Memoria, Rammemorazione, Rimembranza, Commemorazione, Ricordo, Ricordanza, Reminescenza; Memore, Ricordevole - Memoria, prima d'ogni altra cosa, e prima anche de' sensi qui sopra espressi, è la facoltà dell'anima così nominata, per cui si possono ricordare idee, cose, sensazioni. Le idee racchiuse negli altri vocaboli, si esercitino in noi, o in altri, sono tutte dipendenti da questa facoltà: senza la memoria, l'uomo non potrebbe fare confronti delle cose attuali colle passate, e così non giudizii, non iscielta possibile fra cosa e cosa, non preferenze, miglioramenti, progresso. Memoria è talvolta un oggetto qualunque, il quale richiami l'idea di cosa, di persona, di circostanza: delle persone care, morte o lontane, godiamo serbare presso di noi qualche memoria preziosissima, abbenchè talvolta di niun valore intrinseco. Rammemorazione è memoria fattaci da noi stessi o da altri di persona o cosa dimenticata. Rimembranza è memoria vaga destata in noi da qualche circostanza fortuitamente rassomigliante a qualcheduna delle cose di cui ci fa sovvenire; o destata in noi in qualsiasi altro modo: felice chi nelle rimembranze del passato trova conforto a' travagli presenti, e chi, evocate che siano, può con tranquilla coscienza passarle a rassegna! Il ricordo è più preciso della rimembranza, più diretto della rammemorazione: ha poi come memoria il senso di oggetto o cosa materiale avuta in dono o altrimenti, che ci faccia sovvenire della persona cara da cui provenne: ricordanza è ricordo più vago e sfumato; non ha il secondo senso di ricordo. La reminiscenza è rimembranza alquanto confusa, che si ridesta in noi quasi spontaneamente; è molte volte voce della coscienza che ci avverte del dovere pretermesso o non soddisfatto. La commemorazione ha per significato speciale il ricordo de' poveri defunti per cui si fanno preghiere ed altre opere di pietà: è dunque ricordo solenne, universale, o almen generale. Commemorazione può avere senso meno lugubre, può essere festa a ricordo di qualche felice avvenimento; in questo senso, i contadini usano ricordanze per significare le maggiori solennità dell'anno. Memore, chi non dimentica; ricordevole, chi si sovviene sempre, o almeno opportunamente sempre: memore, chi ha la memoria della mente; ricordevole, chi ha quella del cuore: chi è memore de' benefizi, non sempre è riconoscente; chi n'è ricordevole, può esserlo, perchè la voce del cuore parte più dal sentimento: quella dello spirito, più dal calcolo. Ricordevole poi dice cosa degna di memoria. [immagine] |
Rimembranza - e † RAMMEMBRANZA. S. f. Memoria, Ricordanza. Rememoratio, Volg. e S. Ilar.; Reminiscentia, Tert. del ling. scritto. Bocc. Nov. 9. g. 2. (C) Con loro volentieri si dimesticava per rimembranza della contrada sua. T. Dant. Purg. 12. Come, perchè di lor memoria sia, Sovra i sepolti le tombe terragne Portan segnato quel ch'egli era pria Onde lì molte volte se ne piagne Per la puntura della rimembranza, Che solo a' pii dà delle calcagne (li stimola. Ma la metaf. non è bella). Qui vedesi discernimento tra Rimembranza che è l'atto o il sentimento, e Memoria la facoltà o l'esercizio abit. di quella. = Petr. Son. 43. part. I. (C) Per rimembranza delle trecce bionde Mi spinse. Franc. Sacch. Op. div. 123. Per rimembranza di ciò suona, e dicesi l'Ave Maria. Segner. Mann. Apr. 2. 4. (M.) Chi non vede che non vuol esser questa una rimembranza speculativa, vuol esser pratica?
Vit. S. Eufros. 406. (M.) Acciocchè questi santi monaci abbiano rimembranza di pregare Iddio per voi. Così non com. T. Fran. Vannoz. Canz. 1. 7. Tu gli farai… rimembranza… Quando… Car. En. 2. Dogliosa istoria E d'amara e d'orribil rimembranza. [Camp.] Somm. 27. Chè ciascuno giorno dolcemente fanno, per verace amore, memoria e rimembranza di sua passione. = Mirac. Mad. M. (C) In questa rammembranza si riempieva di dolcissime lagrime.
T. Plur. Dolci, Acerbe, Sacre rimembranze. [Pol.] Chiabr. Egl. 3. Non sian giammai le rimembranze spente. T. Foscolo: Sospirando con mille rimembranze nell'anima. |