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Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
fiamme (18%), acqua (16%), calore (8%), fiamma (8%), fatuo (5%), amico (4%), acceso (4%), incendio (3%), ardere (3%), ardore (3%), pira (2%), ardente (2%), brace (2%), legna (2%), pompiere (2%). Vedi anche: Parole associate a fuoco. |
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Domando: Chi ha scoperto il fuoco? |
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Tag correlati: fiamme, fiamma, notte, artigiano, brace, vetro, legna, incendio, notturno, luci, luce, persone, fumo, mani, tre, cera, fabbro, candele, braci, ferro |
Informazioni di base |
La parola fuoco è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: fuò-co. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1883): Difatti, finita la recita della commedia, il burattinaio andò in cucina, dov'egli s'era preparato per cena un bel montone, che girava lentamente infilato nello spiede. E perché gli mancavano le legna per finirlo di cuocere e di rosolare, chiamò Arlecchino e Pulcinella e disse loro: — Portatemi di qua quel burattino, che troverete attaccato al chiodo. Mi pare un burattino fatto di un legname molto asciutto, e sono sicuro che a buttarlo sul fuoco, mi darà una bellissima fiammata all'arrosto. — Una grande storia d’amore di Susanna Tamaro (2020): Tornando a valle, quel giorno, mi è tornata in mente la storia dei Re Magi che avevo letto da bambino. Sì, dietro la fredda inerzia delle cose si nascondeva sempre il fuoco. Del resto che cos'è la Terra se non una nube gassosa solidificatasi attorno a una palla di fuoco? Le montagne, le barriere coralline, le pianure, le colline: tutto, alla fine, discende dai milioni di anni di eruzioni vulcaniche. Sulle frontiere del Far-West di Emilio Salgari (1908): Convogli interi di emigranti, sorpresi nelle sconfinate praterie, erano stati massacrati; le corriere erano state assalite e bruciate insieme ai viaggiatori che le montavano; le fattorie arse, i campi devastati, tutto insomma era stato messo a ferro ed a fuoco da quei terribili cavalieri rossi che avevano una mobilità fantastica. |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Libri |
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Titoli di Film |
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Canzoni |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per fuoco |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cuoco, fioco, fuoro. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: cuoca, cuoce, cuoci, nuoce, nuoci. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: fuco. |
Parole con "fuoco" |
Finiscono con "fuoco": infuocò, antifuoco, parafuoco, battifuoco, buttafuoco, coprifuoco, sputafuoco, controfuoco, mangiafuoco, tagliafuoco. |
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Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "fuoco" si può ottenere dalle seguenti coppie: fuoro/roco. |
Usando "fuoco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cori = fuori; * coro = fuoro; * ohi = fuochi. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "fuoco" si può ottenere dalle seguenti coppie: fuori/irco, fuoro/orco. |
Usando "fuoco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * occhi = fuochi; * occhino = fuochino. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Fuoco, Fiamma, Baldoria, I fuochi - Fuoco è lo sviluppo simultaneo di calore e di luce, prodotto dalla combustione di certi corpi. - Fiamma è la parte più sottile e più luminosa del fuoco che si innalza a forma di piramide. - Baldoria è fiamma molto grande, che si fa bruciando mucchj di paglia, stipe e simili materie, per segno di pubblica gioja. - I fuochi si fanno, come le baldorie, ne' luoghi aperti, e sono numero grande di baldorie, e fuochi artifiziali, fatti per segno di festa. Invece di Far baldoria, si dice anche Far falò, che si usa anche metaforicamente per Far festa e gavazzare. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Falò, Luminara, Illuminazione, Baldoria, Fiammata, Fuoco - «Falò, fuochi di gioia; luminara, illuminazione di intiere contrade (direi di tutta la città), come quella di Pisa. L'illuminazione d'uno o pochi edifizii non è luminara». Gatti.
