Allegrezza, Giubilo, Gioja, Letizia, Gaudio - Qui lasciamo parlare il Grassi, chè meglio non si può dire.
«Allegrezza è affetto dell'animo, che procede da contentezza della mente o da soddisfazione de' sensi, e che si manifesta al di fuori, e specialmente sul volto e negli occhi dell'uomo.
«Giubilo è dimostrazione esterna d'allegrezza e manifestazione di gran piacere per via d'atti, di parole, o di canto e riso giocondo.
«Gioja è estremo giubilo, sommo grado d'allegrezza, ultimo segno di piacere ineffabile, che sovente non si può esprimere, e celar non si può.
«Allegrezza è dunque primo grado di contento; secondo è giubilo; terzo ed ultimo è gioja; e per parlare coi grammatici: allegrezza è positivo, giubilo è relativo o comparativo, e gioja è superlativo.
«L'allegrezza è segno di tranquillità, giubilo di festa, gioja di supremo diletto; l'allegrezza s'ingenera talvolta da buona complessione, da buon umore; la gioja è sentimento più forte, nè si mostra senza potente cagione; l'allegrezza è temperata e misurata, la gioja non mai; l'allegrezza si oppone alla malinconia, alla tristezza: il giubilo alle lamentanze, al pianto; la gioja all'affanno, al tormento. Quando l'allegrezza esce dai suoi temini ordinarii, chiamasi giubilo; se la gioja varca i suoi, chiamasi rapimento, trasporto, ebbrezza; un caso leggiero basta a risvegliar l'allegrezza; la gioja non nasce che da un avvenimento felice; l'allegrezza può essere abituale nell'uomo; la gioja è sempre accidentale; questa è stato dell'anima, la quale riposa nell'allegrezza, si dilata nel giubilo, ma vien fortemente commossa dalla gioja; ond'è che la gioja, come ogni forte passione, s'esprime talvolta colle lagrime, mentre basta all'allegrezza un sorriso; ed il giubilo si sfoga nei canti e nelle acclamazioni. Insomma si muor dalla gioja, non dal giubilo, nè dall'allegrezza.» [immagine] |
Gioia, Allegrezza, Allegria, Godimento, Piacere, Letizia, Contento, Giocondità, Ilarità, Gaudio, Giubilo, Esultazione, Esultanza, Tripudio - La gioia è dell'animo, perciò intima e tranquilla; l'allegrezza, del cuore, perciò più espansiva; l'allegria, del carattere, perciò rumorosa: fare un'allegria, vale una festa, un pranzo, una cena, un ballo o che so io, per fare un po' di baccano e stare allegri in molti. Il godimento è quel piacere che produce il possesso della cosa; se a buon diritto, è più completo, più tranquillo, più puro. Piacere è generico: i piaceri dell'anima sono ben diversi da quelli dei sensi; i primi o sono comprensioni o sentimenti; i secondi mere sensazioni, transitorie e fugaci. Gaudio esprime l'atto, o meglio l'effetto del piacere: l'anima prova un gaudio ineffabile quanto più gli è dato avvicinarsi al centro d'ogni verità, di ogni giustizia. La letizia si vede in volto, il contento si sente nel cuore; ma quella è un effetto di questo, e il vero contento proviene dalla pienezza del godimento, dalla tranquillità del possesso: ma chi è il contento in questo mondo? chi ha provato un vero, un intero contento quaggiù? i mali sono troppo misti ai beni, l'ingiusto al giusto per poterli perfettamente gli uni dagli altri sceverare. L'ilarità, come già dissi all'art. Gaio, indica una contentezza o una bontà d'animo abituale che si manifesta sul volto. La giocondità, quella gioia moderata che risente in sè chi nè troppo si lascia trasportare dai fausti avvenimenti, nè troppo abbattere dagl'infausti; chi è abbastanza filosofo da prendere tutto per il meglio e vedere che i beni e i piaceri di quaggiù non sono eterni, e che le afflizioni hanno per buona sorte da avere un fine: nella giocondità v'è sempre un qualche granello d'ironia se non contro alle persone almeno rispetto alle cose. Il giubilo è quel movimento muscolare, se vuolsi, prodotto da eccesso di gioia; il tripudio è giubilo prolungato accompagnato da atti più visibili, da moti, da riso, da grida che sfuggono quasi involontarii: il tripudio è comunicativo; il tripudio di un solo parrebbe follia. Esultazione, esultanza pare vogliano significare trasalto dell'animo e perciò anco del corpo a cagione di viva gioia: però esultazione direi dimostrazione di gioia pubblica, e per cagione di pubblico bene: esultanza lo stesso sentimento, ma più individuale e riferibile a moto anche esso individuale: l'esultanza che in ogni animo cattolico produsse l'esaltamento di Pio IX alla cattedra di S. Pietro si manifestò in tutto il mondo, ma più ne' Stati Pontificii, con segni non dubbii di pubblica esultazione. [immagine] |