Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1890): Don Ninì approvava coi gesti e con tutta la persona che aveva lasciato cadere sul canapè facendolo scricchiolare; e subito intavolò il discorso per cui erano venuti — sua moglie volle assolutamente che il cugino sedesse in mezzo, fra due fuochi. — Abbiamo quell'affare del nuovo appalto, caro don Gesualdo. Perché dobbiamo farci la guerra fra di noi, dico io? a vantaggio altrui?... giacché infine siamo parenti!...
Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro (1896): «Tasì!» urlò il Puttini; e Pasotti, con un ghigno diabolico: «come come come?» Visto ch'egli entrava in furore, lo afferrò per un braccio, con parole di pace e d'affetto, lo trascinò via, se lo portò a casa, chiamò sua moglie; e per chetare il povero ranocchio, per pigliarselo comodamente fra gli artigli, intavolò un tarocchino in tre.
Naufraghi in porto di Grazia Deledda (1920): Infatti poco dopo lo studente fu messo nell'infermeria e morì agli ultimi di marzo. Quello dell'amante tisica s'informava ansiosamente dello stato dell'infermo, e quando lo studente morì, pianse puerilmente tutta la giornata. E piangeva non per il povero morto, ma per l'amante malata. La morte dello studente mise nell'anima del re di picche una strana melanconia. Egli cominciò a filosofare sulla vita, sulla morte, e intavolò lunghe discussioni col Delegato: il Delegato parlava a voce bassa, stralunando gli occhi. Con Costantino, poi, il Burrai s'abbandonava a ricordi nostalgici della patria lontana. |