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Informazioni utili online sulla parola italiana «intento», il significato, curiosità, forma del verbo «intentare», aggettivo qualificativo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Intento

Forma verbale

Intento è una forma del verbo intentare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di intentare.

Aggettivo

Intento è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: intenta (femminile singolare); intenti (maschile plurale); intente (femminile plurale).

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di intento (preso, concentrato, applicato, teso, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti

Informazioni di base

La parola intento è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: in-tèn-to. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: intentò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con intento per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • L'intento del capo ufficio era quello di operare nei termini previsti e quindi organizzò un gruppo di lavoro.
  • Spero proprio che quel pisquano non riesca nel suo intento.
  • Non era mio intento offenderti, scusami tanto, mi dispiace.
Citazioni da opere letterarie
Il Marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana (1901): E pensava che il mondo era un inesplicabile enimma. Perché si nasceva? Perché si moriva? Perché tanta smania di affaticarsi, di arricchirsi, di affrettarsi a godere, e di soffrire con l'intento di arrivare un giorno a godere? Qualche istante la vita gli appariva come una folle fantasmagoria. E stupiva di quelle riflessioni così insolite per lui, di quella tristezza che gli pesava su l'anima, di quella sorda agitazione che gli serpeggiava per tutta la persona, presagio di sinistri avvenimenti.

Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Questi gli ostacoli principali. Simeoni ci teneva a prospettarli meticolosamente uno ad uno, per non sembrare un fissato. E se la strada non avesse avuto alcun intento aggressivo? Se per esempio essa venisse costruita a scopi agricoli, per la coltivazione della sterminata landa fino allora sterile e disabitata? O semplicemente se i lavori si fossero fermati dopo uno o due chilometri? domandava Drogo.

