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Informazioni utili online sulla parola italiana «lavoro», il significato, curiosità, forma del verbo «lavorare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Lavoro

Forma verbale

Lavoro è una forma del verbo lavorare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di lavorare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere lavoro (faticoso, pesante, duro, impegnativo, facile, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 99 persone)
fatica (11%), nero (8%), duro (6%), occupazione (5%), stipendio (3%), crisi (3%), precario (3%), ozio (3%), edile (2%), salario (2%), impiego (2%), dignità (2%). Vedi anche: Parole associate a lavoro.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia
Articoli interessanti e pagine web
Domando: Consigli su come trovare lavoro
Salute Italia: L’astensione dal lavoro in gravidanza

Foto taggate lavoro

Mani per ... lavorare la terra

Mestiere a Roccadaspide

Antichi mestieri
Tag correlati: artigiano, mani, artigianato, uomo, dita, legno, tornio, attrezzi, vaso, cappello, argilla

Informazioni di base

La parola lavoro è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: la-vó-ro. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: lavorò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con lavoro e canzoni con lavoro per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Questa sera dopo il lavoro andrò a bere una birra con gli amici.
  • È fortunato chi fa il lavoro che ha sognato da bambino.
  • Spiegare le cose a chi non le vuol capire è un lavoro durissimo ed inutile.
Citazioni da opere letterarie
Fontamara di Ignazio Silone (1945): Intanto si era fatto tardi. Noi eravamo lì, con gli strumenti di lavoro, con le zappe, i picconi, i bidenti, le pale, la pompa da insolfare e l'asina di Losurdo. Alcuni se ne andarono. Da lontano cominciarono a sentirsi le voci delle mogli che chiamavano. Venerdì Santo, Barletta e Papasisto se ne andarono. Sciarappa e Ranocchia ascoltarono ancora un po' la filastrocca del cittadino e poi se ne andarono anche loro. Losurdo voleva restare, ma l'asina, ch'era stanca, lo indusse a partire.

Il re nero di Maico Morellini (2011): — Sto dicendo che quello che le dirò ora è strettamente confidenziale e che vige il vincolo di riservatezza. Da questo momento, la nostra conversazione sarà registrata e immagino lei sappia che in tribunale una prova vocale è considerata attendibile. — Si rende conto che non sta facendo nulla per rendersi simpatico e per invogliarmi ad accettare? A prescindere dal lavoro che vuole propormi.

Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Per la prima volta da quando era stata costruita la Fortezza alcuni locali vennero chiusi e sprangati. Il sarto Prosdocimo dovette liberarsi di tre aiutanti, perché non gli era rimasto abbastanza lavoro. Ogni tanto capitava di entrare in cameroni o uffici completamente vuoti, con sui muri le macchie bianche dei mobili e dei quadri portati via.
Proverbi
  • Il lavoro nobilita l'uomo.
  • Chi vuol lavoro degno, assai ferro e poco legno.
Canzoni
  • Lavoro inutile (Cantata da: Omar Pedrini; Anno 2004)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lavoro
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: laverò, lavora, lavori.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: favore, favori, favorì.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: laro, loro, avrò.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: lavorio.
Parole con "lavoro"
Iniziano con "lavoro": lavorone, lavoroni.
Finiscono con "lavoro": capolavoro, dopolavoro, iperlavoro, telelavoro, senzalavoro, superlavoro.
Parole contenute in "lavoro"
avo, oro, lavo.
Lucchetti
Usando "lavoro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: calavo * = caro; celavo * = cero; colavo * = coro; dilavo * = dirò; pelavo * = pero; salavo * = sarò; velavo * = vero; burlavo * = burro; parlavo * = parrò; scalavo * = scaro; spalavo * = sparo; stilavo * = stiro; impalavo * = imparo; compilavo * = compirò; correlavo * = correrò.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "lavoro" si può ottenere dalle seguenti coppie: anelavo/roane, belavo/robe, calavo/roca, colavo/roco, dilavo/rodi, salavo/rosa, ventilavo/roventi, volavo/rovo.
Usando "lavoro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * belavo = robe; * calavo = roca; * colavo = roco; * dilavo = rodi; * salavo = rosa; * volavo = rovo; * anelavo = roane; robe * = belavo; roca * = calavo; roco * = colavo; rodi * = dilavo; rosa * = salavo; rovo * = volavo; roane * = anelavo; * ventilavo = roventi; roventi * = ventilavo.
Lucchetti Alterni
Usando "lavoro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caro * = calavo; cero * = celavo; dirò * = dilavo; pero * = pelavo; sarò * = salavo; vero * = velavo; burro * = burlavo; * aio = lavorai; parrò * = parlavo; scaro * = scalavo; sparo * = spalavo; stiro * = stilavo; imparo * = impalavo; * ateo = lavorate; * avio = lavoravi; compirò * = compilavo; correrò * = correlavo; * astio = lavorasti; * razionerò = lavorazione.
Sciarade incatenate
La parola "lavoro" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lavo+oro.
Intarsi e sciarade alterne
"lavoro" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: lo/avrò.
Intrecciando le lettere di "lavoro" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = lavorarono; * atre = lavoratore; * atri = lavoratori.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Opera, Lavoro, Fatica, Travaglio - Compendiamo dal Grassi:
«Opera è dal latino opera, con una gran parte dei suoi significati, aggiuntivi quelli affini di res (cosa) e negotium. - Lavoro viene dal latino labor; ma coi significati di opus (opera). - Fatica deriva dal verbo latino fatigare, assumendo i significati di labor. - Travaglio ha la radice in trave; ed è voce coniata nei secoli barbari, ne' quali si chiamò travallus, quel castello di quattro travi congiunte in quadro da altre travi trasversali, entro il quale si mettono le bestie fastidiose e intrattabili, per medicarle o ferrarle. Quindi opera è vocabolo generico d'ogni operazione dell'uomo, fatta o da farsi, come pure lavoro; ma opera esprime, per lo più, azioni morali, e lavoro opere corporali. Questo trae con sè alcuna impressione di fatica e di bassezza; il che si fa evidente nei derivati. Lavorare, posto assolutamente, significa Coltivare la terra. Fatica è più di lavoro, in quanto che quella è un effetto di questo. Travaglio non è opera, nè lavoro, nè fatica, ma sì affanno, agitazione.» [immagine]
Fattura, Lavoro - Lavoro, quello delle mani, dell'ingegno, di un animale che si faccia lavorare, di una macchina che, mediante l'attenzione dell'uomo, dà tanto lavoro fatto all'ora, al giorno, ecc. - Fattura si dice propriamente quella dei vestiti, degli abiti; è tutto il lavoro che occorre per fare, d'un taglio di stoffa, l'abito voluto: di certi abiti che la moda vuol fatti in maniera strana e bizzarra, costa più la fattura che la stoffa. Ogni fattura è un lavoro, non ogni lavoro è fattura: un pittore, uno scultore che immagina un quadro, un gruppo, ha da lavorare chi sa quanto tempo colla mente prima di aver trovato un concetto che lo soddisfaccia pienamente; quando poi l'eseguisca, coloro che se n'intendono, al vedere quei colpi, quei tratti da maestro, dicono che quell'opera è di bella fattura, il che vale, Trattata maestrevolmente.

