alto sangue e d'alto stato. Pulc. Luig. Morg. 9. 54. Meridïana dice: O caro padre, Non mi volere una grazia disdire; Io vo' provar le mie virtù leggiadre In Francia, ben s'i' dovessi morire. [Camp.] D. Vit. Nov. Deh! per qual dignitate Così leggiadro questi lo cor ave?

4. † Di Vino, vale Squisito, Eccellente. Lasc. Gelos. 5. 1. (Man) Spilla quella botte, assaggia quell'altra, toi di questo leggiadro, bêi di quel della vena, io non me ne poteva spiccare. Cecch. Servig. 1. 6. Avete voi Ancor dato nel corpo a quel leggiadro? (In questi esempi è usato sostantivamente.)

5. Per Galante, Che sta in sugli amori. Bocc. g. 7. n. 2. v. 6. p. 164. (Gh.) Avvenne che un giovane de' leggiadri, veggendo un giorno questa Peronella, e piacendogli molto, s'innamorò di lei,…

Per Azzimato, Pomposo. Vit. SS. Pad. 2. 257. (M.) E tanto e sì efficacemente parlava questo beatissimo della memoria della morte, che eziandio molti leggiadri e vani uomini, ch'entravano a lui ridendo e sollazzando, si partivano da lui compunti molto e piangendo. Guitt. Rim. 2. 104. (Man.) Che tu se' laida in sembianti, e villana, E croja in dir e in far tutta stagione, E se' leggiadra, ed altezzosa e strana.

6. A modo di sost. Amadore, Amante. Metafora tolta dagli ornamenti, e dal leggiadro portamento degli amanti. Dant. Rim. 40. (Mt.) Non muoverieno il piede Per donneare a guisa di leggiadro.

[T.] Di pers. T. Leggiadre danzatrici.

T. Per estens. d'anim. G. Gozz. Rim. Mentre cantavan, da' leggiadri augelli Cader vedea talor per l'aer piume, E parte tosto prender nova vita, Gir su' rami e cantar con gli altri insieme.

T. D'ornamenti e di cose. Bocc. Nov. 80. 14. Ella gli cinse una bella e leggiadra cinturetta d'argento. E 23. 15. Si trasse di sotto alla guarnacca una ricca borsa, con una leggiadra e cara cinturetta.

T. Senso intell. Salvin. Disc. 1. 210. Parlo con uomini… nella squisitezza del giudizio eccellenti, ingegni acuti, inventivi, leggiadri.
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