I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Fanno a chi saprà sparger le voci più atte a eccitar le passioni, a dirigere i movimenti a favore dell'uno o dell'altro intento; a chi saprà più a proposito trovare le nuove che riaccendano gli sdegni, o gli affievoliscano, risveglino le speranze o i terrori; a chi saprà trovare il grido, che ripetuto dai più e più forte, esprima, attesti e crei nello stesso tempo il voto della pluralità, per l'una o per l'altra parte.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per intento
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: intanto, intendo, intenso, intenta, intente, intenti, intesto, intinto, invento.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: inno, itto.
Parole contenute in "intento"
tento.
Incastri
Inserendo al suo interno eri si ha INTENeriTO; con ziona si ha INTENzionaTO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "intento" si può ottenere dalle seguenti coppie: intesa/santo, intese/sento, intesti/stinto, intenda/dato, intendevo/devoto, intendi/dito, intendo/doto, intensi/sito.
Usando "intento" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * tosa = intensa; * tosi = intensi; * toso = intenso; coi * = contento; * totano = intentano.
Lucchetti Riflessi
Usando "intento" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ottano = intentano; * ottava = intentava; * ottavi = intentavi; * ottavo = intentavo; * ottante = intentante.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "intento" si può ottenere dalle seguenti coppie: inni/tentoni, intensa/tosa, intensi/tosi, intenso/toso.
Usando "intento" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * santo = intesa; * dato = intenda; * dito = intendi; * doto = intendo; * sito = intensi; * stinto = intesti; * aio = intentai; * devoto = intendevo; * ateo = intentate; * avio = intentavi; * astio = intentasti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "intento" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ria = interinato; * dire = intenditore; * arno = intentarono; * ramen = internamento; * razionalizza = internazionalizzato.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Riguardo, Intento - Non sono nè sinonimi, nè affini punto, l'osserva anco il Tommaseo, per ovviare all'errore di chi tali li credesse; io poi aggiungerò che per riguardo non si fanno cose che per altro si farebbero; e che a riuscire nell'intento si deve operare o no secondo il caso. Il riguardo è ostacolo che viene da altri; l'intento è un fine a cui si tende; e se è negativo, l'ostacolo che frapponiamo noi al nostro operare è libero e volontario. [immagine]
Vista, Mira, Intento, Intenzione, Disegno, Fine, Scopo - La vista è più generale; è considerata più in grande, ed infatti si dice più sovente al plurale; le mie, le tue viste sono, ecc.; la mira è più speciale: debb'essere ristretta in un punto; prender la mira, rivolgere ogni sua mira verso, ecc. Il fine è l'effetto ultimo a cui si giunge, ben diverso sovente da quello che si aspettava. Lo scopo è come il fine segreto a cui tendono i desiderii e gli sforzi dell'uomo: il mio scopo, dicesi sovente, non è questo; a più sublime scopo sono diretti i miei conati. Il disegno non riguarda soltanto il fine o lo scopo di un'azione o di una serie di azioni; ma sì abbraccia tutta l'azione, tutta la serie; sovente però i bei disegni vanno guasti per l'obblio di una minima circostanza impreveduta o a cui non si è dato il peso che meritava. La intenzione è nell'idea; l'intento, nello sforzo, nell'opera: quante volte colle migliori intenzioni non si riesce nell'intento per mancanza di volontà, di energia! [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Intento - [T.] Agg. Aff. a Attento. Aureo lat. Ant. fr. Ententif. T. Men com. di Attento (V.), ma dice più; come l'In dice più dell'A, e per l'intimità e per il movimento. Ogni volgersi leggiero all'oggetto è attenzione. Il bambino, anco il bruto, sta attento a quel che ode o vede, o per udire o vedere. Si sta intenti all'oggetto che si ha dinanzi e chiama a sè tutta l'attenzione per un qualche tempo. L'orig. e dell'uno e dell'altro è Tendo; onde nel pr. gli corrisponde il part. Teso, e nel fig. se ne fa Inteso (V.). Nel senso corp. Virg. Intentaque brachia remis Intenti expectant signum, congiungendo le due voci. Cic. Corde. E: Tela. Liv. Intendentibus se tenebris; che dichiara quel di D. 2. 5. La valle, come il dì fu spento… coverso Di nebbia, e il ciel di sopra fece intento, Sì che il pregno aere in acqua si converse (quasi teso di vapori). Non è dunque, com'altri espose, soltanto Denso, Costipato; ma il contr. di quel di Lucr. Pacatumque nites diffuso lumine coelum. Lo illustra anche quel di Virg. Intenditque locum sertis. E: Toros obtentu frondis inumbrant. = Cos. Bart. Pitt. 1. 7. (Ist. Ven.) Questi raggi fra l'occhio e la superficie veduta intenti, per loro propria natura, e per una certa mirabile sottigliezza loro, concorrono splendidissimamente penetrando l'aria ed altri simili corpi diafani.

2. Del senso, segnatam. del vedere e dell'udire. Anco del senso, sottintende sempre, più o meno, la volontà dell'attendere. Inteso, in questo signif., è men com., e per lo più dicesi della mente, e della pers. stessa. V. anco INTESO. Petr. Son. 15. (C) Mentr'io sono a mirarvi intento e fiso. T. D. 1. 23. Già mi sentia tutto arricciar li peli Della (dalla) paura, e stava indietro intento (a vedere se i diavoli venissero). – Allo spettacolo. Ar. Fur. 24. 42. Sempre cogli occhi intenti… se io sospirava Costor, che molto addietro eran restati. Degli occhi anche Virg. – D. 2. 10. Gli occhi miei, che a mirar erano intenti Per veder novitadi, onde son vaghi, Volgendosi vêr lei non furon lenti. = E 1. 8. (C) Ma negli orecchi mi percosse un duolo; Perch'io avanti intento l'occhio sbarro. T. E 23. Noi ci volgemmo ancor pure a man manca Con loro insieme, intenti al tristo pianto.

T. Orecchi intenti.

T. Il viso intento, che coll'attitudine sua dimostra l'attenzione dell'animo.

3. Segnatam. della mente. T. Cic. La mente in quelle imagini intenta. E: Contemplare l'intera causa, come suol dirsi, con intento sguardo. – Intento più alle cose che alle parole.

