Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Lancia, Alabarda - Il ferro della prima non ferisce che di punta; quello della seconda, e di punta e di taglio, slargandosi circa alla metà e foggiandosi a mo' di scure. L'alabarda de' giorni nostri, dove ancora s'usa, in qualche chiesa capitolare, o castello, tenere un alabardiere, è più arma d'ornamento che d'offesa, ed è perciò simulacro vano e figura di una forza o di un diritto che più non esiste in fatto. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Alabarda - S. f. [T.] Asta di legno lunga tre braccia e tempestata di chiodi, con in cima una larga lama acuta e tagliente, e che di sotto finisce a modo di scure, e con tre punte dall'altro lato. = Le supposte origini di questa voce si possono vedere nel Ducange, nel Menagio, nel Dictionn. étym. de la langue franc.; ted. Hellebarde; ingl. Halberd, irland. Alabard; franc. Hallebarde. [Camp.] Zib. maritt. mil. Non lontano dalla punta la scure e fatta in foggia di ami che fanno in giù uncini, donde forse è nata l'Alabarda, fattole più lungo legno. = Seg. Fior. Art. guerr. (C) Alabarda, l'asta della quale è lunga tre braccia, ed ha il ferro ritratto come una scure. Sper. Dial. L'armajuolo… qualora lavora a suo modo, fa le alabarde e le picche d'una misura ordinaria. Varch. Stor. 8. Lionardo Bartolini... disse... se tu vieni in qua, io sarò 'l primo a spezzarti questa alabarda in sulla testa.
2. Prov. [T.] Dall'usar l'alabarda, i soldati svizzeri e tedeschi detti Lanzi, venne il proverbio dell'Appoggiare l'alabarda; Mangiar in casa altrui a ufo, a mal in corpo del padrone.
3. Per soldato armato d'alabarda. Cinuzio (cit. dal Grassi). (Gh.) Mettere in vanguardia tutte le alabarde armate di lor corsaletti e morioni a tre per fila o a cinque, conforme alla compagnia grossa o piccola ch'egli avrà. |
Gran Dizionario Teorico-Militare del 1847 |
Alabarda - s. f. Hallebarde. Arme in asta da punta e da taglio, fatta di un legno forte, lungo tre braccia e tutto tempestato di chiodi, in cima del quale sta fitta una larga lama acuta e tagliente, guarnita nella sua parte inferiore di un ferro ritratto a modo di scure dall'un de' lati, e di una o tre punte acute dall'altro. Quest'arme terribile, colla quale si poteva caricar di punta il nemico, od arrestarne l'impeto, e maneggiarsi altresì di fendente e di rovescio, si crede introdotta per la prima volta in Italia dagli Svizzeri nella prima loro calata, l'anno 1422; l'adoprarono poscia e per lungo tempo i soldati Tedeschi chiamati danzi. Ora non è più in uso se non nelle anticamere de' Principi in mano di alcune delle loro guardie. Dicesi anche labarda. Gras. [immagine] |