(Zecchini). [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fattura, Lavoro - Lavoro, quello delle mani, dell'ingegno, di un animale che si faccia lavorare, di una macchina che, mediante l'attenzione dell'uomo, dà tanto lavoro fatto all'ora, al giorno ecc. Fattura si dice propriamente quella dei vestiti, degli abiti: è tutto il lavoro che occorre per fare d'un taglio di stoffa l'abito voluto: di certi abiti che la moda vuol fatti in maniera strana e bizzarra costa più la fattura che non la stoffa. Ogni fattura è lavoro, non ogni lavoro è fattura: un pittore, uno scultore che immagina un quadro, un gruppo, ha da lavorare chi sa quanto tempo colla mente prima di aver trovato un concetto che lo soddisfi pienamente; quando poi l'eseguisca, coloro che se n'intendono, al vedere quei colpi, quei tratti da maestro, dicono che quell'opera è di bella fattura, il che vale: trattata maestrevolmente. [immagine]
Opera, Lavoro, Fatica, Travaglio, Opra - Opera, il lavoro dell'uomo specialmente, e molte volte il frutto o prodotto suo: un libro si dice opera; una statua, un quadro o consimile capo d'arte opera eziandio, e anco lavoro; bel lavoro, gentil lavoro quello in cui l'opera della mano e della pazienza è molta, e forse più che quella dell'intelligenza; opera in musica; e a questa, per antonomasia, opera. Fatica è lavoro eccessivo per durata o peso o difficoltà: travaglio è fatica dolorosa, penosa: il travaglio della mente è quel ruminare di essa sulle cose, e tanto che per la soverchia tensione per lo meno affatica: dura fatica l'istruire gli ignoranti; durissima, persuadere i testardi, e sovente è opera gettata. Lavori poi diciamo particolarmente i campestri, e così lavoratore per contadino; e campo lavorato quello in cui già passò l'aratro ed è pronto a ricevere la semente; a taluni putono alquanto di gallicismo, ma io li credo di buon conio. Opra è forma poetica, contrazione di opera: chi ben comincia è alla metà dell'opra: ma qualche volta non è vero. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Lavoro - S. m. Opera fatta, o che si fa, o da farsi, e mater. e spirit. Petr. Son. 157. (C) Ch'i' lasciai, per seguirla, ogni lavoro. Bocc. Vit. Dant. 255. Mentrechè egli era più attento al glorioso lavoro. Dant. Par. 1. O buono Apollo, all'ultimo lavoro (la Cantica del Paradiso) Fammi del tuo valor sì fatto vaso, Come dimanda dar l'amato alloro. E Inf. 29. Se l'unghia ti basti Eternalmente a cotesto lavoro (del grattarti, o dannato).

T. Prov. Tosc. 234. Chi scialacqua la festa stenta i giorni di lavoro.

T. Tavolino da lavoro, segnatam. di lavori di donna.

2. Effetto. D. 3. 6. (C) A Dio per grazia piacque di spirarmi L'alto lavoro (a Giustiniano, del Codice), e tutto in lui mi diedi. Vit. Benv. Cell. 414. Vollero due mila ducati di quel loro porco lavoro.

[Cont.] Florio, Metall. Agr. 510. I vetrai fanno diversi lavori, come sono bichieri… ampolle… occhi da finestre. Bandi Fior. XXVIII. 12. Per un lavoro s'intenda ogni vaso, bossolo, peparuola, bacino, nappo, cucchiaiera, forchettiera, ed ogni altro lavoro d'ariento di qual si voglia altra sorte da un'oncia in su.

Lavoro fatto, denari aspetta. Modo proverb. Il lavoro trova facile spaccio quando è terminato. (C)

T. Lavoro della mente, dell'ingegno. – Lavoro d'arte.

3. T. Lavori pubblici. Que' che fannosi per ordine delle Autorita a utile pubb. – Ministero dei lavori pubblici. – Pena dei lavori pubblici.

(Mil.) T. Lavori di difesa.

[Cont.] Lavori civili, idraulici, meccanici. Possono esser pubblici, ed anche privati quando siano eseguiti per commissione di un privato cittadino.

4. T. Casa di lavoro. Ove i poveri sono accolti, acciocche col lavoro compensino in tutto o in parte quel ch'hanno di vitto.

