I pescatori di trepang di Emilio Salgari (1896): Il capitano ed Hans s'affrettarono a prendere terzaruoli sulla vela di trinchetto e Cornelio ed il chinese su quella di maestra. Questa manovra che consiste nell'abbassare il picco, ossia il pennone superiore, dopo d'aver imbrogliate le due vele triangolari superiori, chiamate contro-rande, e nell'annodare delle cordicelle, diminuendo la superficie delle vele inferiori di una metà o di un terzo, fu tosto eseguita, malgrado le furiose scosse che subiva la giunca ed i soffi impetuosi del vento.
Ultimo Parallelo di Filippo Tuena (2007): Sulla destra notai Ponting che dormiva profondamente nel suo sgabuzzino sognando le steppe dell'Asia e i binari lucidi della grande transiberiana e tutt'intorno a lui i rulli di pellicola, le immagini sviluppate, l'odore di acido, e le bacinelle con l'acqua. Alcune fotografie erano appese a cordicelle tese tra una branda e l'altra. Nelle immagini degli esploratori, qui e là, impresso nella carta fotografica e visibile solo a me stesso, potevo riconoscermi. Osservando con attenzione le cime delle montagne che facevano da sfondo alle immagini apparivo mimetizzato tra gli spunzoni di roccia che affioravano dalle nevi.
Il ventre di Napoli di Matilde Serao (1884): In quella strada, all'aria aperta, tutto si fa: il bucato e la conserva di pomidoro, la pettinatura delle donne e la spulciatura dei gatti, la cucina e l'amoreggiamento, la partita a carte e la partita alla morra. La strada di Santa Lucia appartiene ai luciani, che fanno il loro comodo. Le quattro viottole cieche che salgono da Santa Lucia verso la collina, valgono i fondaci del quartiere Mercato, per il luridume: i cavalcavia uniscono le case pencolanti e sbuzzanti, le cordicelle vanno da un balcone all'altro, un lumicino innanzi a una Madonnina nera illumina soltanto la viottola, dove va a cadere tutto il sudiciume di quella gente. |