«Falò è fuoco di materie combustibili che faccia gran fiamma, ma di breve durata. Si usa in traslato, dicendo che uno ha fatto un falò delle sue entrate e delle sue possessioni, per indicare averle lui in breve consumate. Baldoria ha presso a poco lo stesso significato, se non che pare che sia fiamma anco di più breve durata. La baldoria e il falò sono fuochi che si fanno in occasione di allegrezza. Anco in significato di rallegrarsi di alcun prospero avvenimento, diremo: fare baldoria, o le baldorie; fuoco o fuochi. Fuochi diconsi ancora quelle fiamme che si accendono per dare segnali; e chiamansi anche luminarie. Fiammata è fiamma passeggera e momentanea; e sebbene tal voce manchi al vocabolario, è di uso comunissimo ». Cioni. «Torre o pigliare una fiammata dicesi ogni giorno in senso di far bruciare un fascinotto sul caminetto per iscaldarsi un momento, o per asciugarsi». Capponi. Far baldoria è scialare, schiamazzare, mangiare e bere allegramente senza pensiero dell'indomani, del come anderà a finire; la baldoria accenna forse qui al caldo dell'allegria, ai fumi del vino. [immagine] |
Appiccar fuoco, Metter fuoco, Dar fuoco - Appiccar fuoco, in uno o più punti esteriori: metter fuoco per disotto dove regolarmente va messo. Dar fuoco a cosa disposta per bruciare, o sparare. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Elmo (Fuoco di Sant’) - Nome che si dà a certi fuochi i quali svolazzano sulla superficie delle acque, si appiccicano talvolta agli alberi delle navi, o compariscono ordinariamente dopo una tempesta. Gli antichi li chiamavano Castore e Polluce. [immagine] |
Fuoco greco - Fu chiamato così, perchè i Greci furono i primi a valersene. Callinico, ingegnere di Eliopoli in Siria, scuopri nel secolo VII. il fuoco detto Greco (in francese Grégeois.)
Questo si gettava alcune volte con una specie di mortaj, o pure con le balestre, e spesso in vasi ed ampolle. In altri casi, codesto fuoco, il quale cresceva di forza e violenza nell'acqua, che pareva gli servisse di alimento, e da potersi spengere soltanto mediante l'olio, era lanciato con dei piccoli ferri appuntati ed unti di pece, olio, e stoppa inzuppata. Sotto il regno di S. Luigi i Saraceni se ne servirono utilmente, e con esso cagionarono i maggiori danni all'armata dei Crociati. I Francesi sapevano il segreto di spengerlo, e vi riuscirono più volte, come lo attesta Joinville, per mezzo dell'aceto mescolato con rena ed orina, o con delle cuoja di animali scorticati di fresco. Il segreto di questo fuoco andò in seguito perduto, sino al regno di Luigi XV. Allora un certo Duprè lo ritrovò, ma quel principe premiò l'inventore, col patto che seppellisse nel più profondo arcano una scoperta la quale poteva divenire tanto funesta alla specie umana. [immagine] |
Fuoco elettrico - Per fuoco elettrico s'intende quel fluido sottilissimo e molto attivo, che è sparso in tutti i corpi, e li penetra, e li fa muovere secondo certe leggi di attrazione e di repulsione, ed opera insomma tutti i fenomeni della elettricità.
In occasione del dolore che provò il Sig. Du Fay cavando per caso una favilla dalla gamba di una persona sospesa ad un cordone di seta, pensò esso che la materia elettrica era un vero fuoco capace di abbruciare quanto il fuoco ordinario, e che la puntura da lui sentita era una vera bruciatura. Finalmente alcuni dotti di Alemagna avendo ripetuto gli esperimenti del Du Fay, e proseguite le sue ricerche, Ludolf pervenne ad infiammare lo spirito di vino mediante una scintilla elettrica che trasse dal pomo di una spada, e confermò con questa bella esperienza ciò che aveva avanzato il Du Fay sopra la somiglianza del fuoco con la materia elettrica. Oggi si sa che tutti i corpi suscettibili di elettricità, vale a dire quasi tutti i corpi della natura, fanno scorgere il fuoco elettrico in modo più o meno sensibile tosto che si elettrizzano ad un certo grado. [immagine] |
Lancia da fuoco - In passato, per dar fuoco al cannone, il cannoniere adoprava una corda preparata che si diceva lancia da fuoco. Nel 1804 Proust e Borde immaginarono nuove lancie da fuoco, che chiamarono bacchette (baguettes), ma gli artiglieri seguitano a dar loro il nome di lancie. Sono fatte di legno di tiglio, pioppo, o faggio, o betulle. Si saturano di una dissoluzione di nitrato di piombo o nitrato di rame, e si lasciano seccare. Così apparecchiate, ardono come l'esca, dando un carbone incandescente di forma conica. [immagine] |
Fuoco - Gli Egizj, i Fenicj, i Greci e varie altre nazioni confessavano che in origine i loro antenati non avevano l'uso del fuoco. I Chinesi convengono della stessa ignoranza nei loro primi padri. Pomponio Melà, Plinio, Plutarco ed alcuni altri autori dell'antichità parlano di nazioni, le quali allorchè essi scrivevano erano prive dell'uso del fuoco; fatto che è pure attestato da relazioni moderne. Gli abitanti delle isole Marianne, scoperte nel 1521., non ne avevano alcuna idea: non furono mai tanto sorpresi come quando lo videro allo sbarcare di Magellano in una delle loro isole. Sul principio lo considerarono come una specie d'animale che si attaccasse al legno e di questo si cibasse. I primi che vi si accostarono essendosi abbruciati, eccitarono lo spavento negli altri, e non osarono più guardarlo se non da lontano, per timore, secondo dicevano, che quella terribile bestia li mordesse o li ferisse col suo violento fiato, mentre tale era l'idea ch'e' si facevano della fiamma e del calore.
