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Informazioni utili online sulla parola italiana «paura», il significato, curiosità, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Paura

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere paura (grande, brutta, forte, enorme, matta, ...)
»» Sinonimi e contrari di paura (spavento, panico, sbigottimento, terrore, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
terrore (20%), buio (10%), coraggio (8%), timore (8%), fifa (6%), angoscia (5%), fobia (5%), panico (3%), niente (2%), brividi (2%), volare (2%), tremore (2%), adrenalina (2%), nera (2%), orrore (2%), morte (2%), ansia (2%), atavica (2%). Vedi anche: Parole associate a paura.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Foto taggate paura

Cattiveria nel carro di Putignano

Troppo conosciuta?... fa niente, impossibile non metterla...
 

Informazioni di base

La parola paura è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: pa-ù-ra. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con paura e canzoni con paura per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Ho paura che stasera non si presenterà nessuno allo spettacolo.
  • La paura del buio è tipica dell'età infantile, quindi non c'è da preoccuparsi.
  • Molti hanno paura di vedere i film horror, ma comunque ne sono attratti.
Citazioni da opere letterarie
Gli egoisti di Federigo Tozzi (1924): Ora, gli pareva d'essere in una piazza dove non era stato mai; camminava a passi cadenzati, e una specie di fanfara, anche questa inespressa, lo faceva muovere come se danzasse. La piazza era grande e non finiva più; si allargava sempre; benché restasse uguale. Poi, la fanfara si allontanò da una parte ed egli da un'altra; e, per quanti sforzi facesse, non riuscì più a ritrovarla. Avrebbe voluto domandarlo a qualcuno; ma aveva paura che gli rispondessero chi sa quale menzogna. Ed egli, allora, pianse.

Alberi cittadini di Luigi Pirandello (1900): E so d'un albero nato, non si sa come, in un angusto sudicio cortile presso una brutta via affollata di vecchie case. Quel povero albero s'era levato dritto dritto sul magro stelo cinereo, con evidente sforzo, con evidente pena, quasi angosciato nel desiderio di vedere il sole e l'aria libera dalla paura di non avere in sé tanto rigoglio da arrivare oltre i tetti delle case che lo circondavano. E finalmente c'era arrivato!

