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Informazioni utili online sulla parola italiana «schifo», il significato, curiosità, forma del verbo «schifare», sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Schifo

Forma verbale

Schifo è una forma del verbo schifare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di schifare.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia

Informazioni di base

La parola schifo è formata da sei lettere, due vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: schì-fo. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: schifò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con schifo e canzoni con schifo per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non se ne può più: certi programmi in televisione fanno proprio schifo!
  • Certi atteggiamenti di tipo razzista possono fare schifo.
  • Vedere mangiare i vermi e gli scarafaggi può far schifo.
Citazioni da opere letterarie
Un uomo finito di Giovanni Papini (1913): Tutta la fede nel mio genio sta nell'aspettativa lunga e inutile di un colpo di ispirazione travolgente e trionfante, sta in questa mia irrequietezza perpetua che di nulla si contenta e di tutto ha schifo fuor che di un mondo celestiale e platonico che a momenti mi par d'intravedere tra le nuvole del mondo vero;

Gli egoisti di Federigo Tozzi (1924): Senza aspettare quel che avesse risposto il Gavinai, non importandogliene niente, dopo aver acceso un'altra sigaretta, che non riusciva a mettere in bocca da quanto gli tremavano le mani, quelle mani che allora sembravano artigli fatti di tendini e di unghie, senza polpastrelli, seguitò: — La terza Roma mi fa schifo. È degna del suo parlamento e della borghesia che l'abita.

Il resto di niente di Enzo Striano (1986): «Bella» esclamò lei, don Eduardo annuì. «Vi pare ch'io possa fare questo per un ufficio? Una scuola? E poi, marchesina bella: io mo' lavoro quando come e perché dico io. Se deve venire qualcuno a dirmi il come, il quando e il perché, mi passa lo genio, come diciamo a Napoli. Mi viene lo schifo di lavorare.»
Canzoni
  • Tu fai schifo sempre (Cantata da: Pandemonium; Anno 1979)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per schifo
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: schifa, schifi, schivo.
Scarti
Togliendo tutte le lettere in posizione dispari si ha: ciò.
Altri scarti con resto non consecutivo: scio.
Parole con "schifo"
Iniziano con "schifo": schifosa, schifose, schifosi, schifoso, schifosina, schifosine, schifosini, schifosino, schifosità, schifosetta, schifosette, schifosetti, schifosetto, schifosamente.
»» Vedi parole che contengono schifo per la lista completa
Parole contenute in "schifo"
chi.
Lucchetti
Usando "schifo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: rischi * = rifò; toschi * = tofo.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "schifo" si può ottenere dalle seguenti coppie: caschi/foca, laschi/fola, raschi/fora, rischi/fori, toschi/foto.
Usando "schifo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * caschi = foca; * laschi = fola; * raschi = fora; * rischi = fori; * toschi = foto; foca * = caschi; fola * = laschi; fora * = raschi; fori * = rischi; foto * = toschi.
Lucchetti Alterni
Usando "schifo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: tofo * = toschi; * aio = schifai; * ateo = schifate; * avio = schifavi; * astio = schifasti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "schifo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = schifarono.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Esclamazione da schifiltoso, Schiniere delle vecchie armature, Schiocca in aria, Un colpo schioccante, I suoi colpi sono schioccanti.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Nausea, Far nausea, Fare stomaco, Fare schifo - Nausea, che nel senso proprio vale Mal di mare, è quel disgusto e struggimento che si prova udendo o vedendo discorsi o persone svenevoli e affettate; onde si dice che quel discorso o quella persona Fa nausea: tal voce significa altresì disgusto e avversione a un cibo. - Fare stomaco si dice di cosa che quasi muove il vomito per la sua lordura, e figuratamente è anche avversione e disgusto più grave della nausea. - Fare schifo dicesi di cosa lorda e puzzolente dalla quale si rifugge sdegnosamente. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Puzzare, Essere a schifo, Essere in avversione - Puzza chi manda cattivo odore; ed è questo uno de' motivi che puonno farlo essere o venire a schifo; più se la corruzione dalla quale i miasmi male olenti si sprigionano è esterna e visibile: una piaga puzzolente è doppiamente schifosa. L'avversione però è sentimento di ripulsione tutto morale, o almeno è conseguenza di quell'antipatia che non bene si sa ancora spiegare se sia cagionata da una forza fisica occulta, o da una causa puramente morale: ma la carità cristiana, la quale supera il naturale ribrezzo che dalle cose schifose materiali ci allontana, non potrà al più che dissimulare l'avversione e l'orrore che il vizio turpe ed abbietto gl'inspira. In un certo modo traslato si dice che puzza la salute a chi ne abusa malamente; e che puzza di ladro chi comincia ad aver fama così fatta. [immagine]
Nausearsi, Sdegnarsi lo stomaco, Muoversi lo stomaco, Schifarsi, Avere a schifo; Stomacare, Fare stomaco, Rivoltare lo stomaco - Nausearsi è farsi venire la nausea, e il suo primo effetto è lo sdegnarsi lo stomaco; il secondo è il muoversi di questo, e non dico altro; sono neutri passivi: traslatamente si dirà che nauseano le goffe, insulse, immeritate lodi, e che muovono lo stomaco; l'altro modo non userei, appunto perchè sdegnarsi ha senso morale di per sè, e non calzerebbe nella metafora. Sdegnato, nel proprio, pure lo stomaco quando non vuole assolutamente sapere di ricevere quel tal cibo, bevanda o altro. Schifarsi, è mostrare di avere a schifo, e per conseguenza evitare, tirarsi in là: ha i due sensi, che bene si danno la mano: è però poco usato, nel primo specialmente.

