La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): Homo, che si considera al di fuori e al di sopra del brulichio delle vite infime e repellenti, che si conferisce un'anima e un destino ultra-terreno, è anche lui un universo in cui sopravvivere e proliferare. Ed è tale anche per altre specie di amebe, che possono infestare a migliaia le anse del nostro intestino, ulcerandone le pareti, lesionandone i tessuti fino a sfondarli, per penetrare ovunque, nel fegato come negli organi uro-genitali, utilizzandoci come fonte di nutrimento, come habitat dove risiedere nei secoli dei secoli che sono durati i tempi passati, che dureranno i tempi futuri.
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): “Non lo so, non era delle mie isole. Senti ancora, dice che ci sono dodici modi di designare il fuoco, ignis, coquihabin (quia incocta coquendi habet dictionem), ardo, calax ex calore, fragon ex fragore flammae, rusin de rubore, fumaton, ustrax de urendo, vitius quia pene mortua membra suo vivificat, siluleus, quod de silice siliat, unde et silex non recte dicitur, nisi ex qua scintilla silit. E aeneon, de Aenea deo, qui in eo habitat, sive a quo elementis flatus fertur.” |