E tale era stata pur quella che se n'erano formata i Greci. I Chinesi dicono che Suin-gi-Schi, uno dei primi loro sovrani, insegnò la maniera di accender fuoco stropicciando fortemente due pezzi di legno e facendoli girare uno sull'altro. I Greci avevano a un dipresso la medesima tradizione; e questo è tuttora il modo più usitato dai selvaggi. Finalmente, senza parlare dei vulcani, si trovano fuochi naturali accesi in quasi tutti i paesi. Se dunque vi fu un tempo in cui pressochè tutti gli uomini erano privi dell'uso del fuoco, non è già che questo elemento non si manifestasse in molte guise, ma perchè s'ignorava l'arte di servirsene, di averne a volontà, di trasportarlo, e di riprodurlo dopo che era spento. Quindi tutti i popoli hanno considerato coloro a cui credevansi debitori di tale scoperta come inventori delle arti, perchè in fatti non v'è quasi verun'arte che possa fare a meno del fuoco. [immagine] |
Fuoco Sant’Antonio - Questa crudele malattia si fece sentire in Francia nei secoli XI. e XII. Il Papa Urbano fondò nel 1093. i canonici regolari di S. Agostino della congregazione di S. Antonio di Viennois, per curare coloro che n'erano affetti. Prima della rivoluzione si vedevano tuttavia nella casa da essi posseduta nel Delfinato delle membra disseccate di persone morte di quella specie di peste. [immagine] |
Magismo (o culto del fuoco) - A Zoroastro si attribuisce la fondazione di questa religione, che riguarda il fuoco come simbolo dell'ente sovrano (Ved. magi.) [immagine] |
Fuoco d’artifizio - I fuochi d'artifizio non sono un'invenzione moderna, ma anzi furono noti agli antichi. Eppure la polvere non era da questi conosciuta. Quale era dunque la materia combustibile che ponevano in opra per dare quella specie di spettacoli?
Ciò appunto non si sa. I Chinesi sono famosi nell'arte dei fuochi artificiali, per la varietà delle forme, dei colori e degli effetti. Al P. d'Incarville, gesuita da Pechino, si deve una preparazione di ferro, di cui si servono i Chinesi per formare il loro fuoco brillante e per rappresentare dei fiori. Ad esso siamo debitori della cognizione di una pasta che quei popoli impiegano per rappresentare in fuoco figure di animali e divise. Esso pure ci manifestò come i Chinesi, per riparare alle disgrazie del fuoco, mettono nella colla delle cartuccie, arzilla e sal comune, lo che impedisce che il fuoco si appicchi. La maniera poi di comunicarlo da un artifizio mobile ad uno fisso fu recata da Bologna in Francia da Ruggieri nel 1743. Il fuoco verde per fuochi artificiali è stato trovato sono pochi anni da Maregras (Vedasi Polvere da Cannone) [immagine] |
Fuoco di S. Giovanni - Secondo l'osservazione di Court de Gebelin, i Fuochi di S. Giovanni succederono ai Fuochi Sacri accesi a mezzanotte al momento del solstizio presso gli Orientali, i quali figuravano con quella fiamma il rinnovarsi del loro anno. A Metz, avanti la rivoluzione, si celebrava la festa di S. Giovanni con un gran fuoco sulla spianata. Accendeva il rogo al suono di una musica guerresca il primo magistrato della città chiamato maire-échevin; la guarnigione sotto le armi lo circondava, e durante la cerimonia si udivano tre salve di moschetteria. Ma una circostanza particolare alla festa di Metz ella è quella che vi si abbruciavano dei gatti in una gabbia di legno posta in cima al rogo. Quest'uso si mantenne sino verso la metà del secolo scorso, nella qual'epoca la sposa del Maresciallo d'Armentieres, comandante della detta città, chiese grazia per quei poveri animali. Si attribuisce l'origine di tal supplizio dei gatti all'opinione sparsa fra la plebe, che queste bestie allorchè invecchiate andassero alla tregenda. E qui giova osservare, che v'hanno in Francia poche contrade ove i supposti stregoni siano stati tanto comuni come nella Lorena e nel paese Messino. [immagine] |
