Gabbano, Gabbanella, Tabarro, Cappotto, Cappotta, Pastrano, Ferraiuolo, Mantello, Pastranella, Palandrana, Ferraiolino - «Il gabbano è con maniche, e più grosso che fine: gabbano è quello del contadino; gabbano, anche quello del signore, ma non mai leggiero. Gabbanella, sopraveste quasi a forma di gabbano, men grossa e men lunga. Così chiamasi anco quella che portano e assistenti e convalescenti all'ospedale di Firenze. Non ha bavero, e non differisce da un grossolano soprabito che nella maggior lunghezza e larghezza. Il tabarro è più d'uso nella città, d'ordinario più fine. Così si chiamano quelli che i nostri avi, quarant'anni fa, usavano, di scarlatto, e che noi (imitatori anche non volendo) usavamo d'altro colore testè, ma della medesima forma a un dipresso. Il tabarro è senza maniche, con bavero o senza. Il cappotto è più forte, suol essere foderato: s'usa in città e da' marinari, barcaiuoli, navicellai, galeotti; quel de' marinari ha un cappuccio da coprire la testa. Col cappotto, i guardiani di cavalli e i cacciatori si difendono dalla pioggia e dal freddo. La fodera, d'ordinario, è di leggero ma dozzinale tessuto di lana, comunemente detto baiettone. Cappotta dicevasi quella poco fa usata dalle donne, che ha la forma del tabarro a un dipresso, ma d'altro colore e d'altro drappo. Il pastrano è gabbano co' baveri, uno o più, or più or men lunghi, con maniche; e non stretto alla vita come il gabbano e il cappotto. La pastranella è un po' più leggiera; o è pastrano di persone di servizio, come staffieri o cocchieri, con qualche segno di livrea. Mantello è voce d'uso antico e moderno. Mantello è quello de' preti. Palandrana è gabbano o cappotto largo, da casa, da strapazzo; e anche ogni altro lungo e dozzinale vestito che non assetti bene. Con questo nome (nome di disprezzo) si chiamano a Firenze al monte di pietà i ferraiuoli e i pastrani che si mettono in pegno. Il ferraiuolo è senza maniche; o mezzo o intero. L'intero cinge la persona a modo di cerchio. Quello che i preti portano la state è ferraiolino». Tommaseo.
Il ferraiuolo, e da noi in Piemonte il mantello, è sì ampio da poter prendere il lembo destro dello stesso e gettarlo sulla spalla sinistra; costume che dà un tal che di dignitoso alla persona, misto a una cert'aria di braveria che ne' giovani non disdice. In quanto ai nomi e alle fogge de' vestiti, le son tante e sì varie e differenti ne' diversi paesi e provincie d'Italia, che il dirle tutte, e il ben capirne le distinzioni è difficile, e direi quasi impossibile; chi ha nomi proprii del paese, chi adotta i nomi forestieri che vengono coi figurini delle mode, chi vuol far calzare gli antichi nomi a cose che coll'andare del tempo, e colle numerose variazioni a cui andarono soggette, or son diventate tutt'altro, ond'è che in questo caos di cose e di nomi non penetrerà l'ordine e la luce, come in tanti altri di maggiore momento, fino a tanto che non siavi in Italia unità almeno di lingua parlata. [immagine] |
Gabbano - S. m. Largo Soprabito, ma senza centinatura e garbo di vita, con maniche talora lasciate vuote e pendenti, e con affibbiamenti di varie maniere. (Fanf.) T. Non da Gausapum, nè da Galbaneus, Galbanus, Gomma di colore scuro; aff. a Kabbadion, veste persiana, ed a Cappa, mutata la C in G, come Gabbia, e sim. Lat. barb. Cabanus. Gabbano, quello del contadino; per lo più, di panno grosso. Il Menag. lo fa corrispondere a Palandrano. Gabbano, anco del signore, ma non mai leggiero.
[Cont.] Stat. Cav. S. Stef. 93. Porti (il vascello) tutto il suo palamento ben corredato, e buona quantità di remi per rispetto: porti due timoni, barile a sufficienza, tenda d'albagio, e di canovaccio, la ciurma vestita con camiscia, calzoni, gabbano, e camisciuola.
Franc. Sacch. Nov. 200. (C) E' nuovi gabbani, i nuovi tabarroni, e le antiche armi. E Rim. 18. Con cioppe e con gabbani di più versi. Alleg. 267. Per le camere loro un piglia in mano La spada, e la carniera in sulla spalla, E 'l cuscinetto strascica e 'l gabbano.
2. [Val.] Posare il gabbano. Di villan darsi a faro il civile. Fag. Rim. 6. 173. D'onori va il guidon gremito e zeppo, E, posato il gabban, veste di drappo.
3. [Val.] Stare in gabbano, in un gabbano. Menar vita campestre. Buonarr. Ajon. 1. 26. Non pretendeva ufizio alcuno o grado, E stava volentieri in un gabbano. |