5. [Camp.] Stare in lavoro, per Lavorare indefessamente, e sim. Bib. S. Paol. Tess. II. 3. E non manicammo pane di alcuno senza prezzo, che nol servissimo; anzi stemmo in lavoro ed in fatica, lavorando, perchè non volevamo gravare alcuno di voi (in labore et in fatigatione operantes).

[Cont.] Fuor di lavoro dicesi quell'arnese o congegno che non è più acconcio a produrre il suo effetto perchè guasto o smontato. In lavoro dicesi quello che fu collocato a suo posto e bene vi opera. Cr. B. Naut. med. V. 533. Gli arpesi di ferro, fatti modernamente, magnato della salsedine che causa la rugine, ormai son consumati; ed i travertini, che essi tenevano, fuor di lavoro. Fal. Vas. quadri, I. 8. Tutte le masserizie, ed armamenti, che si cavano del vassello, devono ritornare in lavoro come prima.

6. T. Occasione di esercitarsi con mercede, e quindi mezzo di campamento. Non c'è lavoro. – Non ha lavoro. – È senza lavoro. – Dare, Cercare il lavoro. – Trovare lavoro. – C'è di molto lavore.

[Cont.] Lavoro a giornata, a cottimo o a scarso. Cons. mare, 52. Maestro d'ascia e calafato che faranno lavoro a scarso, cioè a tempo e prezzo saputo.

T. Ma anco senza l'idea del guadagno. Poveri senza lavoro.

7. Detto ass., per Lavoro rurale. [Cont.] Sod. Arb. 124. Importa assai far buon lavori ed in tempo, o siano di divelto, formelle, o buche secondo il paese, fognate benissimo con buon sassi grossi nel fondo acconci bene, che l'acqua sfoghi presto, e di sopra assai de' piccoli, acciocchè la terra non possa così presto penetrarvi a riturare, e conducendo roba alla fogna turarla. = Dav. Colt. 109. (Mt.) Far buoni lavori, in buona terra,…

8. Di natura. [F.T-s.] Bart. Ricr. Sav. 1. 11. Quelle diterella delle mani (nelle rane), lavoro sì dilicato e sì ben compartito.

9. T. D'anim. Bovi da lavoro.

10. T. Di cosa. Lavoro de' martelli e delle lime. [Cont.] Biring. Pirot. V. 3. Non però quando voleste fare lavori di martello, che per tale effetto bisogna che sia puro (il rame) e senza alcuno odore, altrimenti non si potrebbe condur sottile nè dorare a fuoco, nè tirarne filo, o far vasi.

11. T. Fam., d'affare che non piaccia o dia sospetto: Che lavoro è egli cotesto?

12. Per Artificio, Magistero. G. V. 9. 114. 1. (C) Il porto era tutto impalizzato, e incatenato, e di sopra di grosso legname imbertescato con maraviglioso lavoro.

13. (Fis. e Mecc.) [Gov.] Effetto utile di una forza, ed è misurato dal prodotto della massa spostata, per lo spazio da essa percorso.

14. (Archi.) Lavoro diciamo anche a Quelle opere di terra cotta fatte per murare, come mattoni, mezzane, quadrucci, pianelle, e sim. (C) [Cont.] Bandi Fior. XV. 8. 10. Cotte di lavoro quadro; cioè mattoni, mezzane, quadrucci, o altri lavori.

[Cont.] Lavori sottili di malta, Lavoro rustico, Lavoro ionico, dorico, ecc. Mart. Arch. I. 8. Questa calce è conveniente ai lavori sottili, stucchi ed altri ornamenti: non resiste all'acqua, se non è mista con calcina. Vas. Arch. III. Il lavoro chiamato rustico è più nano, o di più grossezza, che tutti gli altri ordini, per essere il principio, o fondamento di tutti, e si fa nelle modanature delle cornici più semplice, e per conseguenza più bello, così ne' capitelli, e base, come in ogni suo membro. Sansov. Ven. descr. 147. La faccia tutta colonnata doppiamente con lavoro jonico di sopra, e rustico gentile di sotto, e con fori nobili, apparisce a riguardanti piena di maestà.