Tromba a fuoco - La prima macchina a fuoco od a vapore, per gran tempo nota col nome datole impropriamente di tromba a fuoco, fu costruita in Inghilterra nel secolo XVIII. Nel 1752 Fischer, meccanista di Amburgo, ne inventò a quattro cilindri, che spingono l'acqua attinta alla profondità di trenta piedi sino all'altezza di novanta. Bastano otto uomini a metterle in moto. Perrier figli furono i primi nel 1781 a stabilire trombe a fuoco in Parigi: il loro primo stabilimento era situato a Caillot, faceva salire l'acqua in serbatoj alti di cento dieci piedi al di sopra delle acque basse della Senna, e la distribuiva in varj quartieri della capitale. Da quel tentativo in poi, alcune macchine a vapore fanno muovere gl'ingegni in quasi tutte le fabbriche francesi; ed in questi ultimi tempi due giovani meccanici francesi uscita dalla scuola di Chalons ne hanno fatte a Saint-Quentin che superano quelle di Perrier, ed anco quelle degl'Inglesi. [immagine] |
Fuoco (regolatore del) - Bonnemain, fisico noto per l'arte di far nascere i pollastri ed allevarli senza l'ajuto delle galline, ha trovato il mezzo di ottenere un calore sempre perfettamente uguale, ed a quel grado a cui lo vuole, mediante l'applicazione di un regolatore, che adatta ai fornelli, alle stufe ed altri utensili atti a contenere del fuoco. Si adopra questo regolatore, i di cui vantaggi facilmente si distinguono, per mezzo di un ago che segna sopra un quadrato i diversi gradi di calore che si vogliono avere; girando l'ago a diritta, il fuoco aumenta, e girandolo a sinistra diminuisce; fissato che quello sia, il calore non varia più. Questo istrumento fu annunziato da Bonnemain nel 1784 sui fogli pubblici, come dovendo essere di somma utilità nella chimica, per le stufe da piante e da stanze, per i bagni, per la cottura dei cibi, e generalmente pel perfezionamento di tutte le arti in cui il fuoco impiegato quale agente ha d'uopo di essere temperato e mantenuto sempre al medesimo grado. [immagine] |
Fuoco folletto - I fuochi folletti, dopo aver dato materia alle più ridicole novellette, sembrano essere il resultato dalla combustione del gaz idrogeno ch'emana dai luoghi paludosi e dai cimiterj. [immagine] |
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822 |
Fuoco greco - Furono i Greci, che usarono i primi di questo Fuoco verso l'Anno 660. dell'E. V. secondo ciò che riportano Niceta, Teofane, Cedreno ed altri, e mantennero per tre Secoli interi il segreto di bruciare con questo Fuoco le Squadre navali de' loro nemici.
L'inventore del Fuoco Greco, secondo gl'Istorici, fu un Ingegner di Eliopoli in Siria (detta poi Balbech) chiamato Callinico, che la prima volta lo impiegò nella battaglia navale, che Costantino Pogonato diede ai Saracini vicino a Cizico nell'Ellesponto. Il suo effetto fu sì terribile (soggiungono gli stessi Scrittori) che bruciò tutta la Flotta composta di circa 30000. uomini sulle Navi. Il Fuoco Greco fu posto nel numero dei segreti dello Stato da Costantino Porfirogeneta; in conseguenza di che nella di lui Opera dedicata a Romano suo figlio sull'Amministrazione dell'Impero lo avverte, che allorquando i Barbari gli domandavano del Fuoco Greco, dovea risponder loro che non era permesso il darlo ad alcuno, perchè un Angelo, che lo portò all'imperatore Costantino, proibì di comunicarlo ad altre Nazioni, e che quelli, i quali avevano osato di darlo, erano stati divorati dal fuoco del Cielo, tosto che entrati erano in Chiesa. Frattanto a malgrado delle precausioni prese da Costantino il Fuoco Greco venne in seguito ad essere dìscoperto, e conosciuto dagl'inimici. Si sa che i Turchi nel 1249. all'assedio di Damiata ne fecero un uso terribile. Si crede comunemente che il Fuoco Greco incendiasse dentr'acqua; opinione però, che non è verosimile; ma si deve creder piuttosto che fosse difficile a estinguersi. Questo Fuoco si lanciava soffiando in tubi di rame, ed altre macchine elastiche o a molla, ec. Era composto di petroleo, ossia olio di sasso, di pece, di resina, di bitume, ed altri simili combustibili. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: funziono, fuocherelli, fuochi, fuochino, fuochista, fuochiste, fuochisti « fuoco » fuorché, fuori, fuoribordismi, fuoribordismo, fuoribordo, fuoriborsa, fuoricampo |
Parole di cinque lettere: funse, funsi, funto « fuoco » fuori, fuoro, furba |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): troco, psoco, potamotoco, talassotoco, cuoco, capocuoco, sottocuoco « fuoco (ocouf) » mangiafuoco, tagliafuoco, parafuoco, buttafuoco, sputafuoco, coprifuoco, antifuoco |
Indice parole che: iniziano con F, con FU, parole che iniziano con FUO, finiscono con O |
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