«Stomacare è il meno; poi vengono gli altri due secondo l'ordine con che sono scritti. Così nel traslato». Meini. [immagine]
Barchetta, Barchetto, Battello, Palischermo, Schifo, Lancia, Scafa o anche Scafo, Piroscafo - Barchetta è diminutivo di barca; col diminutivo però ha qualche cosa di vezzeggiativo; pare indichi una più leggiadra e meglio proporzionata costruzione. Barchetto è più piccolo ed è quello che serve a traversare i fiumi. Battello è nome generico d'ogni piccola barca, e poi quella barchetta che portano seco i più grossi bastimenti per calare a terra uomini o robe e per molti altri loro usi; in alcuni dialetti di città marittime dicesi lancia e schifo: lancia vien forse dall'opportunità di lanciarla in mare ad ogni bisogno; ovvero dalla sua forma più sottile e perciò più leggera e maneggevole, onde riesce più atta a tagliar l'acqua nel corso. Questa lancia di più gentile struttura, colorita e talora adorna di un padiglione, di tappeti e banderuole, è riserbata agli usi del capitano e degli altri ufficiali del bordo. Battello a vapore, era forse francesismo, ma or ora passa dall'uso nella lingua scritta: si è però creato il vocabolo proprio in piroscafo. Palischermo è pure battello portato per uso di maneggio dalle più grosse navi; è più grosso dello schifo. Scafo o scafa è il corpo del bastimento disalberato e sfornito d'ogni altro attrezzo. [immagine]
Nausea, Schifo, Fastidio, Ribrezzo, Ripugnanza; Schifo, Schifoso, Schifiltoso, Schizzinoso - Cosa sordida, sporca e sudicia fa schifo; la nausea viene o da mal essere interno, o da ripienezza di cibo, e più se troppo succulento e delicato: la nausea muove lo stomaco; cosa che faccia schifo si evita, ciò che muove a nausea si ributta, fastidisce. Fastidio non è pena, è mal essere; più se ciò che fastidisce è in noi o a noi presso: la noia fastidisce, e perciò l'annoiato è fastidito, e fastidioso: è più male morale che male fisico. La ripugnanza sta in che? Lo dirò quando mi si sarà indicato in che consista la simpatia: l'antipatia, ch'è il suo contrario, è il sentimento che produce la ripugnanza: non mi ricordo del nome d'un grand'uomo che avea una ripugnanza invincibile pei gatti, e non poteva stare ove fosse uno di questi animali: la ripugnanza lotta in noi e per noi contro un'opposta violenza non so se fisica o morale: il galantuomo sentirà ognora una salutare ripugnanza contro le birbe e le birbonate. Il ribrezzo è sentimento della stessa specie, ma più forte o almeno più visibile: morale o fisico ch'egli sia, ci scuote i nervi e non si può a meno o col tremito, o col mutar di colore, o con altro congenere fenomeno, di farlo vedere: v'è chi ha ribrezzo di veder salassare, e sviene se v'è costretto da qualche circostanza: nella ripugnanza c'è avversione, nel ribrezzo, timore o paura: questo può vincersi talora colla ragione, quella col farsi forza. Schifo poi si dice di persona che provi schifo o lo dimostri troppo sovente. Schifosa è persona o cosa così sudicia da muovere nausea; schifoso, da schivarsi. Schifiltoso, chi è di difficile contentatura, chi trova a ridire su tutto, nè trova mai cosa abbastanza bella, buona, pulita. Schizzinoso, chi non aggradisce, chi si fa pregare, chi fa smorfie: dire che schifiltose, schizzinose addimostransi più sovente le donne, è dir troppo; non è far la parte di certi uomini in leziosaggini e smancerie vincono ogni più debole femminuccia. Credo inutile l'osservare che schifo, nausea, ripugnanza, ribrezzo fanno molte cose sì morali che fisiche. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Schifo - S. m. Paliscalmo. T. Gr. Σκάφη. Aurec lat. Scapha; ted. Schif o Schiff; fr. Esquif. Rammenta anche Scyphus, dall'immagine; come Vasello, la navicella e quella dell'incenso altresì Navicella. Gr. anche Σκαφίον; idea gen. di Concavità, e quindi Convessità. Matteo Paris: Naves bene eschipatas; onde vogliono venga l'Equipaggio marittimo, non da Equus. Gr. Κκίλας νέας. [Cont.] Pant. Arm. nav. Voc. Schifo è quella barchetta, o battello, che si porta nelle galee e ne gl'altri vascelli. E 47. Ogni galea porta il suo schifo dentro: alcuni sogliono tenerlo dalla banda destra all'ottavo banco sopra certi cavalletti. E 171. Uno schifo con la sua catena, otto remi, ed un ferro per ormeggiarlo. Cr. B. Naut. med. I. 38. Le barbette sono due, quella che tira dentro lo schifo, e l'altra perchè il cannone di corsia si tira a proda per adoperarlo in fazione. = Serd. Lett. Ind. 3. 810. (C) I mercatanti vollero andare alla terra cogli schifi. Ciriff. Calv. 4. 122. Liuti e schifi sull'acqua leggieri. Ar. Fur. 11. 37. Tosto che l'orca s'accostò, e scoperse Lui nello schifo con poco intervallo,… [Camp.] Diz. mar. mil. Schifo è quella barchetta o battello che si porta nelle galee e negli altri vascelli. – In Venezia si chiama Copano.