T. Intento a scusarsi, accusando; a riprendere altrui, sperandone lode a sè.

Abit. T. Intento a nobili studii.

T. Non solo l'uomo e la mente sua, ma i pensieri intenti a un oggetto.

4. Segnatam. dell'animo. T. Ces. Gli animi intenti de' militi aspettavano l'esito della battaglia.

T. Intenta alla preghiera. – Intenta a orare. – In altro senso dal not. al § 2. Tib. Si prestò con orecchio alle preghiere tue intento.

T. Intenta preghiera. Quintil. Cura. = S. Bern. Pist. 1. (Man.) Con grande stanzia (istanza) a questo mi chiama la tua intenta divozione.

5. Segnatam. d'azione; e prima, delle più estrinseche. T. Liv. Al lavoro campestre. = Bocc. Introd. 53. (C) Al governo delle camere delle donne, intente vogliamo che stieno. T. Virg. Fanciulli intenti al giuoco. = Nov. Ant. 93. 1. (C) Gli altri discepoli furo intenti…, e scopârlo per tutta la contrada.

T. Mano intenta al ricamo. Lor. Med. Son. S'io parlo, solo a lei la lingua è intenta.

6. Altre azioni. T. Intento a custodire. – A apparecchiare. – Intento a consolare gli altrui dolori. Cic. A liberare il valent'uomo il tuo animo è intento. – Alla guerra. = M. V. 8. 4. (Man.) Erano in questo tempo i signori di Milano intenti con tutto loro isforzo e studio sopra l'assedio della città di Mantova. (Non com. col Sopra.) Circ. Gell. 3. 65. (C) Questo non si conviene nè all'amor ch'io ti porto, nè alla grandezza e nobiltà dell'animo mio, intento sempre a gloriosissime imprese.

Cas. Oraz. leg. 8. (C) Noi troveremo lui esser sempre sollecito, sempre desto, sempre armato, sempre intento.

7. Senso di male. T. Ar. Fur. 9. 67. Qual cauto uccellator che serba vivi, Intento a maggior preda, i primi augelli. – Intento alla vendetta. – A opprimere. – A lucri intento. = Circ. Gell. 9. 218. (C) E' son tanto accecati nel desiderio delle ricchezze, che tengon sempre gli occhi intenti a quelle. Qui fig., altro dal § 2.

† Ott. Com. Inf. 1. proem. (C) Uomo… intento nelle sensualitadi di questo mondo.

8. Atti. T. Liv. Serbare con intenta custodia. – Fatica.

T. Val. Fl. Intento silenzio, segno d'animo intento. Virg. Conticuere… intentique ora tenebant.

9. Fig. T. Lettera intenta a consolarlo.

10. Modi com. a più d'uno tra' sensi not. – Del corpo e dello spirito. T. Ces. Alla battaglia intenti gli occhi e le menti di tutti.

Col Tutto innanzi, aggiunge. Mor. S. Greg. 1. 10. (C) È tutto intento alle cose terrene. Coll'In, non com., ma può dire più. T. Ces. In quella cosa intenti gli animi di tutti i nostri.

T. Intento a cose oneste, a grandi cose; e di pensieri e di propositi, e di studii e di fatti.
Intento - [T.] S. m. L'oggetto a cui l'uomo ha diretta l'attenzione e l'intenzione, per quindi operare o interiormente o esteriormente. È quindi più determinato d'Intenzione. Ant. fr. Eusuivons son intendit (Intenzione, Volontà). T. Gloss. Cirill. Intentus. Προσοκή. Gl. lat. Contemplatio. – Intento dice, talvolta, maggior complicazione di fini e di mezzi, o volontà più intensa. Paola de' Negri a Gasp. Stampa: Chi vi persuade il contrario, non vi è amico, ma simula e adula per qualche suo riguardo, a cattivo intento. (Riguardo è meno; e certi riguardi possono dall'intento stornare, se certi altri avviarci.)