15. [Cont.] Lavoro di quadro, d'intaglio. Vas. Arch. II. Quando (le pietre) si lavorano per la fabbrica, tutto quello dove si adopera la squadra, e le seste, e che ha cantoni, si chiama lavoro di quadro. E questo cognome deriva dalle faccie, e da gli spigoli, che son quadri, perchè ogni ordine di cornici, o che sia diritta, overo risaltata, ed abbia cantonate è opera, che ha il nome di squadro, e però volgarmente si dice fra gli artefici lavoro di quadro… S'ella non resta così pulita; ma si intagli in tai cornici, fregi, fogliami, uovoli, fusaruoli, dentelli, guscie, ed altre sorte d'intagli, in que' membri, che sono eletti a intagliarsi da chi gli fa, ella si chiama opra di quadro intagliata, overo lavoro d'intaglio. Cat. P. Arch. II. 2. Segansi tutte le sorti de i marmi, come ancora le altre pietre: le quali dipoi si vanno lavorando con le gradine e co i martelli diversamente appuntati, e con i trapani, e lime di più sorti, ed altri ferramenti, secondo che la loro durezza o qualità del lavoro di quadro overo d'intaglio ricerca.

16. (Ar. Mes.) Lavoro di commesso. Musaico di legname, detto anche Tarsia. (Gh.) [Cont.] Vas. Pitt. XXXI. Quanto sia facil cosa l'aggiugnere all'invenzioni de' passati qualche nuovo trovato sempre, assai chiaro ce lo dimostra non solo il predetto commesso de' pavimenti, che senza dubbio vien dal musaico, ma le stesse tarsie ancora, e le figure di tante varie cose, che a similitudine pur del musaico, e della pittura, sono state fatte da' nostri vecchi di piccioli pezzetti di legno commessi, ed uniti insieme nelle tavole del noce, e colorati diversamente; il che i moderni chiamano lavoro di commesso, benchè a' vecchi fosse tarsia.

17. T. Legname da lavoro, contr. di quel da ardere, o che non serva a lavori alquanto puliti dell'arte. [Cont.] Zab. Cast. Ponti, 3. Il legname da lavoro di albuccio, o pioppo; di olmo, di pino…, si sega in rocchi, e questi in tavoloni non meno grossi di mezzo palmo, nè meno lunghi di 12.

18. Ass. [Cont.] Lavori di ferro, di stagno, e sim., che fu foggiato secondo l'uso cui son destinati. Contr. di Ferro greggio, Stagno in pani, in verga, e sim. Bandi Fior. XXXVIII. 25. Chiodagione, bullettame, e ogn'altro lavoro di ferro grosso, o minuto, che fosse fatto, o si facesse nello Stato di Siena. Pasi, Tar. pesi mis. 187. Stagni in verga, e lavori di stagno: cioè piatti, scudelle, ed altri lavori.

19. [Cont.] Lavori di filo, alla damaschina, e sim. Bandi Fior. XXVIII. 12. I lavori di filo di qual si voglia sorte, di peso da denari cinque in su, debbin tornare a carati venti e mezzo. Vas. Pr. Op. Dirò del disegno; de' modi di colorire… del niello; degli smalti; de' lavori alla damaschina; e finalmente poi delle stampe delle pitture.