2. † Schifo, si dice anche a Quell'istrumento concavo di legno con che i manovali portano la calcina, quando si mura, detto più comunemente Vassojo. Vas. Op. Vit. 3. 397. (Man.) Portò lo schifo, o vogliam dire vassojo, pieno di calce ai maestri che muravano insino che fu d'età di diciotto anni. [Fanf.] Ferrari, Flora, 62. Queste ancora tra l'altre massaritie dell'horto fanno di mestiere: uno schifo atto a portar la terra e la spazzatura dell'horto, usato anche da' muratori a portar la calcina et altra materia.

3. Per simil., si dice di Vôlta di stanza fatta a guisa di schifo a rovescio. (C) [Cont.] Vas. V. Pitt. Scul. Arch. III. 376. Questa sala, che è lunga due quadri e larga uno, ha la sua vôlta non a lunette, ma a uso di schifo… Nei canti della vôlta, dov'è lo spigolo, è girato un tondo che piglia dell'una e dell'altra faccia per metà; e questi, essendo rotti dallo spigolo della vôlta, fanno otto vani in ciascuno dei quali sono figure grandi.

[Cont.] A schifo. La vôlta. Vas. Arch. IV. Quando le mura son arrivate al termine, che le vôlte s'abbiano a vôltare o di mattoni o di tufi, o di spugna, bisogna sopra l'armadura de' correnti o piane vôltare di tavole in cerchio serrato, che commettano secondo la forma della vôlta, o a schifo. E Vas. V. Pitt. Scul. Arch. III. 19. Vôlta a schifo che è opera ricca. Pall. A. Arch. II. 9. Il vôlto si faceva, o di mezzo cerchio, ovvero a schifo; cioè che aveva tanto di frezza, quanto era il terzo della larghezza della sala, e si doveva adornare con compartimenti di stucchi e di pitture.
Schifo - Agg. Sporco, Lordo, Schifoso. Quod stomachum movet, a quo omnes cavent. Galat. 7. (C) Non sono da fare in presenza degli uomini le cose laide, o fetide, o schife. [Val.] Fag. Rim. 5. 167. Un qualche sudicio animale e schifo. [Tor.] Targ. Ar. Vald. 1. 234. Vi era nelle fosse dei campi un paludetto, lungo quasi un miglio e mezzo, e largo mezzo miglio in circa, proveniente da esse acque salse, che morte schife, e putrefatte, tramandavano un fetore insopportabile.

2. [Val.] Per estens. Fag. Rim. 3. 13. Già la schifa pianura era finita, E cominciata un'altra mala via.

3. Per Ritroso, Fastidioso. V. SCHIVO. Bocc. Nov. 7. g. 2. (C) Mostrando di non aver cura di ciò, che ella si mostrava schifa. Lab. 263. Nelle Chiani di mezza state con molta men noja dimorerebbe ogni schifo, che vicino a quello. G. V. 9. 135. 5. Fu alquanto presuntuoso, schifo e sdegnoso. Ott. Com. Inf. 3. 32. A dare ad intendere, che ancora è schifo di passare uomini vivi, per la rimembranza di quello che fece a' demonii Ercule e Teseo. Dant. Purg. 26. Queste del giel, quelle del sole schife. [Cont.] Vas. V. Pitt. Scul. Arch. I. 44. Grandissimo affetto fu quello ch'egli (Giotto) espresse in uno infermo di certe piaghe: perchè tutte le femine che gli sono intorno, offese dal puzzo, fanno certi storcimenti schifi i più graziati del mondo. [Tav.] Agg. S. Ag. Citt. di D. I. 18. Li medici medicando fanno nel corpo cose, che sono schifi alli vivi. [Val.] Chiabr. Lett. 14. Sto sano e fortissimo, ingordo di frutti, e schifo di carni.

