Elias Portolu di Grazia Deledda (1928): Ma zio Portolu e Mattia (questi sapeva leggere) avevano anch'essi i loro libri: I Reali di Francia e Guerino detto il Meschino, ed anche i Fioretti di San Francesco. Quante volte Mattia li aveva letti, per sè, per suo padre, per gli amici pastori! E che turbamento infantile quegli uomini forti, che non volevano commuoversi per altre cose, provavano ogni volta nel leggere o nell'ascoltare le avventure di Guerino o la parola dei Fioretti!
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): “Sì, ma Gherardo in qualcosa sbagliò, Francesco non si mise mai in urto con la santa chiesa, e il vangelo dice di dare ai poveri, non ai ribaldi. Gherardo dette e non ricevette nulla in cambio perché aveva dato a gente cattiva, ed ebbe cattivo inizio, cattivo proseguimento e cattiva fine perché la sua congrega fu disapprovata da papa Gregorio X.”
Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): «Nossignore, non canta.» Cominciava a guardarmi in un certo modo il signor notaro che stimai prudente lasciar lì il canarino per non compromettere l'esperimento; il quale, almeno in principio, e segnatamente lì, alla presenza del notaro aveva bisogno che nessun dubbio sorgesse sulle mie facoltà mentali. E domandai al signor notaro se sapesse d'una certa casa, sita in via tale numero tale, di pertinenza d'un certo tale signor Moscarda Vitangelo, figlio del fu Francesco Antonio Moscarda... «E non è lei?» |