La pietra lunare di Tommaso Landolfi (1939): Solo il cugino, dopo aver fatto pò pos anche lui, fingeva ora d'essersi straniato dai discorso quasi volesse intendere che alla fin fine quelle erano faccende da femminucce; anzi, spostata di poco la sua seggiola verso una consolle che della cucina era il più bell'ornamento e dato di piglio a un vecchio grammofono posato lì sopra, andava con noncuranza cercando nella vaschetta una punta meno arrugginita e poi nella busta un disco meno fesso.
Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): — E le nuove dottrine e l'insipienza degli uomini di Stato. Si fa la politica della paura e del sentimento e col sentimento si dominano le femminucce e non si guida un popolo né ci si impone agli altri. Aggiungi a questo, le promesse dell'impossibile che i parolai fanno al popolo, al Popolo Sovrano, al grande ambiguo martufo, mezz'asino e mezzo giullare e ne avrai il risultato presente. La corda che ci regge non ha più che una debolissima vena; il minimo vento di tempesta farà disparire tutta la bella costruzione. L'Italia è un castello in aria, amici miei!
Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Le ragazze che cucivano, approvavano, sorridendo, senza levare il capo, pensando ognuna in cuor suo quanto fosse ingenua e buona Olga Bariatine; i famosi brillanti di casa Daun, Massimo li aveva prima impegnati, poi venduti, egli era un pezzente indebitato, che non avrebbe potuto donare alla sua fidanzata, neppure un anellino di argento. Poi vi fu un quarto d'ora di silenzio, tutte lavoravano, riprese da un grande zelo, pensando agli ottanta bimbi abbandonati, maschietti e femminucce che aspettavano dalle loro mani di che vestirsi. |