Entimema - [T.] S. m. Argomento composto di due proposizioni l'una detta antecedente, l'altra conseguente; questa dedotta da quella, ma supponendo un'antecedente più generale che le colleghi: con la qual terza proposizione, quand' è espressa, compiesi il sillogismo. Gr. ̓Ενθυμέομαι, Sapere, Pensare, Imaginare, Osservare; ̓Ενθυμέω, Giudicare, Congetturare, Inventare. I varii sensi vengono dal valore della rad. θυμὸς, onde le corrisponde in rad. al possibile in Quintil. Commentum. L'idea gen. d'Entimema è concetto pensato ed espresso; ma poi lo ristringe lo stesso Quintil.: Prova senza conclusione, sillogismo imperfetto. Segn. Rett. 241. (C) L'entimema è un sillogismo imperfetto, perchè e' gli manca il primo termine che è la maggior proposizione. (Rosm.) Entimema dicesi quell'argomentazione composta di due sole proposizioni, corrispondenti la prima ad una delle premesse, l'altra alla conclusione. Negli entinemi si sottintende più spesso la maggiore. Differisce dall'induzione. T. Nell'entimema del Cartesio Io penso, dunque esisto, supponesi una proposizione generale: quel che è pensante, è; ovvero: L'esistenza d'un' azione suppone l'esistenza di un agente. Ne' discorsi non dialettici, siano famigliari o meditati, la forma del sillogismo, come lunga e pedantesca, raccogliesi nell'entimema; senonchè la verità generale, su cui l'antecedente si fonda, dev'essere o evidente da sè, o venire accortamente provata nel corso del dire, senza che la rigidezza dialettica ci apparisca. = Varch. Ercol. 143. (C) Mi pareva ricordare che lo esemplo fosse de' poeti e non degli oratori, de' quali è l'entimema. T. Può l'oratore e il filosofo usare l'esempio; può lo stesso poeta vestire di poetico abito l'entimema. Nelle grandi opere dell'arte è un ragionamento latente, come nel corpo la vita, armonicamente diffusa per tutte le membra, dove più e dove meno appariscente per essere vita sana e compiuta.
2. La rad. not. rende ragione degli usi estensivi.
Demetr. Segn. 17. (C) L'entimema è differente dal periodo in questo, che il periodo è un certo composto di parole, che si rigirano; donde e' prende il suo nome: ma l'entimema ha la sua forza e la sua costituzione nel concetto. – Ogni periodo ben pensato e ben condotto dev'essere un ragionamento, quando per periodo intendasi non il mero costrutto gramm., ma il concetto che in uno o più costrutti compisce se stesso. Senonchè nell'Entimema la prova della cosa ragionata, sebbene non sempre in forma dialettica, apparisce di più. T. Gioven. Curtum sermone rotato Torqueat enthymema. Quintil. Entimema, conclusione d'argomento dedotta da' conseguenti o da' repugnanti. Cic. Ogni ragionamento, entimema, ma segnatamente da' contrarii. – E così chiama l'Antitesi; e c'è delle antitesi che provano raccostando le idee; nel che è l'essenza d'ogni raziocinio e d'ogni giudizio. V. anco EPICHEREMA e ENTIMEMATICO, § 3, 4. |