[T.] Sebbene il sost. nell'aureo lat. abbia usi più aff. all'it., l'it. li ha più variati. T. G. Gozz. Serm. Dalle faccende e da' lavori cessa Qui la gente. – Faccenda, ogni cosa da farsi, per leggiera che sia, anco senza metterci lavoro propriam.; ma il lavoro interiore non si dice faccenda, se non per fam. di cel. – Può il lavoro essere più o men faticoso, laborioso, più o men fatica. Anche lavoro gradito, troppo gradito, può affaticare. E c'è fatiche che non sono lavori. – Opera ha senso più gen. e più alto. Le opere di Dio, no Lavori. All'uomo un'opera può costare più o men lavoro. – Le opre, son gli uomini adoprati al lavoro; e che talvolta lavorano poco e male.

II. Accoppiamento di verbi. T. Dar mano al lavoro, a' lavori; il plur., segnatam. sulle cose esteriori.

T. Mettersi al lavoro è più sempl.; Accingervisi, più eletto, e di cose più rilevanti. – Dedicarsi a un lavoro dice la deliberazione e la cura; Consacrarvisi, se merita il nome di Sacro. – Darsi al lavoro vorrebbe anco dire Far la risoluzione e prendere l'abito dell'operosità: ma allora l'art. Il denota l'astratto, di che poi vedremo. S'è dato al lavoro chi prima ne aveva poca voglia.

T. È al lavoro chi sta lavorando. – È a lavoro, segnatam. chi lavora per altri. – È nel lavoro dice l'atto di lavoro avviato.

T. Del ling. scritto. Ferve il lavoro. Com. Il lavoro è bene innanzi. – L'uomo è bene innanzi nel lavoro; questo secondo farebbe vedere men lontana la fine. Egli è bene innanzi col lavoro dipingerebbe il suo accompagnarlo con la cura continua. – Egli è innoltrato nel lavoro, piuttosto che Il lavoro è innoltrato; ma coll'Innanzi è modo più schietto. Più fam. Egli è molto in là col lavoro. Ancora più fig. Il lavoro è molto in là. Ma questo secondo vuole un avv.; il primo può farne senza. – Egli è in là…

T. Lavoro sospeso, interrotto. – Riprendere il lavoro.

T. Prendere un lavoro dicesi di chi s'impegna farlo per altri, per lo più a prezzo. E così Dar lavoro intendesi di chi lo dá promettendo compenso.

T. Ma anco di pers. o di cosa che porga occasione o necessità di lavorare anco con travaglio e con noja, dicesi che Dá molto lavoro. E in senso sim. Opera che richiede, Che vuole lavoro.

T. Fare il lavoro o un lavoro, e di lavorante e di pers. qualsiasi, e anco di macchina. Fig. La natura, il tempo fanno il lor segreto, possente lavoro. – Finire, Compire il lavoro, di pers. soltanto.

III. T. Con partic. Col Di. Sale di lavoro, dove si fanno lavori di proposito.

T. Opera che è tutta di mio lavoro. – È mio lavoro dice più.

T. Dello strumento o di mezzo. Lavori di mano, d'ingegno. – Lavoro di forza, di destrezza. – Di pazienza. – D'ispirazione.

Dell'intento. T. Lavoro di preparazione.

Del modo. T. Lavoro di lena, Di gran lena.

T. Lavori di modellatura, di tarsia. – Bronzare galvanicamente lavori di getto.

Del modo, anco coll'A. T. Lavoro a foglie, in pittura, scultura, oreficeria, e sim.

Del genere. T. D'arte, d'erudizione, di scienza.

Della materia. T. Lavori d'oro, d'argento. – Di maglia, di cucito. – Lavoro di bianco.

T. Lavori di strade, d'acque e strade.

IV. Con agg. T. Lavori idraulici. – Lavori marittimi. – Lavori di fortificazioni. – Lavori femminili, che sono più proprii alle femmine; Lavori da femmine, che non si convengono a maschi.

T. Lavori forzati, per pena. Condannato ai lavori forzati. – Lavori forzati a vita. – Dodici anni di lavori forzati.

T. Grande lavoro, e della lunghezza; e della fatica, e dell'importanza, e della bellezza. Ma della lunghezza e della fatica piuttosto Gran. Tanto il gran lavoro! – S'è fatto un gran lavoro.