2. Segnatam. intell. (Rosm.) Metodo dicesi l'arte di condurre l'intero ragionamento, e intendesi l'ordine che si dá alle diverse operazioni della mente necessarie all'intento proprio del ragionamento. Dietro gl'intenti più generali di questo si distingue il metodo in dimostrativo, inventivo, e didascalico: considerato poi l'ordine diverso delle operazioni della mente, si hanno altre distinzioni del metodo, tra le quali quella dell'analitico e del sintetico, ch'entrano promiscuamente in ognuno de' precedenti; ma l'analisi e la sintesi non avendo, separate l'una dall'altra, un intento proprio, non possono dirsi propriamente metodi. T. Cassiod. È nostro intento scrivere dell'arte grammatica, ossia rettorica, brevemente. = Sagg. Nat. esp. 30. (C) Conciossiacosachè sia stato solamente nostro intento discorrere sopra lo spazio pieno d'argento. Car. Lett. 1. 110. (Man.) E subito che sarà copiata, ve la manderò, con questo intento che le mettiate le mani addosso dovunque n'arà bisogno.

3. Senso segnatam. prat. [B.] Ar. Fur. 24. 89. Crudele ed ostinato. E 9. 63. Drizzar tutto il suo intento. (Ora direbbesi Indirizzare.) E 34. Tôrre da un intento. T. Riuscire nell'intento dice più che All'… – Giungere all'intento. Raggiungerlo dice lunga via, e quasi figura ch'esso fuggisse d'innanzi. Coglierlo dice più prontezza o destrezza o ventura. Conseguire si più con men lungo moto che Raggiungere. – Ottenere è più sicuro.

4. L'oggetto stesso dell'intento. E in questo senso usansi anco taluni de' verbi soprannot. Sen. Ben. Varch. 4. 22. (C) Io ho… l'intento mio, e quello che io desiderai. T. Potrebbesi anche: L'intento del mio desiderio; come L'intento del mio pensiero, del mio pregare, dell'opera mia.

T. Vas. III. 201. Non si curava di suo mangiare e dormire: solo l'intento suo era l'architettura.

[Camp.] † Boez. prol. Costui per certo è il nostro intento; costui è quel Sole che, col raggio del suo lume infinito, ciascuno sentiere di nostra vita rende, senz'ombra e caligine, chiaro.

5. Fig. T. Il discorso, il libro ha questo intento. – La cessione non ha altro intento (dice più che Intendimento).

6. Modi com. a più d'uno de' sensi not. T. Rivolgere la mente, le cure a un intento. (Il secondo è pratico.) Mirare a un intento, col pensiero, coll'affetto, coll'opera. Unirsi negl'intenti. – Concordia d'intenti.

T. Al nobile intento. – Magnanimo, Generoso. – L'intento supremo.

T. Facile, Difficile. Cosa, Persona adattata all'intento.

T. All'intento di questa uguaglianza; come dicesi A tal fine, avverbialm. – Nell'intento di… è più intimo che Coll'intento di…; ma questo è più com., e forse più sicuro a adoprare. – Con due intenti diversi.

7. † Può aff. a Attenzione. [Camp.] Giud. G. XV. 162. Bellissima creatura; che veramente Natura vi messe tutto suo intento e sua potenza quando la formò. = Dant. 2. 19. (C) Cominciava a cantar sì che con pena Da lei avrei mio intento rivolto. E 3. La mente mia, che prima era ristretta (in un pensiero), Lo intento rallargò, siccome vaga (per vedere le cose di fuori), E diedi gli occhi miei incontro al poggio (guardai al monte). Ott. Com. Purg. 30. Tu abbandonasti il perfetto amore per lo vano, là dove lo intento desti in cosa mortale.

† Ne' due seg., l'oggetto dell'attenzione. Dant. Purg. 17. (C) Una voce disse: Qui si monta, Che da ogni altro intento mi rimosse. [Camp.] E 3. 21. Già eran gli occhi miei rifissi al volto Della mia donna, e l'animo con essi, E da ogni altro intento s'era tolto (dall'attendere ad altra cosa).
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