4. † Per Guardingo, Ritirato. Petr. Son. 170. part. I. (C) E Laura mia con suoi santi atti schifi Sedersi in parte, e cantar dolcemente. Tass. Rim. 3. 242. (M.) Spirto immortal, che saggio e insiem ardito Nel mortal campo alte vittorie avesti, Di voglie schife armato, e d'atti onesti… Deh! risguarda…

5. † Schifo, parlandosi di Persona, vale Delicato, Che mangia poco e solamente di certi cibi; contrario di Abboccato. Tratt. gov. fam. 186. (C) Chi è schifo sano, conviene che stenti infermo (lat. mollis, delicatus).

6. Per Alieno, Renitente a far checchessia. Non com. Serd. Stor. 4. 154. (Man.) Indusse senza alcuna fatica Nizamaluco… a pagare l'annual tributo al Re di Portogallo, dal che fare per addietro s'era sempre mostrato schifo.

7. A modo di Sost. Venire a schifo, Avere a schifo, vale Venire a noja, Essere schifato, Avere a noja. Petr. Son. 23. part. II. (C) Che non ha a schifo le tue bianche chiome. Bocc. Nov. 8. g. 2. Il quale a schifo avea la Giannetta. Guitt. Lett. 25 E come per ragione… averebbe avuto alcun buono a schifo.

[T.] Schifo, agg., per Schifoso, vive in Firenze; e anco altrove. T. Cosa schifa, Da muovere a schifo. Ma più com. è altrove Schifoso; e colla desin. e colla lunghezza stessa, dice peggio.

T. Mentre ch'io stavo compilando quest'articolino, sentesi in istrada gridare per dispr. Ohe, schifosi! – Ass. così, non si direbbe Schifo. E similm. Quello schifoso, non Quello schifo, Di bruttura e esteriore e interiore. Avaro schifoso, Crapulone schifoso, Adulatore schifoso, non Schifo.

II. Schivo, fig. [Cors.] Bart. Grand. Crist. 19. t. 2. p. 49. Non però tutto l'apparecchiarvisi da finire in solamente non aver l'anima immonda e schifa agli occhi di Dio. T. Schifo più che Immondo.

III. † Del senso o del sentimento, corp. e mor. [Pol.] Tolom. Lett. 3. Di che non sono nè molto vago, nè molto schifo. S. Bern. Op. penit. 7. Non essere schifo, e non far beffe d'alcuna persona.

IV. † Schifiltoso (V.). [Cors.] Fir. Luc. 1. 2. Sai che queste Mone Oneste quanto più fanno dello schifo, tanto più… T. Far dello…, dice l'affettazione, o l'abit. quasi professione. In questo senso meno inusit. Schivo; ma non mai col Fare.

V. T. Più com. Fa schifo cosa che provoca la nausea nel senso corp., o offende gravemente il senso mor. più di quel che faccia la nausea. Cibi e bevande che fanno schifo a vedere. Alla vista della cuoca o del cuoco, fanno già schifo tutte le buone pietanze che costoro sapranno manipolare.

T. Vestito, Persona che fa schifo.

T. Bruttezza anche non sudicia, fa schifo.

T. Laidezza di parole e d'attitudini fa schifo anco che ricoperta d'eleganza. La stessa eleganza affettata fa schifo agli uomini di sentire sano.

T. Avarizia, Vigliaccheria, Liberalume che fa schifo; Incredulità, Ipocrisia.

VI. Con altri verbi. T. D. 1. 31. Virg. al gigante Anteo, dopo rammentategli le prodezze sue in Africa, pregandolo che prenda lui e Dante e lo posi dall'orlo in fondo al pozzo sul lago ghiacciato: Mettine giuso (e non ten venga schifo) Ove Cocito la freddura serra… Ti china, e non torcer lo grifo… Ancor ti può nel mondo render fama. – Venire schifo d'una cosa, sarebbe più inusit. che Venire la cosa o la persona a schifo. [Pol.] Avere a schifo. Passav. 212. G. V. 11. 132.

† Ass. [Cors.] Prov. Salom. 1. Lo schifo de' fanciulli gli ucciderà. T. Volg. Aversio parvulorum interficiet eos, il dilungarsi e aver quasi paura del bene, sarà morte a loro. Averso, in questo senso, D. 3. 33; Parvuli, vale Stolti.
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