I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): La scena era lieta; ma ogni figura d'uomo che vi apparisse, rattristava lo sguardo e il pensiero. Ogni tanto, s'incontravano mendichi laceri e macilenti, o invecchiati nel mestiere, o spinti allora dalla necessità a tender la mano. Passavano zitti accanto al padre Cristoforo, lo guardavano pietosamente, e, benché non avesser nulla a sperar da lui, giacché un cappuccino non toccava mai moneta, gli facevano un inchino di ringraziamento, per l'elemosina che avevan ricevuta, o che andavano a cercare al convento.
Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): — Silenzio e oblìo si trovano anche ad Eichstätt — osservò il dottor Topler — e adesso vi si trova pure un orribile ponte di ferro, forse come quelli che avete fatto a Venezia. Non ci sono più Alpi con questa civiltà. Barbari noi, barbari voi, barbari tutti. — Il signore viene ad Eichstätt — soggiunse parlando agli altri. — È un italiano molto più ardito di Cristoforo Colombo. Viene a scoprire Eichstätt.
La pietra lunare di Tommaso Landolfi (1939): Finalmente lo zio poté parlare, o meglio credette di poterlo fare, giacché non disse che: «Capo di zio Vincenzo, per Cristoforo Colombo!». Com'era sua abitudine egli mascherava accortamente l'interiezione sconveniente e la bestemmia che gli erano salite alle labbra; ma essendo ciò, ad ogni modo, valso ad alleggerirgli l'animo, le contumelie che seguirono furono di agevole intelligenza. |