Annalena Bilsini di Grazia Deledda (1927): In quei giorni stava poco bene, lo zio Dionisio, o meglio era preoccupato per la paura di un nuovo colpo che poteva immobilizzarlo completamente. Ricordava il bisnonno Luigion, quello che si faceva comprare di nascosto il vino dalla zingara; e si domandava se, dopo tutto, considerato che il suo destino era questo, non valeva la pena di concedersi pure lui il conforto di un buon bicchiere di lambrusco, e magari di due.
Proverbi
  • Male non fare, paura non avere.
  • La morte non ha paura del medico.
  • Chi si è scottato con l'acqua calda, ha paura anche di quella fredda.
  • A chi ha paura non basta l'armatura.
Espressioni e Modi di Dire
  • Aver paura della propria ombra
Libri
  • La paura (Scritto da: Piero Gadda Conti; Anno 1970)
  • Io non ho paura (Scritto da: Niccolò Ammaniti; Anno 2001)
  • Stato di paura (Scritto da: Michael Crichton; Anno 2004)
Titoli di Film
  • Il corridoio della paura (Regia di Samuel Fuller; Anno 1963)
  • Un tranquillo week-end di paura (Regia di John Boorman; Anno 1972)
Canzoni
  • La paura di morire (Cantata da: Annagloria; Anno 1975)
  • Se hai paura (Cantata da: Domodossola; Anno 1974)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per paura
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: laura, parrà, paure, pausa, saura.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: lauri, lauro, mauro, saure, sauri, sauro.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: aura, pura, para.
Parole con "paura"
Contengono "paura": spauracchi, spauracchio.
Parole contenute in "paura"
aura.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "paura" si può ottenere dalle seguenti coppie: pala/laura, pausa/sara, pause/sera.
Usando "paura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rasa = pausa; * rase = pause; sapa * = saura; * uragani = pagani; * uragano = pagano; * uranati = panati; * uranato = panato; * uranica = panica; * uranici = panici; * uranico = panico; vispa * = visura; * uraniche = paniche.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "paura" si può ottenere dalle seguenti coppie: pappa/appura, patto/ottura.
Usando "paura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * arsa = pausa; * arse = pause.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "paura" si può ottenere dalle seguenti coppie: pausa/rasa, pause/rase.
Usando "paura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sara = pausa; * sera = pause.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "paura" (*) con un'altra parola si può ottenere: * in = pianura; * alt = palatura; * est = pesatura; slat * = spalatura.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Impaurito, Spaurito, Pauroso, Pavido, Spaventato, Sbigottito, Sbigottimento, Spavento, Paura - Spaurire dice meglio Far paura; Impaurire, meglio Aver paura. - Impaurito chi fu preso dalla paura; spaurito chi l'ha e la dimostra. - Pauroso chi d'ogni cosa teme; è l'opposto di coraggioso; dice l'abito, il carattere. - Pavido vale lo stesso, ma è voce ormai lasciata alla poesia. Pavido ha Impavido ed è della prosa sostenuta. - Sbigottito, chi è preso da una paura subitanea, per istrano rumore o fracasso. - Spaventato è più, perchè Spavento è più di Sbigottimento e di Paura. - Lo Sbigottimento è passeggiero; talvolta uno si sbigottisce per cose da nulla, alla vista d'un topoliono, d'un ragnatelo. - La Paura sta nelle ossa, attacca la salute in chi è gracile e cagionevole di già. - Dallo Spavento talora perfino si muore. (Zecchini). [immagine]
Paura, Spavento, Timore, Apprensione, Sospetto - La Paura è forte commozione di animo, onde esso si smarrisce e cerca di fuggire cosa o pericolo che reputa micidiale, spesso senza ragione. - Spavento è turbamento e commozione maggiore che nasce dalla veduta di qualche orribile cosa o crudele. - Terrore è quello spavento che sopraffà in modo da perdere l'uso dei sensi. - Timore è perturbazione di animo cagionata dalla aspettazione, spesso fondata, di qualche danno. - Il Sospetto non perturba l'animo, ma lo tiene desto per l'opinione dubbia o probabile di futuro danno. - Apprensione è quella inquietudine che si prova, argomentando da qualche segno, che sia per incoglierci danno, o per mancarci un bene sperato, o per la possibilità che ci sia tolto un bene posseduto. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Timore, Paura, Spavento, Terrore, Orrore, Apprensione, Tema, Temenza, Timidità, Timidezza, Trepidazione, Timido, Timoroso, Timorato; Temere, Timidarsi, Peritarsi - Il timore è sentimento non odioso; è anzi una specie d'amore alquanto ritroso e pavido: chi teme ama; è proverbio antico. La paura invece è tremebonda e diffidente, moti ripulsivi affatto; lo spavento è paura eccessiva; l'orrore è avversione e ripugnanza estrema: chi ha orrore del vizio, certo ha in sè una pressochè sufficiente garanzia di non lasciarvisi andare. La tema è principio di timore; la temenza è disposizione a temere, a diffidare di sè quanto e più che d'altri. La timidità è quel certo timore pudico che ci fa star addietro, non osare: il timido si astiene dalle cose che fanno chiasso, rifugge dal mettersi in pretensione, e ciò non per vero timore, ma per modestia, per umiltà; il timoroso invece teme proprio di più; in lui agisce l'apprensione di far danno ad altri o a se stesso. Timorato non si usa che in timorato di Dio, ed ha buon senso: timido invece vuol dire talora pusillanime, e timoroso, diffidente di troppo. La timidezza è proprio l'abito del temere; ma veramente tra timidità e timidezza non ci vedo gran differenza, se non che l'ultimo è meno usato. Trepidazione è timore e tremore, è affanno, è paura effettiva per cui si paventa male imminente e non facile a schivarsi. Trepidare è un temere tremando o vacillando: si teme e per sè e per altri; si teme il male, e in certi casi anco l'eccesso del bene; si è trepidanti per sè soli, o al più pe' carissimi; perché in questa sensazione più che il sentimento agisce un malessere fisico o l'apprensione di esso: perciò intrepido chi non teme, chi non trema del pericolo. Peritarsi (dal gredo peri molto, e treo io tremo, così in dizion. di Napoli) sarebbe un temer molto e a segno di tremare; ma è pià un vergognarsi, avere quel certo timore di non far bene che ha chi diffida di sè, per non saper bene, o per non avere pratica o quell'assicuranza che viene anco da coraggio naturale; è un dubitare dell'esito delle cose per causa nostra. [immagine]
Ubbia, Paura, Pregiudizio, Superstizione - Ubbìa è una certa vana credenza, speranza, o temenza proveniente da cosa logicamente impossibile: è ubbìa tanto il credere che un sogno possa avere relazione cogli avvenimenti successivi della nostra vita, quanto lo sperare un terno al lotto pei numeri dal sogno medesimo ricavati, o il temere disgrazia o disavventura per aver sognato, veduto, inteso pronostici, secondo una certa maniera di vedere, nefasti. L'ubbìa viene da pregiudicato errore; è paura vana in quanto ci affligge realmente per cose o pericoli immaginarii; è superstizione perchè rimasuglio superstite appunto di credenze riprovate e riprovevoli come ogni altra superstizione è, e che alla luce della verità religiosa e scientifica dovrebbero scomparire. [immagine]
Impaurito, Spaurito, Pauroso, Pavido, Spaventato, Sbigottito; Sbigottimento, Spavento, Paura - Spaurire dice meglio far paura; impaurire, meglio aver paura. Impaurito chi fu preso dalla paura; spaurito chi l'ha e la dimostra: pauroso chi d'ogni cosa teme; è l'opposto di coraggioso; dice l'abito, il carattere. Pavido vale lo stesso, ma è voce ormai lasciata alla poesia: pavido ha impavido ed è della prosa sostenuta eziandio: pauroso non ne ha l'analogo. Sbigottito, chi è preso da una paura subitanea, per istrano rumore o fracasso. Spaventato è più, perchè spavento è più di sbigottimento e di paura: lo sbigottimento è passeggero; talvolta uno si sbigottisce per cose da nulla; alla vista d'un topolino, d'un ragnatelo: la paura sta nelle ossa, attacca la salute in chi è gracile e cagionevole di già: dallo spavento talora perfino si muore. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Paura - e † PAGURA. S. f. Forte movimento d'animo per cui l'uomo è eccitato a fuggire un oggetto che a lui pare nocivo. Pavor, aur. lat. Varch. Lez.486. (C) La paura è una trepidazione, e vogliamo dire spavento della mente, per cagione d'alcun pericolo, o presente, o futuro. E appresso: La paura è un'oppenione d'alcun male, che ne soprastia, il quale ci paja intollerabile. Bocc. Introd. Delle quali cose… nacquero diverse paure, ed immaginazioni in quelli, che rimanevano vivi. E appresso: Per la paura che avevano i sani. Dant. Purg. 2. Se cosa appare, ond' egli abbian paura, Subitamente lasciano star l'esca, Perchè assaliti son da maggior cura But. Finge di non averlo a mente, perchè la paura indebolisce la memoria. E altrove: Sopraggiunse la paura ch'è una delle compagne della lussuria. Petr. Canz. 6. 3. part. I. Ma la päura un poco, Che 'l sangue vago per le vene agghiaccia, Riscalda 'l cor, perchè più tempo avvampi. E Son. 144. part. I. Sento di troppo ardir nascer paura. E Son. 164. part. 164. L'ombra sua sola fa 'l mio core un ghiaccio, E di bianca paura il viso tinge. Albert. cap. 48. La paura d'Iddio è ammaestramento di savere, e l'umiltade andrà innanzi alla gloria. Ciriff. Calv. 2. 36. Ma questa sarà l'ultima paura. E 2. 44. Ma quando insiem la gente sarà mista, E' ci saran delle vecchie paure. Poliz. St. 1. 106. Tale atteggiata di paure e doglie Par chiami invan le sue dolci compagne. Morg. 5. 38. E fece a tutti una vecchia paura.

