Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek (2010): Pochi giorni dopo che i polacchi sono sbucati oltre l'ultima linea difensiva dei tedeschi nei pressi di Cattolica, Varsavia si arrende. Ci sono quasi duecentomila morti, civili quasi tutti, e il resto della popolazione viene evacuata. Chi finisce nei campi di lavoro in Germania, chi in quelli di concentramento o di sterminio, chi semplicemente trasferito lontano dalla capitale. Perché Varsavia è già una città distrutta, una città morta, ma non basta: prima la si passa per un saccheggio scrupoloso, poi la si rade al suolo. Procedendo meticolosamente, con cariche di esplosivo e lanciafiamme, edificio per edificio, mattone per mattone.
Carthago di Franco Forte (2009): «È importante che Marcio Septimio riesca a raggiungere Nova Carthago nei tempi previsti» rispose Publio. «Fino a quando lui non sarà in posizione, pronto a impegnare la guarnigione della città sull'unico fronte apparentemente attaccabile, noi non potremo agire. Ho dato ordini perché si dia da fare per costruire terrapieni e una palizzata difensiva all'ingresso della striscia di terra percorribile dell'istmo, in modo da tagliare fuori eventuali soccorsi cartaginesi.»
Sulle frontiere del Far-West di Emilio Salgari (1908): Il colonnello, già vedovo d'una ricchissima signora messicana, vi aveva condotti i suoi due figli, Mary e Giorgio, e forse mai l'avrebbe lasciata se non fosse stato prontamente chiamato dal Governo americano per fronteggiare i primi moti della sanguinosa insurrezione indiana del 1863, provocate dalle tre più numerose e famose tribù indiane dell'Utah, del Colorado e del Wyoming: gli Sioux, i Chayennes e gli Arrapahoes, stretti in una salda alleanza difensiva ed offensiva contro l'incessante invasione dei visi-pallidi. |