Nostalgie di Grazia Deledda (1914): Parevano due bambini. Antonio diventò allegro, e senza però far troppo chiasso cominciò anch'egli a divertirsi. Ritornarono nel salotto e Regina aprì un po' le imposte: una luce verdognola illuminò un angolo. Regina tinse di dare un ricevimento, imitò la voce della bella signora cieca, poi si abbandonò mollemente sul divano preferito da madame, un divano coperto di pelliccia grigia che dava l'idea d'un enorme gatto addormentato.
La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (2008): «Allora vengo a prendervi a mezzanotte, d'accordo?» «Le undici» si affrettò a ribattere Mattia. «Facciamo le undici.» «Le undici? Ma sono già le nove. Cosa fate solo per due ore?» «Le undici» insistette Mattia. Pietro Balossino crollò la testa e poi disse okay. Mattia scese dalla macchina e Denis lo imitò, svogliatamente. Temeva che a quella festa lui potesse farsi dei nuovi amici, ragazzi divertenti e alla moda, che in un batter d'occhio glielo avrebbero portato via per sempre. Temeva di non salire mai più su quella macchina.
Carthago di Franco Forte (2009): Appio Claudio si accigliò, scrutando le formazioni di cavalieri numidi. Publio lo imitò: quei demoni scuri erano tanti, forse più di quanti Publio ricordasse, e come gli altri soldati di Annibale avevano cambiato atteggiamento, restando fermi e composti in attesa di ordini, anziché lanciandosi in corse sfrenate lungo tutto il fronte dello schieramento avversario, in attesa di tuffarsi in battaglia. |