Cavalc. Espos. Simb. 1. 136. Quando i lor sacerdoti sono in pagura di guerra e d'inimici, pensano pur come e dove possano nascondersi con essi. Fav. Esop. P. N. (Man.) Meglio è che noi stiamo nella nostra terra e ne' nostri rimeggi con dubbio e con pagura, che noi stiamo nell'altrui. Razz. Gostanz. 2. 3. Basta me l'accenniate: non son mica donne di paura (paurose). [Camp.] Guid. G. A. Lib. 30. Li quali stavano a dormire securamente senza sospiccione nè dottamento di nulla pagura.

[Val.] Prov. Mal non fare e paura non avere. Abbi la coscienza pura, e non temer di nulla. Fag. Comm. 5. 251. Le bugie hanno le gambe corte; e mal non fare e paura non avere.

Iperb. Morto di paura, vale Sommamente travagliato per la paura. V. MORTO, § 27.

2. Aver paura colla particella Non, senza forza di negare, come l'ha Temere. Vit. S. M. Madd. 114. (M.) Avete paura che questa verità non sia spenta? Anzi ora la ritroverete più viva (lat. Timetis ne, ecc.: perocchè la paura era che si spegnesse).

Col Di. [G.M.] Segner. Crist. Instr. 1. 2. Molto meno avrò paura di ragionarvi con un modo piano, proprio e facile di parlare.