T. Lavoro servile, non tanto di servo, quanto da servo; senza degno esercizio del libero arbitrio e della mente. Anco i lavori liberali senza intenzione degna diventano men che servili; e il lavoro dello schiavo virtuoso e ingegnoso può essere liberale.

T. Ingente lavoro, segnatam. del tempo e delle spese che costano, e della loro maggiore o minore appariscenza. – Lavori faticosi. – Durezza del lavoro. – Lavoro improbo. – Lavoro grave, o per la gravezza della fatica o per la dignità dell'assunto. – Modesto lavoro, e per la modesta intenzione, e perchè condotto senza rumore di vanti; e nell'effetto che non dá nell'occhio, ma pure ha un valore.

T. Quanto all'effetto. Tessuti di saldo lavoro. – Lavoro forte, stabile, di durata.

V. T. Dice e l'Atto del lavorare e l'Effetto. Nel primo senso Lavoro lungo; nel secondo, Bel lavoro. [G.M.] La sarta, l'artefice riporta il lavoro.

T. Più o meno astratto, dice il lavoro d'uno o di molti, riguardato come abito. A forza di lavoro ci si riesce. – Vivere del suo lavoro. – Scemato il lavoro. – Il lavoro cresce. – Ha troppo lavoro. – Distribuire lavoro. Virg. Operum laborem Partibus aequabat justis. – Sopraccaricar di lavoro.

Plur. T. G. Gozz. Per la buona regola de' lavori (tipografici), carta, inchiostri.

T. Non solo Giorni di lavoro, i non festivi; ma Giornata di molto, di poco lavoro, quella in cui c'è poco o molto da lavorare, o fannosi affari poco o molto lucrosi. In questo senso Stagione di più o men lavoro.

T. Uomo di lavoro, che è adoprato a lavori specialm. mater., che c'è adatto. Ma anco degl'intell. Uomo di lavoro, che lo ama, ci regge.

T. Abile, Inabile, Impotente al lavoro. – Potente del lavoro, alla lat., sarebbe del ling. scritto, segnatam. nelle cose intell.

T. Ospizio di carità e di lavoro.

T. Delle industrie d'artigiani, artefici, artisti. Relazioni fra il capitale e il lavoro.

VI. T. Fig. e trasl. Se n'è già visto es. – Di cose riguardate come pers. G. Gozz. Il lavoro de' torchi.

T. Lavoro de' secoli, nella natura, nella storia.

T. Lavoro della mente, nell'arte e nella scienza e nella vita. Lavoro del pensiero in se stesso, senza che si dimostri in opere esteriori. Lavoro dell'anima sopra se stessa a perfezionarsi, e talvolta a tormentarsi e corrompersi. – Lavoro d'una sovr'altra intelligenza.

T. Lavoro filosofico, lessicografico. – Lavoro della lima sopra gli scritti. Hor. Limae labor.

T. Lavoro del Parlamento, quel che parlano anco per non fare e per disfare; quel che concludono per escludere e sconcludere: Strenua inertia, – Lavori della Commissione.

T. Mal senso. Lavoro tenebroso delle sêtte; latente della malattia; Lavoro segreto della polizia, della diplomazia, che sono sorelle, e alla malattia figlie e madri.
† Lavoro - S. m. Lauro. Rim. ant. Inghilf. 1. 139. (M.) E Not. Jac. 1. 250.
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Parole di sei lettere: lavino, lavora, lavori « lavoro » leader, lealtà, lebbra
Vocabolario inverso (per trovare le rime): esautorò, esautoro, rincuorò, rincuoro, fuoro, fluoro, nuoro « lavoro (oroval) » senzalavoro, telelavoro, capolavoro, dopolavoro, iperlavoro, superlavoro, erbivoro
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