3. Entrar la paura addosso, vale Essere preso dalla paura. Varch. Stor. 15. 593. (Man.) Entrò loro tanta paura addosso che non ebbero ardire di fare aprir la camera. Vit. SS. Pad. 5. 140. ediz. Silves. (Gh.) Io ciò vedendo, m'entrò sì gran paura addosso, che…

[G.M.] E più fam. Entrar la paura in corpo. – Quand'è entrata la paura in corpo si dà corpo all'ombre.

T. Anche ass. più eletto. Gli entrò la paura.

4. Essere in paura. Aver paura. Jac. Cess. Scacch. 74. (Gh.) La nave è piuttosto profondata dalla tempesta, quando il governatore viene meno, e ch'altri che sono sotto il suo reggimento sono in paura, e perdono l'animo e 'l consiglio.

5. Far paura, vale Atterrire. Dep. Decam. 95. (Mt.) Bastandogli aver fatto paura alle donne,… [Val.] Fortig. Ricciard. 29. 17. Teme, con fargli paura Che l'amorosa fiamma resti spenta.

Far paura d'alcuna cosa ad alcuno. Mettergli paura per cagione di essa cosa, Far ch'e' la tema, e n'abbia ragione. Barber. Reggim. 266. (Gh.) Anzi gli fa d'esse cose paura. E 268. In queste cose porrai cura Di non fargli paura. E 269. Se fiume hai presso fa' gliene paura.

6. Farsi paura coll'ombra. Prender timore senza cagione. Cecch. Mogl. a. 2. f. 1. 1. (Gh.) Ell'è cosa da putti Farsi paura coll'ombra.

7. Mettere in paura alcuno. Fargli paura, Atterrirlo. Ott. Commen. Dant. 3. 149. (Gh.) Acciò che questa gente mobile, e che non avea neuna (niuna) fede, per esemplo terribile mettesse in paura.

E rifl. [G.M.] Mettersi in paura. – Di nulla nulla si mettono in paura.

8. Mettere paura, vale Impaurire. Din. Comp. 2. 29. (M.) Tanta paura li misono, che venne fuori di Pistoja per la via di un piccolo fiumicello. Sall. Giug. 84. Anche gli mettea paura la sua età, e quella de' figliuoli. S. Gio. Grisost. 10. Io non conosco, che Cristo le predette parole dicesse non per verità, ma per metterci paura. Vit. SS. Pad. 1. 23. (Man.) Priegovi, fratelli miei, che la fatica non v'incresca, nè metta paura.

[G.M.] C'è chi si mette paura da sè, esagerando il male o il pericolo. Dice meno che Mettersi in.

9. [Fanf.] Non aver paura di… Non temerne il confronto. Fag. Rim. I. 201. 201. Ms. Quello (voto) di non aver pur un quattrino Mi riesce con tal facilità, Che paura non ho d'un cappuccino.

10. [Giust.] Percuotere di paura. Spaventare. Om. Gre. 4. Erano state percosse di paura, però chiedevano consiglio.

11. [Val.] Pigliar paura. Impaurirsi. Lanc. Eneid. 12. 758. La quale ella veduta pigliò nuova paura.

12. Stare in paura di checchessia, o di chicchessia, vale Temere checchessia, ecc. Fav. Esop. R. 33. (C) Anzi voglio tornarmi dov'io solia, e mangiare le fave secche, e vivere a sicurtà, che mangiare molte cose, e istare tuttora in paura di morte.

[Camp.] Stare in paura di alcuno, per Temere che gl'intervenga qualche sinistro. Med. Pass. G. C. O quanto dolore trasse all'animo di Maria, quando intendè lo partimento dello suo amante figliuolo, dello quale era stata e stava in paura!

13. [Val.] Tenere in paura. Far temere Com. Ant. Dant. Etrur. 2. 380. Mentre visse tenea in paura tutta maremma. [Cont.] Egio, Edif. Giust. Proc. 34. v. Gli imperadori di Roma anticamente volendo ristrignere il passo a quei barbari, che abitarono più oltre, feron de le fortezze per tutta quella riva di questo fiume,… e questo allora pareva che bastasse a tenere in paura le nazioni de' barbari, acciò che non insurgessero a fare incorsioni e assalti contra romani.

14. Fig. [Camp.] Per Cosa da mettere paura. Ditt. I. 6. E così troverai pien di paura. La terra e il mare d'uno in altro loco. = Vit. S. Gir. 78. (M.) Al certo io racconto a tutto il mondo una grandissima paura.

15. [G.M.] Mod. avverb. A paura; Con paura, Con tema. Andare a paura; Camminare a paura. – Cantava a paura (senza sicurezza di sè).

[T.] Timore che percuote l'animo, scuote il corpo. Dal lat. aur. Pavio; onde Batticuore. T. Varch. Suoc. 5. 1. Ho una gran paura che non mi vogliano fare qualche acciacco, ora che Gismondo non c'è: che se ci fusse, nonchè farmi villania, non oserebbero di torcermi nè anco un pelo. – Paura forte. G. Gozz. Com'uom che uscì dal mar pien di paura. Prov. Tosc. 238. Carico di ferro, carico di paura.

II. Con verbi. T. Aver paura, più di Sentirla. – Quel punto terribile (della morte) fa paura a tutti. – Far paura, più ass. di Mettere. Questo è più deliberato; Incutere, ancora più. [Pol.] Poliz. Stanz. 1. 62. Agghiaccia ognun di subita paura.

III. Proverbi. T. Prov. Tosc. 304. Dove non è la speranza del bene, non entra mai la paura del male. E 240. Tutte l'armi di Brescia non armerebbero la paura d'un poltrone. E 238. Chi ha paura d'ogni figura, spesso inciampa nell'ombra. E 263. La volpe ha paura della sua coda. E 83. Chi ha coda di paglia, ha sempre paura che gli pigli fuoco (chi è in difetto è in sospetto). E 238. Al tempo delle serpi, le lucertole fanno paura. E ivi: Chi è inciampato nelle serpi, ha paura delle lucertole. Ivi: Cane scottato dall'acqua calda, ha paura della fredda (la memoria del male patito fa cauti e timidi). E 240. Non tutte le volte che si veggono i denti, s'ha paura de' morsi.

IV. Ass., forma più o meno ellitt. T. Prov. Chi ha paura non mangia (ogni opera più semplice richiede coraggio. Per prudenza soverchia si perisce). Prov. Tosc. 238. Chi ha paura non vada alla guerra. E 206. Chi fa tutto per paura, niente vale e poco dura. E 239. Le paure e le sciagure fanno sudar di gennaio. E ivi: La paura scema la memoria. – Ell. Che paura! (ebbi, hanno avuta).

T. Guerriero senza paura e senza macchia.

V. L'oggetto che mette paura. In questo senso T. Le paure. Ps. Non timebis a timore nocturno. – Le paure, vale Le superstiziose paure di cose invisibili. – Fantasmi e false paure.

T. Era una paura a vederlo.

VI. T. Si ha paura e di persone e di cose. – Paura del nemico, della morte, del male. – Paura del Colera.

T. Si ha paura anche per altri, se grave il timore. Mi fa paura cotesta sua tosse. – Ho paura che voglia finire tisica.

Di dispiacere mor. T. Ho paura d'avere a averci che dire.

Di danno. T. Per paura non mi facesse sparir della roba. – Per paura di non trovar da affittare (le stanze).

Dunque, anco di danno o male leggiero. È modo iperb. T. Per paura di non lo trovare in casa, ci andò un'ora prima del tempo. – Per paura di trovarlo, gli minacciò una visita a fine di domandargli un favore.

T. Quindi il modo Non abbiate paura, d'ogni minima tema o sospetto. Anche iron. Non abbiate paura, Altre imposte verranno. – La libertà è in ragione di quel che si paga. Il Conte di Cavour, ch'era un grand'uomo, l'ha detto.

Di riguardo. T. D. 2. 21. Di'… e non aver paura… di parlar; ma parla, e digli… E 1. 28. Vidi cosa ch'i' avrei paura, Senza più prova, di contarla solo: Senonchè coscienza m'assicura.

T. Non di terrore, ma di maraviglia. Luc. 4. Factus est pavor in omnibus (d'un miracolo di G. C.) – Di cosa bella, lo dice D. nelle Rim.; e il Petr. Canz. 11. 5. part. I. Quante volte diss'io Allor pien di spavento: Costei per fermo nacque in Paradiso! V. SPAVENTO.

VII. Con partic. Col Per. T. Not. Malm. 372. Era aggiunto alla pena che ebbe per la paura, l'affanno cagionato dal correre. M. V. 1. 63. Mollemente s'apparecchiavano alla difesa per paura del tiranno, combattuti nell'animo dalla apparecchiata libertà.

T. Col Non e il verbo subito accanto. Per paura non andassi da loro io povero, son venuti da me.

Col Da. T. Tremava dalla paura. Col Di invece del Da. D. 1. 23. Già mi sentia tutti arricciar li peli Della paura. Il Da dice la cagione; il Per,anco il motivo e l'intento.

Con. T. D. 2. 3. Io mi volsi dallato con paura D'essere abbandonato. – Parlare, Cantare, Muoversi con paura. Dice il sentimento, talvolta prolungato. Con questa paura non si può vivere. – Con questa paura si sono avviliti.
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